Video lectio:

https://youtu.be/E1RCPQCcPSU


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16/07/2020

 

Siria, Yemen, Ucraina, e le altre "new war" dimenticate

di Angelo d'Orsi

Siria, Yemen, Ucraina, e le altre guerre dimenticate, le "guerre bastarde" come sono state anche chiamate, dalla Yugoslavia all'Iraq, all'Afghanistan, e via seguitando... Sono le "nuove guerre". Le racconto qui, in una nuova "lectio brevis".

 

Le "vecchie guerre" avevano una loro “nobiltà”, cavalleresca, almeno fino a un certo punto, nel senso del rischio reciproco fra i belligeranti. E all’apparenza rispettavano le norme generali del diritto internazionale. Le nuove guerre si manifestano a partire soprattutto dopo la dissoluzione dell’URSS, e il crollo del blocco socialista.

Venendo meno questo, ossia uno dei due attori del sistema internazionale fondato sul bipolarismo, la superpotenza residua, vincitrice, gli USA, si erge a protagonista unico del sistema internazionale, che decide chi, come, dove e quando colpire, prescindendo completamente dall'ONU, che dunque vede ridurre le proprie funzioni, avviando un declino irreversibile.

Le "new wars" sono quindi innanzi tutto guerre "ineguali" o "asimmetriche", dove uno dei due contendenti non ha la possibilità neppure teorica di vincere e neppure di recare danno rilevante all'avversario. Sono guerre ipertecnologiche, guerre totali, guerre all'ambiente, nelle quali i civili rappresentano la quota di gran lunga maggiore delle vittime, e vengono combattute da eserciti regolari ma anche e soprattutto da truppe mercenarie, gestite da agenzie private, da bande criminali, da gruppi tribali. Sono guerre caratterizzate da una particolare crudeltà. In esse un ruolo fondamentale svolge la propaganda, a partire dallo sforzo di chiamare diversamente le guerre: “operazioni di pace”, “interventi umanitari”, e così via, in un paradossale abuso del lessico, specchio dello sfregio al diritto internazionale che queste guerre operano.

 

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