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sabato 14 luglio 201

 

Fintan O’Toole: le prove per il fascismo sono in piena azione

di Sergio Fissore 

 

Ho tradotto e sintetizzato, con l'ausilio di Google Translate, un articolo di Fintan O'Toole, pubblicato da "The Irish Times" lo scorso 26 giugno.

 

Al link la versione integrale in inglese.

https://www.irishtimes.com/opinion/fintan-o-toole-trial-runs-for-fascism-are-in-full-flow-1.3543375?mode=amp

 

Per capire cosa sta succedendo ora nel mondo, dobbiamo riflettere su due cose. La prima è che siamo in una fase di prove. L'altra è che ciò che viene sperimentato è il fascismo; parola che deve essere usata con attenzione, ma non può essere sottratta quando è così chiara all'orizzonte. Dimentichiamo il "post-fascismo": stiamo vivendo il "pre-fascismo".

 

Uno degli strumenti fondamentali del fascismo è il broglio elettorale. Lo abbiamo visto testato nelle elezioni di Trump, nel referendum sulla Brexit e (con meno successo) nelle elezioni presidenziali francesi. L'altro è la genesi di identità tribali in contrapposizione fra loro e la divisione della società in polarità esclusive.

 

Il fascismo non ha bisogno di una maggioranza: di solito arriva al potere con circa il 40% del voto e poi usa il controllo e l'intimidazione per consolidare quel potere. Quindi non importa se la maggior parte della gente ti odia, a patto che il 40 per cento sia impegnato in modo fanatico, ed anche questo è stato testato. Naturalmente il fascismo ha bisogno di una macchina di propaganda così efficace da creare per i suoi seguaci un universo di "fatti alternativi" impenetrabili alle realtà indesiderate: ancora una volta il test è in fase avanzata. Quando hai fatto tutto questo, c'è un successivo passo cruciale, il più difficile di tutti: devi indebolire i confini morali, attirare le persone all'accettazione di atti di estrema crudeltà. Come i segugi, le persone devono essere atratte dal sangue, devono imparare il ??gusto per la ferocia. Il fascismo costruisce in quel gruppo la disumanità. Una volta raggiunto questo obiettivo, puoi gradualmente alzare la posta, passando dalla rottura delle finestre sino allo sterminio. La gente deve abituarsi al gusto della ferocia.

 

Si passa poi a testarlo sul mercato, come sta facendo ora in Italia il leader di estrema destra e ministro per l'interno Matteo Salvini. Come andrebbe se respingiamo i rifugiati? Pubblichiamo l'idea di un censimento di tutti i Rom e vediamo cosa ne pensa la gente? Anche Trump ha effettuato questi test: i miei fan piangeranno per i bambini chiusi nelle gabbie? Poi, vedendo la maggior parte dei commenti (negativi), ha fatto dietro front, e la definizione "errore" da parte di Trump è stata un'ingenuità, ma in un periodo di prova la sperimentazione è comunque già un enorme successo. La scorsa settimana Trump ha affermato che gli immigrati "infestano" gli Stati Uniti: un test-marketing per verificare se i suoi fan siano pronti per il prossimo livello di linguaggio, che sarà ovviamente "parassiti".

 

Le immagini di bambini trascinati dai genitori diventa la prova di come queste possono essere manipolate in suoni e immagini. I breaking di Fox News si sono superati in crudeltà barbariche, facendo rumori animali alla menzione di un figlio con la sindrome di Down, descrivendo i bambini piangenti come attori. Quei singhiozzi di angoscia diventano quindi strumenti del comportamento manipolativo degli estranei che arrivano per infestarci (non dovremmo temere una razza i cui bambini possono essere così subdoli?).

I fan più accaniti lo adorano: il 58% dei repubblicani è a favore di queste brutalità, ed i punteggi di approvazione complessivi di Trump arrivano al 42,5%. Questo è molto incoraggiante per l'agenda pre-fascista, ed il processo di emarginazione è iniziato nel mondo democratico. I muscoli della propaganda devono essere potenziati per difendere l'indifendibile. Ora milioni di europei e milioni di americani stanno imparando a pensare l'impensabile.

 

I test saranno poi perfezionati, i risultati ottimizzati, i metodi implementati, i messaggi affinati.


E poi azioni a seguire.

 


15 luglio 19:47

 

Commento all'articolo

di Persio Flacco

 

A Fintan O’Toole indubbiamente piace lo status quo, lo ritiene il migliori dei mondi possibili (immagino che ci viva bene) e, a suo modo, ne difende la stabilità indicando chi invece nel presente vive male e le forze del cambiamento come fasciste. E’ una operazione sporca, puramente propagandistica, che nasconde interamente le cause che in tutto il mondo stanno provocando una reazione contraria. Eppure queste cause sono evidenti: l’abnorme concentrazione della ricchezza in poche mani, che ha impoverito le fasce sociali già povere e quelle che povere non lo erano; il depauperamento del tessuto produttivo di interi Stati dovuto alle delocalizzazioni connesse al processo di globalizzazione dei mercati; l’impotenza sempre maggiore dei cittadini nell’incidere sulle decisioni di chi dispone della loro vita; la costante erosione delle conquiste del mondo del lavoro. Tutto questo è volutamente ignorato dall’autore, e ciò rende la sua pseudo analisi così viziata e tendenziosa che non meriterebbe nemmeno parlarne, se non fosse tanto immeritatamente valorizzata. Se vi è un recupero della dimensione nazionale è perché in essa è ancora presente la possibilità della partecipazione democratica, la possibilità per i cittadini di tentare di riappropriarsi del proprio destino. Fuori da questa dimensione sono altre entità a decidere la sorte delle persone comuni. I "Mercati" non sono democratici; non lo sono i grandi gruppi di interesse economico e finanziario; non lo sono le lobby internazionali che perseguono interessi particolari di tipo ideologico o nazionalista; non lo sono nemmeno le grandi istituzioni come il WTO, la WB, il FMI che fiancheggiano i grandi poteri finanziari. Per noi europei non lo è nemmeno una istituzione invasiva come l’Unione Europea, dove il solo organo democratico, oltre ad essere colonizzato dalle lobby, conta poco o nulla. Come stupirsi dunque se le persone comuni cerchino di difendersi riappropriandosi dei valori costituzionali nazionali per far valere il loro diritto? Il fascismo, se proprio lo si vuole evocare, va cercato la dove la dove una élite impone il suo volere alle masse, dove cerca di modellare "l’uomo nuovo": il precario senza diritti e senza identità, il consumatore plasmabile nei desideri, apolide, incapace di sottoporre a critica articoli come quello di O’Toole perché succube della sub cultura che il potere secerne per meglio soggiogarlo.

 

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