Fonte: Hispan Tv

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8 maggio 2019

 

Hezbollah dell’Iraq minaccia di far diventare Tel Aviv e Haifa un deserto di rovine come Gaza

Traduzione di Luciano Lago

 

Il movimento iracheno Hezbollah-al-Nuyaba promette di continuare a combattere contro USA e Israele e in questo modo “tagliare la testa al gran serpente” creato con il terrorismo.


“Saremo uomini di parola, faremo quello che abbiamo detto e ci toglieremo l’uniforme da combattimento soltanto quando avremo tagliato la testa del gran serpente creato con il terrorismo, ovvero, quella testa che i fatti hanno dimostrato trovarsi negli Stati Uniti e in Israele”, ha assicurato il Martedì il segretario generale del movimento, Abàs al-Kabi.


Nelle sue dichiarazioni, rilasciate a Baghdad nel corso di un evento, Al-Kabi ha voluto anche avvertire il regime di Israele che Hezbollah al-Nuyaba non permetterà che i terroristi creati dal regime di Israele seguitino ad uccidere i mussulmani mentre Israele vive in piena sicurezza. 


In precedenza il portavoce di Al-Nuyaba , Seyed Hashem al-Musavi, ha informato che la Brigata di Liberazione del Golan, formata da forze speciali, aspetta soltanto il permesso del Governo siriano per iniziare le sue operazioni nel Golan occupato da Israele (di cui Israele ha dichiarato l’annessione)..

 

A-Kabi, in un altro momento delle sue dichiarazioni, ha denunciato le sanzioni degli USA contro il movimento che lui comanda ed ha assicurato che tali misure non permetteranno mai alle forze delle resistenza di arrendersi.


“La Resistenza non riconosce come legittimo il sistema di dominio unipolare, diretto dagli USA. La Casa Bianca deve sapere che le sanzioni ed il blocco economico non sono efficaci”, ha precisato.


Il Dipartimentio del Tesoro degli USA aveva annunciato in marzo sanzioni contro Hezbollah al-Nuyaba ed il suo segretario generale, già sanzionato nel 2008.

 

Il movimento di al-Nuyaba si è espresso più volte contro la presenza militare statunitense sul territorio iracheno e i suoi componenti esigono che le forze nordamericane posizionate in territorio iracheno abbandonino quanto prima il paese. 

 

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