Fonte: http://carlobertani.blogspot.com

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18 Agosto 2019

Salvini, non è di sua competenza?

di Carlo Bertani

Un escursionista francese cade: sta compiendo un’escursione dalle parti del Salento, telefona al 118 (o 112, 115, o chi cavolo è che deve soccorrere la gente in difficoltà) perché è caduto e teme d’aver entrambe le gambe spezzate e si sente rispondere che “non è possibile localizzarlo”. Ovviamente, la ligia operatrice, non manca di chiedere nome e cognome, nazionalità (il ragazzo vive in Italia da due anni, e parla un buon italiano) e poi gli raccomanda di tenere acceso il cellulare, cosicché si riesca a localizzarlo. Ma qualcosa non funziona.

Sono le 9.30 del mattino del 9 Agosto: l’escursionista si lamenta, parla a fatica, ma riesce, comunque, a mantenere acceso il telefono fino alle 19, quando si spegne, probabilmente per la batteria oramai scarica. Non sappiamo di più – ossia se il ragazzo svenne, se avesse avuto una batteria di scorta, non sappiamo nemmeno se è ancora vivo! – perché, a distanza di nove giorni, nove giorni! – ancora non sanno dov’è!

Scansiamo subito le facili soluzioni: quando sul cellulare ci compare “com’era il supermercato xy?” non significa che ci hanno localizzato via satellite, vuol dire semplicemente che il supermercato xy ci ha rilevato con un suo sensore all’interno, che ha poi provveduto ad inviare il messaggio, in barba a tutta la normativa (carente) sulla privacy delle persone.

La faccenda di rilevare una persona dispersa, se però ha un cellulare acceso, non è poi di così difficile soluzione: non serve mandare gli elicotteri a zonzo per le montagne se non lo si è rilevato! Come si fa a rilevarlo?

Sono già in vendita piccoli dirigibili – lunghi una quindicina di metri, completamente automatici e controllati da terra – che costano circa 20.000 euro: al loro interno (non portando persone) si possono installare decine di chili di materiale elettronico: proprio quello che serve per rilevare le chiamate dei cellulari che – fra parentesi – sono potenti e disturbavano (e parecchio!) il sistema di combattimento dell’F-22.

Una manciata di questi mezzi, a 10.000 piedi di quota, potrebbero avere sotto controllo tutta la Nazione, mari compresi, visto che – mentre si bloccano le navi maggiori con 150 persone a bordo per poi imbastire manfrine infinite – i gommoni con 20-80 persone continuano ad arrivare, ovunque. Uno, addirittura, è sbarcato a Taranto, proprio nei pressi della principale base della nostra Marina!

Ora, non vorrei fargliela lunga: bensì vorrei che lei si mettesse, per un attimo, nei panni dell’escursionista francese: ferito gravemente, probabilmente caduto in un crepaccio o in un burrone, che è riuscito a telefonare ma non a dare indicazioni precise: però, ha mantenuto per ben 10 ore il telefono acceso!

Dov’eravate in quelle 10 ore? Cosa facevate? Guardi che non abbiamo dimenticato Rigopiano, con la centralinista che quasi sfotteva…ma no…che valanga…non abbiamo notizie…e non mi dica che, all’epoca, governava il PD, perché il 9 Agosto 2019 governava lei: non sul mare – dove non ha competenze – ma sulla superficie solida della Nazione, dove le competenze, proprio lei, è tenuto ad averle!

Lei, il 9 Agosto, era proprio lì vicino, su qualche spiaggia italiana a farsi fotografare con tutte le bellezze al bagno, ed a sproloquiare sui “Sì” e sui “No”, sui “pieni poteri” e sulla caduta di un governo inefficiente (del quale continua a far parte!), a centellinare se il migrante è minorenne o maggiorenne, a fare proclami su nuove elezioni che avrebbero ridato all’Italia quel “potere” su chissà che cosa, chissà dove, chissà come. Un potere che veleggiava solo nella sua mente: ma, quel potere – reale – sui soccorsi doveva esercitarlo lei! Perché non l’ha fatto? Perché la centralinista del cento qualcosa risponde “non siamo in grado di localizzarla”?

Lo sa, vero, che il servizio di soccorso notturno tramite elicotteri non funziona? Una decina di anni fa, i piloti di elicotteri italiani con la qualifica al volo strumentale, sa quanti erano? Quattro!

Gli svizzeri sono stufi di venire a soccorrere alpinisti in difficoltà sui versanti italiani delle Alpi! Ci dicono: “Ma se compriamo da voi gli elicotteri Agusta-Westland, perché non provvedete da soli?”

Perché è tutto un gran casino: un anno fa circa, i Carabinieri – risparmiare! – spostarono l’unico elicottero presente nella Liguria occidentale, di base all’aeroporto di Albenga – si, proprio l’aeroporto dove il ministro Scajola si faceva venire a prendere in DC9 – e l’hanno trasferito presso Torino. Non so oggi come siano le cose, però ad essere trasferiti furono piloti e motoristi, mentre il resto (furieri, sentinelle, addetti alle comunicazioni, ecc, una trentina di persone) rimasero lì. Alla faccia dei “risparmi”.

Io non so chi abbia la famosa “chiave” per intercettare le chiamate dei cellulari ovunque siano: se ce l’ha la Polizia, i Carabinieri, la Finanza, l’AMI…e non m’interessa, ma un sistema di ricerca e salvataggio – in un Paese turistico, ad Agosto! – deve essere in grado d’intervenire, in pochi minuti e con mezzi automatici, per fornire all’elicottero le coordinate per il soccorso.

Mi spiace dirglielo, ministro (?) Salvini, ma lei ha sbagliato, e sbagliato con la vita delle persone, perché in questo dannato Paese i segnali, e pesanti, erano già arrivati: Rigopiano (29 morti), poi le gole del Pollino lo scorso anno (10 morti), adesso il ragazzo francese. Spero che nessuno abbia l’orrido coraggio d’affermare che i morti sono “statisticamente diminuiti”, perché se a cadere nel burrone fosse stata una cordata, saremmo alle solite.

E alle solite ci siamo quando, invece di pensare alle proprie competenze, un ministro della Repubblica si mette a dissertare su questioni che non conosce (gli equilibri istituzionali) e ad intrufolarsi in materie nelle quali non ha competenze (il soccorso in mare).

Se preferisce, la vicenda di Bibbiano è il fallimento di un gruppo criminale d’appartenenti al PD mentre questa, paradossalmente, è tutta sua, che governa su Polizia, Vigili del Fuoco e vari corpi destinati alla protezione civile. Lei, dov’era, mentre il ragazzo agonizzava (ed agonizza, probabilmente) solo come un cane?

https://www.huffingtonpost.it/

21/08/2019

 

"Avevo la mappa. Mio figlio, Simon, poteva essere trovato prima. Sono stata avvisata tardi"

 

Lo strazio della madre dello studente francese che ha perso la vita in Cilento: "Ho sperato fino all'ultimo. Una mamma non può mai arrendersi all’idea che suo figlio sia morto"

 

“Io ho sperato fino all’ultimo. Una mamma non può mai arrendersi all’idea che suo figlio sia morto”. È distrutta dal dolore Delphine Godard, la madre di Simon Gautier, il 27enne francese trovato morto in una scarpata del Cilento. Era partito in solitaria: voleva raggiungere Napoli percorrendo i sentieri. Poi la caduta, la chiamata al 118, le ricerche vane per 9 giorni e il ritrovamento del corpo, nella serata del 18 agosto. Godard ha raggiunto il Cilento ma aspetterà la salma di suo figlio in Francia, non aspetterà in Italia l’autopsia: “Lo aspetto a casa. Voglio ricordarlo com’era”, dice al Corriere della Sera. 

Spera che le ipotesi dei medici siano vere: che Simon sia morto poco dopo la caduta, che non abbia sofferto. C’è però un dubbio che la tormenta. Se fosse stata avvisata prima della scomparsa del figlio, avrebbe potuto aiutare i soccorritori a salvarlo? Forse sì, sostiene, perché il ragazzo aveva disegnato una mappa dettagliatissima del percorso e l’aveva lasciata a un amico:

“Quando sono venuti a dirmi che era disperso da quattro giorni sono rimasta scioccata, non riuscivo a crederci. Ho risposto: cosa dite? Mio figlio scomparso? Non può essere, lui è sempre così organizzato”

 

Poi prende il cellulare Delphine, mostra una foto: è ritratto lo zaino che Simon aveva preparato prima di mettersi in cammino. E poi il suo compagno, Olivier, fa vedere un altro scatto:

Stavolta è la mappa di un percorso che Simon aveva disegnato a mano su un foglio di carta, fotografato e inviato a un amico. È la traccia di un sentiero che parte da Policastro e finisce a Napoli seguendo la costa. È molto precisa. Sono segnate le località con le stazioni ferroviarie, il numero dei chilometri della tappa più lunga, i numeri che probabilmente si riferiscono alla prima, seconda, terza... giornata di cammino. Tutto pianificato. 

Olivier, sconsolato, chiosa: “Se ci avessero contattato prima avremmo dato informazioni preziose a chi lo cercava. Appena abbiamo saputo ci è bastato chiamare i suoi amici per sapere dove poteva essere. Da loro abbiamo ricevuto questa mappa”

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