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18 febbraio 2018

 

La grande industria farmaceutica continua a cercare di promuovere una classe di farmaci pericolosi

di Martha Rosenberg  

 

I farmaci bifosfonati per le ossa sono tra le classi di farmaci più dannosi e più presentati erroneamente ancora sul mercato. Ma ciò non ha fermato associazioni mediche finanziate da Pharma come l’American Society of Bone and Mineral Research, la National Osteoporosis Foundation e la National Bone Health Alliance nel loro torcersi le mani per le basse vendite [1].

Questa settimana il New York Times ripete il lamento dell’industria. “Attualmente molte persone a rischio di fratture – e spesso i loro medici – non valutano i benefici del trattamento di ossa fragili in confronto con i rarissimi, ma diffusamente pubblicizzati, rischi di farmaci a difesa delle ossa, dicono esperti”, scrive il giornale. Le fratture del femore tra le donne di 65 anni e oltre assistite dal programma Medicare stanno aumentando dice l’articolo e i rimborsi di Medicare per test della densità delle ossa stanno calando. “I medici che li conducevano nei loro uffici privati non hanno più potuto permetterseli, il che ha limitato l’accesso delle pazienti e la diagnosi e il trattamento di gravi problemi scheletrici”, dice un medico citato nell’articolo che suona come una supplica di Pharma per il finanziamento dei contribuenti.

Ma ecco che cosa ci sta dietro.
Il primo farmaco bifosfonato per le ossa 
approvato per l’osteoporosi, il Fosamax della Merck, ricevette un esame di soli sei mesi prima dell’approvazione da parte della FDA. Quando furono rivelati i suoi effetti collaterali all’esofago la FDA tentò di cancellare l’approvazione ma la Merck ottenne una transazione con la FDA in cambio di un’etichetta di avvertimento che diceva ai pazienti di sedere dritti per un’ora dopo aver assunto il farmaco. Sei mesi dopo l’approvazione del Fosamax ci furono 1.213 casi di effetti negativi tra cui 32 pazienti ospedalizzati per danni all’esofago. Una donna che aveva assunto il Fosamax ma era rimasta dritta per solo trenta minuti fu ammessa in ospedale con “una grave esofagite ulcerativa estesa all’intera lunghezza dell’esofago” e dovette essere alimentata per via intravenosa, secondo il New England Journal of Medicine (NEJM).

Presto i bifosfonati (che comprendono Boniva, Actonel e Zometa) si sono dimostrati indebolire, non rafforzare, le ossa sopprimendo l’azione dell’organismo di rimodellamento delle stesse. Sì, la perdita di osso è bloccata, ma poiché l’osso non è rinnovato diventa fragile, rigido e incline a fratture. Più di un decennio fa articoli del NEJM, degli Annals of Internal Medicine, del Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, del Journal of Orthopaedic Trauma and Injury hanno avvertito dei risultati paradossali del farmaco. Metà dei medici alla presentazione dell’incontro annuale del 2010 dell’American Academy of Orthopaedic Surgeons ha affermato di aver visto personalmente pazienti con ossa compromesse da bifosfonati. “Si verifica in effetti la necrosi delle ossa” ha detto Phuli Cohan, medico di base, a proposito di una donna che aveva assunto Fosamax per anni.

Arrivati al 2003, dentisti e chirurghi orali hanno rilevato che dopo un semplice lavoro dentistico ambulatoriale, il tessuto della mandibola di pazienti che assumevano bifosfonati a volte non guariva ma diventava necrotico e moriva. Non avevano ricevuto avvertimenti, anche se la Merck era a conoscenza degli effetti sulla mandibola da studi sugli animali sin dal 1977.

“Fino ad ora questo raro scenario clinico era stato constatato solo nei nostri centri in pazienti che avevano ricevuto radioterapia e costituivano uno o due casi l’anno”, hanno affermato gli autori di un articolo intitolato “Osteonecrosi delle mascelle associata a uso di bifosfonati: un esame di 63 casi”, pubblicato sul Journal of Oral and Maxillofacial Surgery.

Nonostante notizie di esofagite ulcerativa, degrado delle ossa, fratture e necrosi della mascella, la Merck ha promosso aggressivamente il Fosamax. Ha assunto il ricercatore Jeremy Allen per collocare scannerizzatori delle ossa in ambulatori medici di tutto il paese per spingere le vendite e per far passare la Legge sul Misuramento Osseo di Massa che ha reso le scansioni ossee rimborsabili da Medicare e pagate da voi ed io. Si spera che questo cambierà.

Incolpare delle fratture del femore la mancata assunzione di sufficienti bifosfonati non è una tattica nuova per Pharma. Ha incolpato dei suicidi la mancata assunzione di sufficienti antidepressivi (persino quando fino a un quarto della popolazione assume antidepressivi). Preparatevi a vedere Pharma incolpare dell’obesità il numero insufficiente di persone che assume farmaci su ricetta per l’obesità. Il trucco è ancor più disonesto perché molti farmaci popolari che le persone assumono come cura per il reflusso gastroesofageo in effetti assottigliano le ossa. Innanzitutto non causare danni.

Note

[1] Secondo il British Medical Journal la National Osteoporosis Foundation è finanziata da  Bayer Healthcare, Lane Laboratories, Mission Pharmacal, Novartis, Pharmavite, Pfizer, Roche, Warner Chilcott e Eli Lilly. L’American Society for Bone and Mineral Research è finanziata da Pfizer e Eli Lilly. La National Bone Health Alliance è un’associazione pubblico-privata nata dalla National Osteoporosis Foundation.


Martha Rosenberg è una giornalista d’inchiesta nel settore sanitario. E’ autrice di  Born With A Junk Food Deficiency: How Flaks, Quacks and Hacks Pimp The Public Health (Prometheus)  [Nata con una carenza di cibo spazzatura: come pubblicitari, ciarlatani e pennivendoli fanno i prosseneti della salute pubblica].  

 


Da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/big-pharma-still-tries-to-push-dangerous-drug-class/

Originale: Counterpunch

traduzione di Giuseppe Volpe

 

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