Fonte: Hispan Tv

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Mar 12, 2017

 

Gli USA inviano altre forze militari nel nord della Siria

Traduzione e nota di J.Manuel de Silva

 

L’Esercito degli USA ha inviato 43 carri armati e veicoli blindati alle regioni siriane controlate dalle forze curde, in risposta all’avanzata di truppe turche nella zona.

In una intervista esclusiva con l’agenzia iraniana Irna, il reporter ha indicato che l’invio statunitense è un azione di reciprocità innanzi allo sviluppo della presenza turca nel nord della Siria e dei suoi potenziali piani di espansione.

 

“Oggi Domenica, l’Esercito USA ha trasferito 43 Carri Armati e veicoli blindati nei dintorni di Manbiy (nord della Siria), città sotto il controllo dei curdi siriani”, così ha comunicato il giornalista curdo siriano Niaz Hamed

Le forze statunitensi, ha aggiunto, parteciperanno alle operazioni per la liberazione di Al-Raqqa, capitale autoproclamata del gruppo terrorista takfiri dell’ISIS ed impediranno i movimenti delle forze della Turchia.

Nell’indicare come “colonialisti” gli obiettivi turchi in Siria, Hamed ha segnalato che Ankara “non è un socio di fiducia per nessuno degli attori presenti in Siria” e , per questa stessa ragione e per le minacce di Ankara, Washington sta cercando di trasferire la sua base aerea da Incirlik alla Giordania, ha concluso.

Questo annuncio avviene dopo che Washington ha informato lo scorso 9 di Marzo dell’invio di 400 militari propri in Siria con il pretesto di accelerare la sconfitta degli elementi terroristi presenti in territorio siriano.

Il presidente Assad aveva dichiarato pochi giorni fa di considerare le truppe USA come invasori in quanto non sono stati nè richiesti nè autorizzati dal governo di Damasco e di conseguenza sono entrati in violazione delle leggi internazionali.

La città di Manbiy, nella provincia di Aleppo e nella vicinanza della frontiera turca, si trova in una situazione instabile: nell’attualità i curdi e di turchi si scambiano colpi di arma da fuoco in forma frequente per prendere il controllo e , da parte loro,  le forze siriane si sono anche mobilizzate verso la città per liberarla dalle mani dei terroristi.

Vittime civili della coalizione USA

Nel frattempo l’aviazione USA ha condotto una serie di bombardamenti nella zona di Kassrat, nelle vicinanze a sud di Raqqa, con un bilancio di altre 19 vittime civili, oltre alle decine di vittime già prodotte da altre azioni aeree attuate dalla coalizione guidata dagli USA.

Le fonti parlano di molte altre vittime cusate dai bombardamenti della coalizione (220 vittime civili dall’inizio delle operazioni) e di molti feriti causati dai bombardamenti.

Nota: Accade tuttavia che queste decine o centinaia di vittime civili non hanno suscitato le proteste  dei media, delle Tv occidentali, non ci sono stati appelli di Amnesty International e di altre organizzazioni che , durante i bombardamenti ad Aleppo, protestavano e strillavano contro i crimini dei russi e delle forze governative siriane. Sembra strano che queste organizzazioni “benemerite” non reclamino agli USA il rispetto dei “diritti umani” della popolazione civile che rimane sotto i bombardamenti.

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