Dizaines d’élèves, à genoux, les mains sur la tête, placés sous la surveillance de policiers casqués, armés de matraques et de boucliers.


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9 Agosto 2019 

 

Perché dei poliziotti francesi indossano la maglietta del Bope brasiliano?

di A. M.

 

Lo scorso venerdì 2 agosto si è tenuto a Parigi un presidio di fronte all’Inspection Générale de la Police Nationale (IGPN) per commemorare Steve Maia Caniço, il giovane 24enne sparito nella notte tra il 21 e il 22 giugno, durante Festival della Musica a Nantes, e il cui corpo è stato rivenuto la settimana scorsa sul letto della Loira.

 

La rabbia e l’indignazione nei confronti dell’indifferenza del governo Macron sulla sparizione di Steve e la manipolazione dei fatti mirata a deresponsabilizzare le forze dell’ordine, intervenute quella notte con violente cariche e lanci di lacrimogeni sulla Quai du President Wilson, hanno portato numerosi collettivi, associazioni, organizzazioni, attivisti e militanti a manifestare sotto all’IGPN contro le violenze della polizia e di Stato.

 

Questo organo è denominato anche “la polizia delle forze dell’ordine”, perchè tra i suoi compiti vi è il controllo dell’insieme dei servizi e del personale di polizia; tuttavia, in numerose occasioni ha funzionato come una “lavatrice di panni sporchi” macchiati dal sangue delle persone uccise a causa delle violenze della polizia (Steve Caniço, Adama Traoré, Zineb Redouanne, Lakhdar Bey, ecc…), legittimando la brutalità delle modalità di intervento delle forze dell’ordine e insabbiando le loro conseguenze come nel caso delle centinaia di feriti gravi e mutilati durante le manifestazione dei Gilets Jaunes.

 

Venerdì scorso, i manifestanti si sono dati appuntamento all’uscita della metro, poco distante dalla sede dell’IGPN, per poi dar vita a un breve corteo che ha raggiunto il luogo del presidio. Sin dalle prime ore del pomeriggio, l’IGPN era già presidiata da diverse camionette e numerosi agenti, anche in tenuta antisommossa.

Tra le forze dell’ordine di fronte all’entrata erano presenti alcuni agenti in borghese, uno dei quali con la maglietta del Batalhão de Operações Policiais Especiais (BOPE), ovvero il battaglione per operazioni speciali della polizia militare dello Stato di Rio de Janeiro (Brasile).

 

Il BOPE è ben noto per la sua aggressività e per la violenza utilizzata soprattutto nelle favelas, tanto da essere denominato “squadrone della morte” da diversi giornali brasiliani. Il BOPE è stato fondato nel 1978 come unità militare specificamente ideata per affrontare le situazioni più estreme, comprese le guerre contro i narcotrafficanti.

 

Tra le sue fila si erano presenti e poi si sono riciclati numerosi ufficiali attivi durante la dittatura militare brasiliana. Dagli anni ’80 ha acquisito autonomia amministrativa così da fare diventare la sua totale libertà d’azione la panacea di qualunque possibile abuso o crimine contro i diritti fondamentali, comprese torture e omicidi.

Forse che alcuni membri della polizia francese si ispirino alle pratiche di azione dell’esercito e della polizia sotto le dittature sudamericane dello scorso secolo? Basti pensare alle immagini scioccanti dello scorso 6 dicembre a Mantes-la-Jolie (https://tinyurl.com/y2hpedwz), di quella “classe modello” – come definita dal poliziotto nel video – di 153 liceali costretti in ginocchio con le mani sulla testa…

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