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February 25, 2017

 

Un residente di Xerabê Bava parla della tortura in custodia

 

Le forze dello Stato turco tengono sotto assedio il villaggio di Xerabê Bava, Nusaybin, le atrocità continuano da 15 giorni e hanno arrestato e torturato decine di persone mentre erano in custodia.

 

Uno dei residenti detenuti è Ribhet Bayhan, tenuto in custodia per 12 giorni. Parlando a ANF Bayhan detto che ha assistito alla tortura da parte dei militari dello stato di suo fratello Sabri Bayhan e di altri residenti ?ükrü Kochan e Abdi Aykut..

 

Una ferocia enorme

Ribhet Bayhan ha sottolineato che le forze dello stato hanno perpetrato un enorme ferocia nel paese : ” Sono arrivati e hanno messo sotto assedio il villaggio. Nel secondo giorno hanno dimostrato una grande forza militare. Da subito con ferocia spaventosa e aggressività contro gli abitanti del villaggio, soprattutto bambini e donne sono state esposti a insulti e torture. Le parole non possono esprimere quello che abbiamo vissuto. I nostri figli non finiscono più di piangere. “

Bayhan ha affermato che nel terzo giorno di assedio le forze di Stato hanno fatto irruzione nelle case e arrestato 13 persone, tra cui lo stesso, seguite nei giorni successivi da altri arresti.

 

Ho visto torturare Abdi Aykut ed altri

Bayhan ha continuato: “Eravamo in 13 persone in una cella che era molto fredda. Ci hanno continuamente insultato e torturato fisicamente. Mio fratello Sabri e un altro residente ?ükrü Kochan sono stati gravemente torturati. Sono testimone delle torture che hanno subito…. “

Bayhan ha detto che ha anche assistito alla tortura di Abdi Aykut, in una foto di qualche giorno fa mostra il volto del vecchio dopo la tortura. Beyhan ha dichiarato che anche Aykut è stato torturato pesantemente, ed è stato ricoverato in ospedale dopo essere svenuto durante la tortura”.

Ribhet Bayhan ha invitato il popolo curdo ad unirsi e resistere contro l’assedio e l’ aggressione in corso nei villaggi di Xerabê Bava e Talatê, distretto di Nusaybin, Mardin.

 

 

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February 24, 2017

 

Karayilan: Dobbiamo essere al fianco del villaggio di Xerabê Bava

 

Il componente del Consiglio Esecutivo del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) Murat Karayilan ha partecipato al programma speciale della radio Voce del Kurdistan (Dengê Kurdistan) e ha discusso della ferocia dello Stato turco nel villaggio di Xerabê Bava di Nusaybin che è bloccato e assediato da 11 giorni.

 

Di seguito i punti salienti delle dichiarazioni di Karayilan:

La vita delle persone nel villaggio di Xerabê Bava è a rischio

“La stampa sta parlando dell’assedio in corso nel villaggio di Xerabê Bava di Nusaybin da 11 giorni. Si parla di alcuni martiri rivoluzionari. Il fatto è che non siamo stati in grado di ricevere informazioni chiare e specifiche a questo riguardo. Ma ci sono atrocità enormi in quel villaggio. Il nostro popolo è sotto assedio nel villaggio di Xerabê Bava da 11 giorni. Nessuno sa quante persone sono state massacrate o arrestate finora. L’intero villaggio è stato preso prigioniero. Le persone si trovano incarcerate nelle proprie case. Non gli è permesso nemmeno di nutrire i propri animali. Questi animali stanno morendo di fame. Le vite di queste persone sono a rischio. Non si sa quante persone sono state uccise e quanti danni siano stati fatti. Quello che è noto è che persone sono state torturate sulla piazza del villaggio e che alcuni sono caduti martiri La ferocia sta avendo luogo in quel villaggio in questo secolo. Lì si sta vivendo una seconda Cizre [con riferimento al massacro].

 

Il fascismo non si fermerà se restate in silenzio

Una settimana fa un cane è caduto in un pozzo e la stampa turca ne ha parlato per 10 giorni. Ne hanno fatto perfino un titolo per tre giorni. Ma cani, pecore e umani sono oggi sono a rischio in un villaggio del Kurdistan. Centinaia di persone sono a rischio, ma i media turchi non pronunciano nemmeno una frase su questo evento. Questo mostra l’ipocrisia del colonialismo e del sistema borghese in Turchia. Dove sono l’umanità, la legge e la democrazia? Parlano di queste cose solo quando riguardano loro stessi.

Alcuni parlamentari e politici curdi stanno cercando di andare nel villaggio, ma lo Stato turco non glielo permette. È chiaro che lì stanno avvenendo crudeltà. Restare in silenzio di fronte a questa crudeltà è allontanarsi dall’umanità. Non solo l’AKP e l’MHP, ma tutti coloro che stanno solo a guardare sono responsabili per questa crudeltà che sta avendo luogo in Kurdistan. Il nemico sta trattando il nostro popolo crudelmente e se restate in silenzio, atrocità e fascismo non si fermeranno. È evidente che se la nostra gente fosse scesa in strada e avesse abbracciato le persone prese di mira in massacri come quello di Cizre, questa crudeltà a Xerabê Bava si sarebbe potuta prevenire. Questo deve essere noto in modo molto chiaro.

 

Il silenzio del nostro popolo è inaccettabile

È chiaro che lo Stato turco sta punendo il nostro popolo, proprio come ha fatto a Roboskî. In questo caso, il nostro popolo deve stare al fianco di Xerabê Bava proprio come ha fatto per Roboskî. È chiaro che allo Stato non piace questo villaggio i cui residenti hanno protetto la propria identità fin dal passato, è per questo che lo Stato sta assediando il villaggio, bruciando e distruggendo case, malmenando e arrestando persone. Non è chiaro quante persone hanno massacrato. In ogni caso, il silenzio del nostro popolo non è in alcun modo accettabile.

 

Ho visto politici curdi dire ai media “noi stiamo andando, anche la nostra gente deve venire” il nostro popolo deve rispondere a questi appelli e superare la sua paura e il suo ripiegamento. Ci sono crudeltà e massacro a Xerabê Bava, domani questo succederà anche in altri villaggi [curdi]. Come società curda non dobbiamo restare in silenzio di fronte all’atrocità. Dobbiamo abbracciarci l’un l’altro. Dobbiamo reagire e fare tutto ciò che possiamo. Questo è un diritto del nostro popolo e un obbligo per l’esistenza. L’umanità viene calpestata e ogni sorta di crudeltà vengono commesse in quel villaggio. I curdi devono abbracciarsi l’un l’altro contro questa ferocia. Per esempio, Amed [Diyarbakir] e tutte le altre regioni devono fare iniziative a questo riguardo.

 

Abbracciarsi l’un l’altro deve essere il carattere del nuovo periodo. In caso contrario, ossia se il nemico non vede resistenza dove attacca, allora non si fermerà. L’alleanza AKP-MHP sta cercando di proseguire la sua esistenza e di costruire la dittatura attraverso la sua ostilità ai curdi e il fascismo in Kurdistan. Ogni curdo quindi deve prendere posizione contro questa alleanza. È il dovere di ognuno farlo. Tutto il popolo turco e tutti coloro che si considerano umani non devono restare in silenzio di fronte a questa crudeltà. Il silenzio è complicità. Tutti devono saperlo. Io credo che la nostra gente si abbraccerà anche di più d’ora in avanti. Questo avviene perché un’iniziativa del genere sta crescendo sia all’intero sia all’esterno del Paese. Certamente il nostro popolo in Europa non dove solo stare a guardare e restare in silenzio di fronte a questa crudeltà. Dobbiamo far sapere al mondo intero gli sviluppi che stanno avendo luogo nei villaggi del Kurdistan. Come curdi dobbiamo abbracciarci l’un l’altro. Stiamo attraversando un periodo così duro.”

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February 23, 2017

 

Lo Stato turco brucia abitazioni nel villaggio di Talatê di Nusaybin

 

Secondo un abitante di un villaggio a Nusaybin, le forze dello Stato turco hanno dichiarato un coprifuoco nei villaggi di Talatê (Do?anl?) e Cibilgirav (Kuyular) a 7 km dal villaggio di Xerabê Bava e sono entrate nel villaggio di Talatê con le ruspe.

L’uomo afferma che prima le case sono state distrutte con le ruspe e poi date alle fiamme. Viene riferito che finora sono state demolite due case e che la demolizione sta iniziando nelle case nei pressi del cimitero del villaggio.

L’uomo riferisce che le persone non riescono nemmeno ad affacciarsi alle finestre e che la ricezione telefonica è molto scarsa.

Viene riferito che gli abitanti del villaggio Necat Y?ld?z, ?ahap Yalç?n, Abdurrahman Öker e Mecit Gündüz sono stati fermati.

 

Il DBP sollecita le organizzazioni internazionali ad agire con urgenza per Xerabê Bava

La vice co-presidente del DBP ?im?ek ha sollecitato le organizzazioni internazionali per I diritti umani a compiere azioni urgenti per Xerabê Bava.

I componenti del Comitato Esecutivo del Partito Democratico delle Regioni (DBP) hanno tenuto una conferenza stampa nella sede del partito ad Amed sul blocco e assedio in atto e sul “coprifuoco” dichiarato nei villaggi del distretto di Mardin di Nusaybin. All’incontro hanno partecipato anche la vice co-presidente DBP Gülcihan ?im?ek il vice co-presidente del DBP Mehmet Arslan, del presidio per il villaggio di Xerabê Bava (Kuruköy) di Nusaybin bloccato sotto assedio da giorni.

?im?ek ha detto che non sono riusciti a contattare in alcun modo il governatorato di Mardin e il governatorato del distretto di Nusaybin. ?im?ek ha aggiunto che al loro comitato è stato impedito di entrare nel villaggio perché “l’operazione è ancora in corso”, e che non c’è comunicazione con il villaggio dove si stanno verificando gravi violazioni dei diritti umani.

 

“Bisogno urgente di interventi”

?im?ek ha detto che le pratiche della legge marziale nella regione continuano dagli anni ’90 e ha proseguito dicendo:

“Oltre 4mila villaggi sono stati bruciati ed evacuati. Xerabê Bava è solo uno di questi villaggi che sono stati evacuati e in seguito ricostruiti. Gli eventi attuali sono il risultato delle politiche della sicurezza. La tortura e la crudeltà sofferte dagli abitanti del villaggio sono inaccettabili. Le dichiarazioni sul fatto che viene data risposta ai bisogni degli abitanti di Xerabê Bava non corrisponde a verità. Nonostante tutto questo, l’ingresso al villaggio è impedito. Sappiamo che questi eventi, quello che subiscono i curdi e la questione curda non verranno risolti con queste politiche che sono state messe in atto negli ultimi 40 anni.

Sono state acquisite delle foto che mostrano l’entità degli eventi. C’è bisogno urgente di interventi nel villaggio di Xerabê Bava. Mentre questi eventi a Xerabê Bava continuano, blocchi e assedio sono iniziati in altri due villaggi. Funzionari governativi e statali devono pronunciarsi su questi eventi.”

 

?im?ek ha fatto appello alle istituzioni internazionali per i diritti umani perché difendano il villaggio di Xerabê Bava e hanno chiesto al governo e allo Stato di rispettare la Convenzione sui Diritti Umani.

 

La vice co-presidente del DBP Gülcihan ?im?ek ha affermato che il presidio continuerà fino a quando il blocco e l’assedio finiranno e ha aggiunto: “Non sappiamo che forze ci sono lì dentro. Noi sappiamo quello che è successo a Nusaybin, e ora la distruzione a Nusaybin continua a Xerabê Bava. Le donne vengono costretta a cucinare per queste forze. La nostra lotta continuerà.”

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