Originale: Fast Company

http://znetitaly.altervista.org/

8 ottobre 2018

 

Il piano di Tim Berners-Lee per ribaltare la World Wide Web

di Katrina Brooker

traduzione di Giuseppe Volpe

 

La settimana scorsa Tim Berners-Lee, inventore della World Wide Web, mi ha chiesto di andare a vedere un progetto al quale lavora quasi da quando esiste la rete. E’ una fresca giornata d’autunno a Boston, dove Berners-Lee lavora in un ufficio sopra una palestra di pugilato. Dopo avermi offerto educatamente una tazza di caffè, ci dirigiamo in una sala conferenze poco affollata. A un lato di un lungo tavolo c’è un portatile malmesso coperto di adesivi. Qui, su questo computer, lui lavora a un piano per modificare radicalmente tutto ciò che noi sperimentiamo e cui lavoriamo in rete.

“L’intenzione è di dominare il mondo”, dice Berners-Lee con un sorriso ironico. Lo scienziato nato in Gran Bretagna è noto per il suo asciutto senso dell’umorismo. Ma in questo caso non sta scherzando.

Questa settimana Berners-Lee lancerà Inruptuna società di nuova costituzione che è andato costruendo con discrezione negli ultimi nove mesi. Sostenuta da Glasswing Ventures, la sua missione consiste nel mettere il turbo a un più vasto movimento in atto, tra sviluppatori di tutto il mondo, per decentrare la rete e riprendere il potere dalle forze che hanno tratto profitto dalla sua centralizzazione. In altri termini è partita aperta per Facebook, Google, Amazon. Per anni ormai Berners-Lee e altri attivisti di Internet hanno sognato un’utopia digitale in cui gli individui controllano i propri dati e la rete resta libera e aperta. Ma per Berners-Lee il tempo dei sogni è finito.

“Dobbiamo farlo ora”, dice, mostrando un’intensità e un’urgenza insolita in questo accademico pacato. “E’ un momento storico.” Sin da quando sono emerse rivelazioni che Facebook aveva permesso l’abuso dei dati delle persone da parte di agenti politici, Berners-Lee ha avvertito l’imperativo di introdurre nel mondo reale questo idillio digitale. In un testo pubblicato questa settimana Berners-Lee spiega che si sta prendendo un anno sabbatico dal MIT per lavorare a tempo pieno a Inrupt. La società sarà la prima grande impresa commerciale costruita a partire da Solid, una piattaforma web decentrata che lui e altri al MIT hanno impiegato anni a costruire.

 

Un Netscape per l’Internet di oggi

Se tutto andrà secondo i piani, Inrupt sarà per Solid quello che Netscape è stato un tempo per molti utenti iniziali della rete: una facile via d’ingresso. E come con Netscape, Inrupt di Berners-Lee sarà solo la prima di molte società a emergere da Solid.

“Lo sono andato ideando per molto tempo”, dice Berners-Lee. Apre il suo portatile e comincia a digitare sulla tastiera. Guardare l’inventore della rete lavorare al suo computer pare un po’ come avrebbe potuto essere guardare Beethoven comporre una sinfonia: è affascinante ma difficile da afferrare appieno. “Siamo nel mondo di Solid adesso”, dice, con gli occhi che si accendono di eccitazione. Spinge il portatile verso di me così posso vedere anch’io.

Sullo schermo c’è una pagina web di aspetto semplice con in cima delle linguette: le cose da fare di Tim, il suo calendario, chats, rubrica degli indirizzi. Ha costruito questa applicazione – una delle prime su Solid – per suo uso personale. E’ semplice, spartana. In realtà è così semplice che a prima vista è difficile capirne il significato. Ma per Berners-Lee è qui che comincia la rivoluzione. L’applicazione, usando la tecnologia decentrata di Solid, consente a Berners-Lee di accedere in modo trasparente a tutti i suoi dati: il suo calendario, la sua libreria musicale, chat, ricerche. E’ come una combinazione di Google Drive, Microsoft Outlook, Slack, Spotify e WhatsApp.

La differenza è che su Solid tutte le informazioni sono sotto il suo controllo. Ogni bit di dati che egli crea o aggiunge su Solid esiste all’interno di un pod Solid, che un acronimo per personal online data store [Archivio personale di dati in rete]. Sono questi pod a dare agli utenti di Solid il controllo sulle loro applicazioni e informazioni in rete. Chiunque usi la piattaforma otterrà un’identità Solid e un pod Solid. E’ così che le persone, dice Berners-Lee, si riprenderanno dalle imprese la potenza della rete.

Ad esempio, un’idea cui Berners-Lee sta attualmente lavorando è un modo per creare una versione decentrata di Alexa, l’assistente digitale sempre più onnipresente di Amazon. La chiama Charlie. Diversamente da Alexa, su Charlie le persone sarebbero proprietarie di tutti i propri dati. Questo significa che potrebbero affidare a Charlie, ad esempio, documenti sanitari, eventi scolastici dei figli o documenti finanziari. E’ il tipo di macchine che Berners-Lee spera fiorirà su tutto Solid per spostare la dinamica del potere del web dalle società agli individui.

 

Una nuova rivoluzione per gli sviluppatori?

Berners-Lee ritiene che Solid troverà eco presso la comunità globale di sviluppatori, hacker e attivisti di Internet che reagiscono al controllo societario e governativo della rete. “Gli sviluppatori hanno sempre avuto un certo spirito rivoluzionario”, osserva. Aggirare le spie governative o i signori delle società può essere l’attrattiva iniziale di Solid, ma la maggior attrazione sarà qualcosa di ancor più seducente per gli hacker: la libertà. Nella rete centralizzata i dati sono mantenuti in sili controllati dalle società che li hanno costruiti, come Facebook e Google. Nella rete decentrata non c’è alcun silo.

A partire da questa settimana gli sviluppatori di tutto il mondo saranno in grado di cominciare a costruire le proprie applicazioni decentrate attraverso il sito di Inrupt. Berners-Lee trascorrerà questo autunno a girare il per il mondo, offrendo corsi e presentazioni agli sviluppatori riguardo a Solid e Inrupt. (Ci sarà un tutorial di Solid nel nostro Fast Company Innovation Festival del 23 ottobre).

“Quello che è magnifico nell’avere una società in avviamento rispetto a un gruppo di ricerca, è che le cose vengono fatte”, dice. In questi giorni invece di recarsi al suo laboratorio al MIT, Berners-Lee viene negli uffici di Inrupt, che si trovano attualmente presso Janeiro Digital, una società che ha assunto per contribuire al lavoro su Inrupt. Per ora la società è costituita da Berners-Lee, dal suo partner John Bruce, da una piattaforma di sicurezza acquistata dalla IBM, da un pugno di sviluppatori assunti per lavorare al progetto e da una comunità di programmatori volontari.

In seguito quest’autunno Berners-Lee ha in programma di cercare altri finanziamenti per far crescere la sua squadra. Lo scopo, per ora, non è di fare miliardi di dollari. L’uomo che ha messo a disposizione gratis la rete non è mai stato motivato dal denaro. Tuttavia i suoi piani potrebbero avere un impatto su modelli societari da miliardi di dollari che guadagnano grazie al controllo dei dati. Non è probabile che le grandi potenze della rece rinunceranno al controllo senza battersi.

Richiesto al riguardo, Berners-Lee dice categoricamente: “Non stiamo discutendo con Facebook e Google se introdurre o no un completo cambiamento nel quale i loro modelli aziendali saranno ribaltati dall’oggi al domani. Non stiamo chiedendo il loro permesso”.

La partita è cominciata.

 

Da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/tim-berners-lees-plan-to-upend-the-world-wide-web/

http://znetitaly.altervista.org/

8 ottobre 2018

 

Un piccolo passo per il Web…

di Tim Berners-Lee

traduzione di Giuseppe Volpe

 

Ho sempre creduto che la rete debba essere per tutti. E’ per questo che io e altri combattiamo accanitamente per proteggerla. I cambiamenti che siamo riusciti a introdurre hanno creato un mondo migliore e più connesso. Ma nonostante tutto il buono che abbiamo realizzato, la rete si è evoluta in un motore di iniquità e di divisione, influenzata da forze potenti che la usano per i propri fini.

Oggi credo che siamo arrivati a un punto cruciale di svolta, e che un potente cambiamento in meglio sia possibile, e necessario.

E’ per questo che, in anni recenti, ho lavorato con alcuni al MIT e altrove per sviluppare Solid, un progetto open-source per ripristinare il potere e il protagonismo degli individui nella rete.

Solid cambia il modello attuale nel quale gli utenti devono consegnare dati personali a giganti del digitale in cambio di un valore percepito. Come abbiamo scoperto tutti, questo non è stato nel nostro miglior interesse. Solid è il modo in cui facciamo evolvere la rete al fine di ripristinare l’equilibrio, dando a ciascuno di noi il controllo completo dei dati, personali o no, in un modo rivoluzionario.

Solid è una piattaforma costruita utilizzando la rete esistente. Dà a ogni utente la scelta su dove conservare i dati, quali persone e gruppi specifici possono accedere a elementi selezionati, e quali applicazioni usare. Consente a voi, alla vostra famiglia e ai vostri colleghi di collegarvi e condividere dati con chiunque. Consente alle persone di consultare gli stessi dati con applicazioni diverse contemporaneamente.

Solid libera incredibili opportunità di creatività, risoluzione di problemi e commercio. Darà potere a singoli, sviluppatori e aziende con modi interamente nuovi di concepire, costruire e scoprire applicazioni e servizi innovativi, affidabili e vantaggiosi. Vedo molteplici possibilità di mercato, comprese applicazioni Solid e archivi Solid di dati.

 

I dati dovrebbero darvi potere

Solid è guidato dal principio del “potere personale attraverso i dati” che crediamo sia fondamentale per il successo della prossima era della rete. Crediamo che i dati debbano dare potere a ciascuno di noi.

Immaginate che tutte le vostre applicazioni attuali si parlino tra loro, collaborando e concependo modi per arricchire e semplificare la vostra vita professionale e i vostri obiettivi aziendali. E’ questo il tipo di innovazione, informazione e creatività che le applicazioni di Solid genereranno.

Con Solid avrete un ruolo personale molto maggiore riguardo ai dati; decidete voi quali applicazioni possono accedervi.

 

Infondere slancio

Nel 2009 ho detto: “La rete come la immaginavo non si è ancora vista”. Ciò è stato dovuto al fatto che usavamo la rete solo per documenti, non per i dati di un grande computer della dimensione della rete. Da allora abbiamo visto un’ondata di dati pubblici, ma non di dati da leggere-scrivere. Ad esempio, gran parte dei dati governativi pubblici è prodotta attraverso un canale a senso unico, cosicché possiamo solo vederli. Con Solid, la rete diventa a lettura-scrittura e gli utenti possono interagire e innovare, collaborare e condividere.

Nel frattempo, comunque, c’è un’onda di interesse, e della relativa energia, ansiosa di cambiamento. Le persone vogliono una rete di cui possano fidarsi. Vogliono applicazioni che le aiutino a fare quello che vogliono e che devono, senza spiarle. Applicazioni che non abbiano ulteriori motivi di distrarle con proposte di acquistare questo o quello. Le persone pagheranno per questo genere di qualità e di garanzia. Ad esempio oggi le persone pagano per archiviare in posti come Dropbox. C’è bisogno di Solid e del diverso, vantaggioso approccio che offrirà.

Ci vorrà molto sforzo per costruire la nuova piattaforma Solid e promuoverne una vasta adozione, ma io penso che abbiamo energia sufficiente per portare il mondo a un nuovo punto di svolta.

Così ho preso un anno sabbatico dal MIT, ridotto il mio impegno quotidiano nel World Wide Web Consortium (W3C) e fondato una società chiamata Inrupt dove guiderò il nuovo stadio della rete in modo molto diretto. Inrupt sarà l’infrastruttura che consentirà a Solid di fiorire. La sua missione consiste nel fornire energia commerciale e un ecosistema che contribuisca a proteggere l’integrità e la qualità della nuova rete costruita su Solid.

Ci sono molti esempi di sforzi open-source che hanno tratto enorme vantaggio dal contributo di una società dotata di buone risorse. Anche se la comunità open-source offre iniziativa e una grande fonte di innovazione, gli utenti e le aziende che usano quotidianamente la rete spesso cercano applicazioni e servizi da un’entità commerciale che offra anche supporto tecnico e servizi aziendali ausiliari vitali.

Io credo che questo stesso modello sarà cruciale per il successo di Solid. Il successo di Inrupt è tutt’uno con il successo di Solid. Il mio socio e cofondatore di Inrupt è John Bruce, un dirigente aziendale esperto con le competenze per mettere in atto la mia visione di Solid. Condividiamo la stessa passione di creare una rete migliore e più equilibrata.

Insieme, Solid e Inrupt offriranno nuove esperienze che avvantaggeranno ogni utente della rete e che sono impossibile nella rete oggi. Dove singoli, sviluppatori e aziende creano e trovano applicazioni e servizi innovativi che arricchiscono la vita e l’impresa. Dove tutti noi troviamo servizi di archiviazione, tutela e gestione di dati personali.

Sono incredibilmente ottimista riguardo a questa nuova era della rete.

Continuerò a operare da fondatore e amministratore del W3C, della Web Foundation e dell’Open Data Institute, poiché sono componenti vitali per proteggere ciò che è stato e quello che arriverà. Inrupt, membro di W3C, usa molti standard esistenti e fa parte della comunità che costruisce gli standard. La Web Foundation promuove di diritti ai dati come parte della sua missione di far progredire una rete libera e aperta che avvantaggi l’umanità. E la spinta dell’Open Data Institute a rendere i dati quanto più aperti possibile, rispettando contemporaneamente la riservatezza, è molto rilevante. Indosso molti cappelli e quando lavoro in ciascuna funzione cerco sempre di agire nel rispetto degli interessi di quell’organizzazione.

Questi sono tempi eccitanti. Sarò impegnato a guidare la direzione di Solid e a sviluppare la sua futura amministrazione. Inrupt farà molte cose: la sua principale priorità sarà l’ecosistema Solid. Con i giusti valori e un’infrastruttura societaria di fondazione costruiremo sistemi vantaggiosi che funzioneranno per tutti.

Il futuro è tuttora molto più grande del passato. 

 

 

Da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Originale: https://www.inrupt.com/-blog/one-small-step-for-the-web

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