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Aprile 9, 2017 

 

L’attacco alla Siria e la guerra delle ombre a Washington

di Alessandro Lattanzio

 

L’attacco missilistico statunitense con 59 Tomahawk lanciati da 2 cacciatorpediniere dell‘US Navy nel Mediterraneo, effettuato il 7 aprile mattina, in realtà aveva inflitto danni irrisori alla base aera siriana di al-Shayrat. Secondo il Ministero della Difesa russo, solo 1 dei 6 caccia MiG-23 in riparazione presso un hangar veniva distrutto, assieme a un’autocisterna che esplodendo danneggiava gli altri 5 velivoli. Furono distrutti anche alcuni autoveicoli, 1 hangar e 1 bulldozer. La Syrian Arab Air Force riattivava entro 24 ore l’operatività della base, da cui almeno 2 cacciabombardieri Su-22M decollavano per bombardare obiettivi dello SIIL sul Jabal al-Shair, zona attaccata dai terroristi contemporaneamente all’attacco missilistico degli USA. Infine, i missili statunitensi uccidevano 9 abitanti dei vicini villaggi cristiani. La stazione di spionaggio elettronica della RAF a Cipro aveva coordinato con l”US Navy il lancio dei missili da crociera, “La stazione di ascolto nella base della RAF di Trudos è  fondamentalmente per il GCHQ di Cheltenham”. La base è specializzata nello spionaggio di comunicazioni satellitari, e-mail e cellulari nel Medio Oriente. Nel frattempo, presso Dayr al-Zur, gli statunitensi recuperavano un dirigente dello Stato islamico che collaborava da tre anni con loro, tramite un’operazione di eliassalto a Tabani, tra Raqqa e Dayr al-Zur.

Patrick Lang, ex-colonnello della DIA, l’intelligence militare degli USA, affermava che la decisione di Donald Trump di lanciare i missili da crociera contro la base aerea siriana si basava su  menzogne. Secondo Lang, esperto di Medio Oriente, oltre che ex-colonnello dell’intelligence militare degli USA, “Gli Stati Uniti informarono i russi sul bersaglio. Si tratta di un processo iniziato più di due mesi prima. V’è una linea telefonica dedicata a coordinare e ridurre i conflitti (ad esempio, evitare che aerei russi e statunitensi si sparino) riguardo le operazioni imminenti. Gli Stati Uniti furono informati completamente su un bersaglio a Idlib che i russi ritenevano fosse un deposito di armi ed esplosivi dei terroristi. L’Aeronautica siriana distrusse il bersaglio con armi convenzionali. Tutti si aspettavano di vedere una massiccia esplosione secondaria, che non ci fu. Invece, fumo chimico iniziò a fluttuare dal sito. Si scoprì che i terroristi utilizzavano il sito per nascondervi prodotti chimici, non il Sarin, ma mortali. Sostanze chimiche come fosfati organici e cloro furono disperse dal vento uccidendo dei civili. C’era un forte vento quel giorno e la nuvola finì su un villaggio vicino causando vittime. Sappiamo che non si trattava di Sarin. Come? Molto semplice. I cosiddetti “primi soccorritori” operavano senza guanti. Se fosse stato Sarin sarebbero morti. Il Sarin uccide attraverso la pelle. Come lo so? Mi addestrai al “Live Agent” di Fort McClellan in Alabama. Membri delle Forze Armate statunitensi sapevano che ci sarebbe stato l’attacco aereo, che fu registrato. C’è un video. Almeno la Defense Intelligence Agency sa che non c’è stato un attacco chimico. In realtà, le armi chimiche siriane sono state distrutte con l’aiuto della Russia.

Si tratta del Golfo del Tonchino 2. E’ ironico che Donald Trump abbia giustamente castigato George W. Bush per l’aggressione non provocata e ingiustificata contro l’Iraq nel 2003. Ora l’abbiamo presidente che fa la stessa maledetta cosa. Peggio, perché la comunità d’intelligence aveva informazioni che dimostrano che non vi fu alcuna arma chimica lanciata dall’Aeronautica siriana. Ecco la buona notizia. Russi e siriani furono informati, o almeno erano consapevoli, dell’attacco imminente. Poterono rimuovere i mezzi. Nella base gli Stati Uniti colpirono obiettivi inutili. Donald Trump arriva a far finta di essere un duro. Non lo è. È un pazzo. Questo attacco è stata una violazione del diritto internazionale. Donald Trump ha autorizzato un attacco ingiustificato a un Paese sovrano. La cosa ancora più inquietante è che gente come il segretario della Difesa Jim Mattis, il direttore della CIA Mike Pompeo e il direttore della NSA generale McMaster partecipano a questa farsa. Le truppe in prima linea sanno la verità, che infine uscirà. Donald Trump, molto probabilmente non finirà il mandato da presidente. Sarà messo sotto accusa, credo, una volta che il Congresso avrà la prova inconfutabile che ha ignorato e respinto l’intelligence che non supporta il mito che la Siria abbia attaccato con armi chimiche. Dovrebbe anche allarmare i contribuenti statunitensi aver lanciato 100 milioni di dollari di missili per far saltare in aria sabbia e merda di cammello. I russi erano consapevoli dell’attacco in arrivo. Spero che loro e i siriani abbiano ritirato le forze e gli aerei dalla base. Qualunque fosse la speranza che avevo su Donald Trump nuovo tipo di Presidente, si è spenta. È infantile ed è un deficiente. Ha commesso un atto di guerra senza giustificazione. Ma la colpa non è solo sua. Coloro che siedono ai vertici di NSC, DoD, CIA,  dipartimento di Stato avrebbero dovuto dimettersi per protesta. Non l’hanno fatto. Sono complici di un crimine di guerra”.

E a proposito di National Security Agency, il gruppo hacker BrokerShadow diffondeva su internet i codici con cui la NSA violava le reti governative straniere ed altri obiettivi; ciò causava seria preoccupazione nella comunità d’intelligence degli USA. I codici resi pubblici indicavano i tipi di minacce informatiche (malware) creati dalla NSA, progettati per violare i firewall di rete e accedere ai sistemi informatici di Russia, Cina e Iran, e permettere alla NSA d’inserirvi “impianti” per monitorare il traffico di rete o attivare attacchi informatici debilitanti. I codici assomigliano a una serie di “prodotti” sviluppati dall’unità addetta alle operazioni altamente classificate della NSA, ed ospitati nei server top secret della NSA. Inoltre, secondo il giornalista Mike Cernovich, il consigliere per la Sicurezza Nazionale di Trump, H. R. McMaster, avrebbe manipolato rapporti d’intelligence destinati al presidente Trump riguardanti la Siria; “McMaster trama per una massiccia guerra in Siria con l’aiuto del decaduto ex-direttore della CIA e criminale David Petraeus, che condivise informazioni classificate con l’amante. Lavorando alla NSA, McMaster sintetizza i rapporti d’intelligence di tutte le altre agenzie. Il presidente Trump riceve da lui un quadro inaccurato della situazione in Siria, dato che McMaster cerca di trascinare gli Stati Uniti in una guerra con la Siria. Il piano di McMaster-Petraeus prevede che 150000 truppe statunitensi siano inviate in Siria. Molti ufficiali delle operazioni speciali, tra cui il generale Joseph Votel, avrebbero obiettato ai piani di McMaster sulla Siria. McMaster avrebbe condiviso informazioni classificate con Petraeus, il cui nulla osta per la sicurezza è stato revocato”. McMaster è una creatura di Petraeus, e la nomina di McMaster ha permesso a Petraeus di controllare l’NSC. Derek Harvey, il principale consigliere sul Medio Oriente nel NSC, ha stretti legami con Petraeus e McMaster. Harvey e McMaster cercano di sabotare il Presidente dei Capi di Stato Maggiore Generale Joseph Dunford, e il segretario alla Difesa James Mattis. “Due uomini ostacolavano l’ennesima guerra degli Stati Uniti in Medio Oriente di McMaster, il Generale Mike Flynn e Steve Bannon. Flynn fu rimosso dopo che Susan Rice rese pubbliche le informazioni classificate che lo riguardavano. Il ruolo di Bannon nella Casa Bianca fu indebolito da McMaster, che ne richiese la rimozione dal NSC. Gli amici di McMaster nei media, nell’ambito dell’ampia strategia per rafforzare il potere di McMaster, sostengono che Jared Kushner e Bannon hanno grande influenza su Trump. Infatti Kushner e Bannon si opposero al piano di McMaster”.

Secondo il giornalista Robert Parry, il 6 aprile il direttore della CIA Mike Pompeo e altri vertici dei servizi segreti statunitensi, avevano personalmente informato Trump che ritenevano che il Presidente siriano Bashar al-Assad non fosse responsabile dell’attacco chimico su Qan Shayqun. Ma Pompeo fu poi escluso dalla riunione in cui Trump decideva di attaccare la base aerea di al-Shayrat, seguendo la volontà del segretario di Stato Rex Tillerson. Nella foto della riunione in cui Trump decise l’attacco missilistico compaiono vari consiglieri, ma nessuno della comunità d’intelligence degli USA. Nella foto appaiono Trump, il segretario di Stato Tillerson, il consigliere del NSC H. R. McMaster, il capo del personale della Casa Bianca Reince Priebus, il consulente strategico Steve Bannon, il genero Jared Kushner e vari altri funzionari, tra cui dei consiglieri economici presenti all’incontro in Florida con il Presidente cinese Xi Jinping. Ma non si vedono Pompeo e il direttore della National Intelligence Dan Coats o altri funzionari dell’intelligence. Fu Tillerson ad affermare, digiuno d’intelligence, che la comunità d’intelligence degli Stati Uniti valutasse con “molta fiducia” che il governo siriano avesse sganciato una bomba di Sarin nella provincia di Idlib, ufficializzando in realtà informazioni provenienti dai terroristi di al-Qaida, tra cui il “medico” che per primo annunciò l’attacco chimico a Qan Shayqun, Shajul Islam; in realtà un terrorista arruolato dall’intelligence inglese ed appartenente al gruppo che aveva rapito il giornalista John Cantlie.

 

 

Nel frattempo, il Presidente Putin riuniva il Consiglio di Sicurezza della Russia sull’attacco degli Stati Uniti alla Siria. Il Consiglio di Sicurezza della Russia è il massimo organo decisionale del governo russo. Il Consiglio di Sicurezza della Russia definiva l’attacco degli Stati Uniti un'”aggressione e una violazione del diritto internazionale“. L’incontro verteva su varie questioni  relative “alle operazioni delle Forze aerospaziali russe a sostegno delle operazioni antiterrorismo delle forze armate siriane”. Il primo passo adottato dai russi dopo la riunione del Consiglio di Sicurezza è stata la chiusura della linea diretta tra militari russi e statunitensi sulla Siria. La ragione di tale decisione era dovuta al fatto che gli Stati Uniti avevano usato le informazioni fornite da Mosca per tracciare i militari russi in Siria, permettendo agli Stati Uniti di colpire la base aerea al-Sharyat sapendo che non vi era personale russo. I russi quindi decidevano di troncare questa linea informativa con i militari statunitensi. Un’altra decisione del Consiglio di Sicurezza russo erano le  misure per rafforzare la difesa aerea della Siria nelle settimane successive.


Infine, Pyongyang rivolgeva un messaggio di solidarietà a Damasco:
Kim Jong Un saluta il Segretario Regionale del Partito Socialista Arabo Baath
Kim Jong Un, Presidente del Partito del Lavoro di Corea, ha inviato un messaggio di saluto a Bashar al-Assad, Presidente della Repubblica Araba Siriana e Segretario Regionale del Partito Socialista Arabo Baath. Il messaggio estende vive congratulazioni a Bashar al-Assad e alla direzione del Partito Socialista Arabo Baath e a tutti gli aderenti al partito per il 70.mo anniversario della fondazione. Il Partito Socialista Arabo Baath ha ottenuto grandi successi nella lotta per la costruzione di un Paese indipendente e prospero e nel difendere unità e dignità, pace e sicurezza regionali negli ultimi sette decenni, sin dalla fondazione, e aggiungeva: Oggi il Partito lotta  risolutamente per frantumare con coraggio le malvagie sfida ed aggressione delle forze ostili in patria e all’estero, e per difendere la sovranità e l’integrità territoriale del Paese sotto la guida di Bashar al-Assad. Ribadendo pieno sostegno e solidarietà della Corea democratica alla giusta lotta del partito e del popolo siriano, il messaggio esprimeva la convinzione che le relazioni amichevoli e di cooperazione tra i due partiti e le popolazioni dei due Paesi, forgiate dalla lotta comune per l’indipendenza contro l’imperialismo, si rafforzino costantemente in futuro.

 

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