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27 marzo 2018

 

Catalogna, manifestanti bloccano le strade. Puigdemont, estradizione in bilico

di Omero Ciai

 

Gruppi di dimostranti hanno occupato l'autostrada nei pressi della frontiera con la Francia e quella che collega la Catalogna con il sud del Paese. Dalla Germania: la caccia al leader catalano potrebbe essere considerata "politica" e quindi l'ordine di arresto sarebbe respinto. L'Onu, intanto, accoglie il ricorso dell'ex presidente.

 

Nuovi incidenti in Catalogna dove gruppi di manifestanti hanno occupato l'autostrada A7 nei pressi della frontiera con la Francia e la N340 che collega la Catalogna con il sud del Paese. Blocchi stradali si sono registrati anche nelle due principali arterie in entrata e in uscita da Barcellona. La polizia è intervenuta più volte per sgomberare i manifestanti che protestavano contro l'arresto di Puigdemont in Germania.

Per domattina è prevista una nuova seduta del Parlamento di Barcellona dove i tre partiti nazionalisti (Junts per Catalunya, Esquerra republicana e Cup) hanno intenzione di votare una risoluzione nella quale riconoscono l'eleggibilità di Puigdemont, arrestato in Germania, a nuovo presidente della Generalitat nonostante la proibizione del Tribunale supremo, secondo il quale non è possibile eleggere alla presidenza un deputato prima latitante e ora in attesa di estradizione. La risoluzione cita anche gli altri leader indipendentisti rinviati a giudizio e da mesi in carcere come l'ex presidente del movimento civico catalano Anc, Jordi Sanchez, e Oriol Junqueras, ex vicepresidente del governo. I rinviati a giudizio per "ribellione" sono in tutto 13. Dieci sono già in carcere mentre altri tre in esilio. Toni Comín a Bruxelles, Clara Ponsatí in Scozia, Marta Rovira in Svizzera.

 

La commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite ha accolto il ricorso presentato da Puigdemont che accusa la Spagna di impedirgli di esercitare i suoi diritti politici. La Commissione, che ora dovrà pronunciarsi sul merito aveva già accettato il ricorso di un altro leader catalano, Jordi Sánchez, e aveva chiesto agli spagnoli in forma cautelare di tutelare i suoi diritti politici.

Alcuni giornali tedeschi, come lo Spiegel e la Süddeutsche Zeitung, scrivono che la giustizia dello Schlewing-Holstein (il Land dove Puigdemont è stato arrestato su richiesta dei servizi segreti spagnoli) potrebbe anche negare l'estradizione o concederla soltanto per il reato di appropiazione indebita di fondi pubblici - riferito all'organizzazione del referendum di autodeterminazione del primo ottobre scorso. Questo perché la persecuzione di Puigdemont potrebbe essere considerata "politica" e, scrive la Süddeutsche, nel caso di accuse legate a "convinzioni politiche" l'eurordine di estradizione può essere respinto. Se Puigdemont venisse estradato solo per appropriazione indebita, come il giudice Llarena temeva che avrebbe fatto il Belgio, motivo per cui ritirò la richiesta di estradizione a dicembre, sarebbe impossibile processarlo per il reato più grave, quello di ribellione che prevede in Spagna fino a 30 anni di carcere. Intanto si è saputo che l'ex presidente catalano, intercettato in Germania grazie a un chip-spia collocato dall'intelligence spagnola nella sua auto, aveva già denunciato ai magistrati belgi la persecuzione degli 007 spagnoli e la presenza di cimici nella sua casa di Waterloo e nell'auto.

Sindacati, movimenti civici e organizzazione di base catalane hanno annunciato la convocazione di una manifestazione a Barcellona il 15 aprile per la liberazione di tutti i leader politici incarcerati. La data coincide con i sei mesi di carcerazione preventiva di Jordi Sánchez e Jordi Cuixart che furono i primi ad essere arrestati alla metà di ottobre.

 

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