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09 marzo 2018

 

Solidarietà alla maestra torinese dal Messico

 

Riprendiamo un comunicato scritto da Città del Messico in solidarietà con Lavinia, maestra torinese vittima di linciaggio mediatico per aver espresso nelle strade le proprie opinioni di antifascista, e che per questo vorrebbero licenziare. Un messaggio di solidarietà da un Messico in lotta dove da sempre la dignità dei maestri si fa portatrice di messaggi e pratiche di lotta, dalla comune di oaxaca nel 2006 ai blocchi stradali che hanno paralizzato il paese nell’estate del 2016.

 

SOLIDARIETÀ CON LAVINIA DAL MESSICO

Gli studenti del dottorato in Studi Latinoamericani della Universidad Nacional Autónoma de México solidarizzano con la “Cattiva Maestra”, Lavinia, che ha dimostrato che lottando si insegna alle nuove generazioni il valore dell’antifascismo, fondamentale oggi più che mai, in Europa come in America Latina. Con tutta la complicità e solidarietà abbracciamo la compagna e la incoraggiamo a continuare nella sua (e nostra) lotta.

 

No al licenziamento.
Anche lottando, la maestra sta insegnando!


Città del Messico, 8/3/18

 

Il grave clima fascista che si sta propagando in Europa e in Italia sta facendo le sue vittime. I primi giorni di febbraio, a Macerata, Luca Traini, militante del partito xenofobo Lega Nord (18% alle elezioni di domenica) sparò a 11 migranti, ferendone 6, e prima di essere arrestato fece il saluto fascista.

La spazzatura neofascista ha organizzato in varie città d’Italia eventi in onore al terrorista della Lega e gli antifascisti si sono organizzati per impedire che il clima di odio si propaghi ancor di più.

A Torino, nel contesto di una manifestazione antifascista, durante la quale lo Stato italiano ha represso duramente a manganellate i manifestanti, la maestra Lavinia è stata ripresa mentre gridava alla polizia (dopo le manganellate) “Codardi... mi fate schifo... merde... fascisti... dovete morire... senza manganelli quando volete”.
In questo clima d’odio contro i migranti, alimentato dai partiti di centro, destra ed estrema destra, e dalle organizzazioni fasciste, i mezzi di comunicazione e le istituzioni hanno fatto di Lavinia il pericolo pubblico numero uno, licenziandola dalla scuola dove lavorava, dopo che il leader del partito neoliberale PD (e grande sconfitto nelle ultime elezioni) Matteo Renzi lo richiedesse esplicitamente nei mezzi di comunicazione.

A conferma del clima di odio, lunedì 5 marzo, a Firenze un disoccupato è sceso in strada con una pistola, e non trovando il coraggio di suicidarsi, decise di sparare a un senegalese, uccidendolo.

Lo Stato italiano, difendendo le espressioni di odio razziale, reprimendo a manganellate, idranti e lacrimogeni a chi a queste si oppone, restringendo agli antifascisti il diritto di manifestare e licenziando la maestra Lavinia, la quale meritava invece una promozione in virtù della sua opposizione alla ideologia fascista e assassina che in Italia è costituzionalmente proibita, dimostra l’utilizzo organico che fa del fascismo, presentandolo come unica opposizione possibile al deserto neoliberale, in un grave momento di crisi economica e istituzionale.

Gli studenti del dottorato in Studi Latinoamericani della Universidad Nacional Autónoma de México si solidarizzano con la “Cattiva Maestra”, Lavinia, che ha dimostrato che lottando si insegna alle nuove generazioni il valore dell’antifascismo, fondamentale oggi più che mai, in Europa come in America Latina. Con tutta la complicità e solidarietà abbracciamo la compagna e la incoraggiamo a continuare nella sua (e nostra) lotta.

 

No al licenziamento.
Anche lottando, la maestra sta insegnando!

 

 

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