http://contropiano.org 25 Ottobre 2019
Il Parlamento europeo dice no ai porti aperti. E adesso? di S.C.
Il Parlamento europeo a Strasburgo ha bocciato con 290 voti contrari, 288 favorevoli e 36 astensioni la risoluzione sulle attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo che chiedeva anche di mantenere aperti i porti per le navi di soccorso delle Ong.
La mozione era stata presentata dal presidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni Juan Fernando López Aguilar, ed esortava gli Stati membri a favorire e supportare le misure di salvataggio, avviare un meccanismo di ridistribuzione dei migranti e mantenere i porti aperti alle organizzazioni non governative. Lo stop alla risoluzione è stato determinato anche dall’astensione dei 14 eurodeputati del M5S, che hanno espresso una linea divergente rispetto agli attuali alleati di governo del Partito Democratico. I Socialisti e Democratici europei (di cui fa parte il Pd a Strasburgo) hanno votato quasi del tutto compatti sul sì al testo presentato da Aguilar al Parlamento europeo. A quel punto il Parlamento europeo è spaccato quasi a metà con 288 voti favorevoli e 290 contrari. Hanno votato SI i Socialisti eDemocratici, i Verdi, la sinistra del Gue e i liberali di Renew Europe (tra i quali però si sono contate 10 defezioni) mentre hanno votato NO i Popolari, i Conservatori e riformisti, il gruppo sovranista Identità e democrazia (quello della Lega) e una buona quota di Non iscritti (solo due i favorevoli nell’intero gruppo). A fare da ago della bilancia sono state le 36 astensioni, con un totale di 14 “schede bianche” dei parlamentari del M5S: Adinolfi, Beghin, Castaldo, Corrao, D’Amato, Evi, Ferrara, Furore, Gemma, Giarrusso, Pedicini, Pignedoli, Rondinelli e Zullo. In una nota la europarlamentare del M5S Ferrara ha spiegato che l’astensione del gruppo è stata dettata dall’esclusione dalla risoluzione di alcuni emendamenti presentati anche dai Cinque stelle e capaci di dare «concretezza a un testo altrimenti vago e polarizzato». In particolare, si legge nel comunicato, il gruppo aveva cofirmato con esponenti dei Socialisti e dei Verdi un emendamento per ribadire il «rispetto delle leggi internazionali» nell’ottica dell’apertura dei porti affermata nella mozione. “Al paragrafo sull’apertura dei porti chiedevamo il rispetto delle leggi internazionali e di altre leggi applicabili, con un emendamento cofirmato dal Movimento 5 Stelle e dai gruppi Verdi e S&D — ribadisce la Ferrara – Il rimando esplicito al rispetto della Carta dei diritti umani e delle leggi e convenzioni internazionali metteva a tacere chi, nelle scorse ore, voleva pretestuosamente e strumentalmente sintetizzare le nostre proposte come emendamenti anti-Carola”. Il Parlamento europeo, quello su cui e per cui e su cui gli “europeisti” di destra e di sinistra avevano tirato un sospiro di sollievo – perchè non vi avevano prevalso le forze di destra, nazionaliste, xenofobe etc. – in poche settimane ha votato prima una risoluzione che equipara il comunismo al nazismo ed ora la chiusura dei porti ai naufraghi e ai migranti nel Mediterraneo (sostenuta da sempre dalla destra nazionalista, xenofoba etc). Per gli ossessionati della cultura liberale europeista vi è ampia materia su cui riflettere e magari ammettere che, all’atto pratico, gli orientamenti e le istituzioni europee non sono poi tanto diverse da quelle auspicate dalla destra.
|