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25/04/2019

 

Molti modi per celebrare il 25 Aprile

di Alberto Quadrio Curzio

Economista, presidente emerito Accademia dei Lincei

 

Il 25 aprile celebra la Liberazione dell'Italia dal Regime fascista e la fine della seconda Guerra mondiale, afferma il valore della Resistenza alla dittatura, apre la via alla Repubblica e alla Ricostruzione fondate poi sulla Costituzione della Repubblica Italiana. Sono passati 74 anni dal 1945, ma questa ricorrenza non va mai dimenticata o interpretata in modo fuorviante o usata per appropriazioni di parte. È un momento storico di tutta la Nazione Italiana perché ci riscatta come Popolo riunito nella e dalla sofferenza e ci apre al futuro di libertà, pace e progresso con l'Europa.

 

Ciascuno di noi, nella propria condizione personale, dovrebbe richiamare alla propria memoria figure emblematiche che in vari modi hanno dato un grande contributo alla Resistenza, alla Ricostruzione e alla Costituzione.

 

Tre grandi personalità: 1925-1945

In questa prospettiva desidero dare un contributo ricordando in estrema sintesi tre soci della Accademia dei Lincei che hanno tenuti saldi i valori della libertà e della sua intima connessione alla democrazia. Tutti e tre segnano una connessione ideale tra Risorgimento, Resistenza e Repubblica (richiamato in generale anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella) come momenti storici costituenti della Nazione e del Popolo Italiano senza distinzione di nord e sud, di stirpe e di religione, di parte e di partito. Tutti e tre segnano una testimonianza di come personalità scientifiche immerse nei loro studi che davano a loro notorietà internazionale diedero un contributo alle libertà civili e democratiche.

Si tratta Benedetto Croce, di Luigi Einaudi, di Vito Volterra. Sono tre personalità unite negli ideali espressi nel "Manifesto degli intellettuali antifascisti" elaborato da Croce nel 1925 dopo l'assassinio fascista di Giacomo Matteotti e dopo il "Manifesto degli intellettuali fascisti" elaborato da Giovanni Gentile. Impossibile descrivere la forza morale e civile, scientifica e culturale calata anche nelle opere di queste grandi personalità che hanno segnato l'identità italiana in Europa e nel contesto internazionale tra il XIX il XX secolo. Un filosofo, un economista e un matematico su cui ci sia consentita una traccia per ricordare come cultura e competenza significano anche responsabilità civili e sociali.

 

Benedetto Croce (1866-1952)

Filosofo e storico, fu uno dei massimi protagonisti della vita culturale italiana ed europa e uno dei più grandi filosofi italiani. Dal 1925 Croce mantenne la sua netta avversione al fascismo diventando, anche per il "Manifesto" che tutti dovrebbero leggere anche oggi, un catalizzatore di tanti intellettuali italiani in varie forme di resistenza e resilienza. Croce decadde da socio linceo a causa del rifiuto di giurare fedeltà al regime. Egli è stato uno dei principali padri della democrazia italiana, anche come membro della Assemblea Costituente e come convinto assertore della edificazione europea.

 

Luigi Einaudi (1874-1961)

Fu una delle personalità italiane più significative e internazionalmente note nel campo delle scienze economiche e sociali e del pensiero liberale e delle istituzioni. Egli fu altresì uno dei padri fondatori della Repubblica nella Assemblea Costituente. Il suo antifascismo, unito alla sua competenza istituzionale ed economica ben nota anche agli inglesi, lo portarono, tra il 1945 e il 1948, a essere governatore della Banca d'Italia, ministro e infine presidente della Repubblica dal 1948. Un presidente che tutti i suoi successori non hanno mai mancato di richiamare quale che fosse la loro provenienza politica.

 

Vito Volterra (1860-1940)

Fu matematico di fama internazionale tuttora perdurante ma anche personalità della cultura italiana. Fu presidente della Accademia dei Lincei dal 1923 al 1926, periodo nel quale erano soci lincei anche Croce ed Einaudi, quando l'antifascismo dei tre divenne di pubblico dominio con il citato "Manifesto Croce". Per il suo rifiuto di giurare fedeltà al fascismo decadde dalla cattedra universitaria e da socio linceo. Subì persecuzioni anche come ebreo. Volterra enfatizzò la tensione civilizzatrice e di progresso della scienza e della cultura anche fondando vari enti di ricerca e stabilendo collaborazioni dell'Italia con enti europei e nella internazionalizzazione.

 

Un lascito di impegno e responsabilità

Croce ed Einaudi furono membri della Assemblea Costituente e Volterra, se fosse sopravvissuto, sarebbe stato con loro un esemplare Costituente. Tutti e tre convinti italiani uniti nella difesa della libertà e per il progresso civile anche attraverso una cultura della conoscenza aperta sull'Europa e sul mondo.

 

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