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3 gennaio 2020

L’assassinio di Soleimani: cosa accadrà adesso?

di thesaker

Traduzione di Raffaele Ucci

 

Innanzitutto, un breve riepilogo della situazione

Dobbiamo iniziare riassumendo rapidamente ciò che è appena accaduto:

Il Generale Soleimani era a Baghdad in visita ufficiale per partecipare al funerale degli iracheni assassinati dagli Stati Uniti il 29

Gli Stati Uniti hanno ora rivendicato ufficialmente la responsabilità di questo omicidio

Il leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei ha dichiarato ufficialmente [in inglese] che “Una grave rappresaglia attende i criminali che hanno sporcato le loro mani corrotte con il sangue suo e dei suoi compagni martirizzati ieri sera”.

 

Gli Stati Uniti mettono loro stessi – e l’Iran – in un angolo

Gli iraniani semplicemente non avevano altra scelta che dichiarare che ci sarebbe stata una rappresaglia. Ci sono alcuni problemi fondamentali con quello che succederà. Vediamoli uno per uno:

1) In primo luogo, è abbastanza ovvio dallo sventolio di bandiere da imbonitori negli Stati Uniti che lo Zio Shmuel è “carico e pronto” per azioni e reazioni ancora più da macho. In effetti, il Segretario Esper ha sostanzialmente messo gli Stati Uniti in quello che definirei un “angolo di reazione eccessiva” dichiarando che [in inglese] “il gioco è cambiato” e che gli Stati Uniti intraprenderanno “azioni preventive” ogni volta che si sentono minacciati. Pertanto, gli iraniani devono presumere che gli Stati Uniti reagiranno in modo eccessivo a qualsiasi cosa, anche lontanamente, potrà sembrare una ritorsione iraniana.

2) Non meno allarmante è che questo crea le condizioni assolutamente perfette per un attacco sotto falsa bandiera in stileUSS Liberty[in inglese]. In questo momento, gli israeliani sono diventati un pericolo almeno altrettanto grande per i militari e le strutture statunitensi in tutto il Medio Oriente quanto gli stessi iraniani. Come? Semplice! Spara un missile/siluro/mina su qualsiasi nave della US Navy e incolpa l’Iran. Sappiamo tutti che se ciò accadrà, le élite politiche statunitensi faranno ciò che hanno fatto l’ultima volta: lasciare che i militari statunitensi muoiano e proteggere Israele a tutti i costi (leggete della USS Liberty se non lo conoscete)

3) Esiste anche un rischio molto reale di “ritorsioni spontanee” da parte di altre parti (non dell’Iran o degli alleati iraniani). In effetti, nel suo messaggio, l’Ayatollah Ali Khamenei ha dichiarato espressamente che “Il martire Soleimani è un volto internazionale della Resistenza e tutti gli amanti della Resistenza condividono una richiesta di ritorsione per il suo sangue. Tutti gli amici – così come tutti i nemici – devono sapere che il percorso di Combattimento e Resistenza continuerà con il doppio della volontà e la vittoria finale sta decisamente aspettando coloro che combattono su questo cammino”. Ha ragione, Soleimani era amato e venerato da molti persone in tutto il mondo, alcuni dei quali potrebbero decidere di vendicare la sua morte. Ciò significa che potremmo vedere una sorta di ritorsione di cui, naturalmente, verrà incolpato l’Iran ma che potrebbe non essere affatto il risultato di alcuna azione iraniana.

4) Infine, se gli iraniani dovessero decidere di non fare ritorsioni, allora possiamo essere assolutamente certi che lo Zio Shmuel la vedrà come una prova della sua putativa “invincibilità” e lo considererà un permesso per intraprendere azioni ancora più provocatorie.

 

Se esaminiamo insieme questi quattro fattori, dovremmo giungere alla conclusione che l’Iran DEVE eseguire ritorsioni e DEVE farlo pubblicamente.

Perché?

Perché che gli iraniani eseguano ritorsioni o meno, è quasi garantito un altro attacco degli Stati Uniti come rappresaglia per qualcosa che assomigli ad una ritorsione, indipendentemente dal fatto che l’Iran sia coinvolto o meno.

 

Le dinamiche della politica interna degli Stati Uniti

Successivamente, diamo un’occhiata alle dinamiche politiche interne negli Stati Uniti:

Ho sempre sostenuto che Donald Trump è un “presidente usa e getta” per i Neoconservatori. Cosa intendo con questo? Intendo dire che i Neoconservatori hanno usato Trump per fare ogni sorta di cose veramente stupide (praticamente TUTTE le sue decisioni politiche nei confronti di Israele e/o Siria) per una ragione molto semplice. Se Trump fa qualcosa di estremamente stupido e pericoloso, o riuscirà a cavarsela, nel qual caso i Neoconservatori saranno felici, o fallirà o le conseguenze delle sue decisioni saranno catastrofiche, e a quel punto i Neoconservatori lo getteranno via e lo sostituiranno con un individuo ancora più sottomesso (diciamo Pence o la Pelosi). In altre parole, per i Neoconservatori fare in modo che Trump faccia qualcosa di fantasticamente pericoloso e fantasticamente stupido è una situazione vantaggiosa per tutti!

In questo momento, i Democratici (ancora il partito favorito dai Neoconservatori) sembrano essere pronti a commettere un suicidio politico con quella ridicola (e insidiosa!) insensatezza della messa in stato d’accusa [impeachment]. Ora pensate dal punto di vista dei Neoconservatori. Potrebbero essere in grado di convincere i goyim americani ad attaccare l’Iran E sbarazzarsi di Trump. Suppongo che pensino qualcosa del genere:

Trump sembra destinato a vincere nel 2020. Non lo vogliamo. Tuttavia, abbiamo fatto tutto il possibile per scatenare un attacco degli Stati Uniti all’Iran dal 1979. Facciamolo con Trump. Se “vince” (qualunque cosa significhi – ne parleremo più avanti), vinceremo. Se perde, gli iraniani saranno ancora in un mondo di dolore e potremo sempre buttarlo via come un preservativo usato (usato per fottere presumibilmente qualcuno senza rischi per te). Inoltre, se la regione esplode, questo aiuterà il nostro amato Bibi e unirà gli ebrei statunitensi a sostegno di Israele. Infine, se Israele verrà attaccato, chiederemo immediatamente (e, ovviamente, otterremo) un massiccio attacco degli Stati Uniti contro l’Iran, sostenuto da tutto l’establishment politico e dai media statunitensi. E, infine, se Israele dovesse essere colpito duramente, allora potremo sempre usare le nostre armi nucleari e dire ai goyim [in ebraico, i non ebrei] che “l’Iran vuole gasare 6 milioni di ebrei e spazzare via l’unica democrazia in Medio Oriente dalla faccia della Terra”, o qualcosa di ugualmente insipido.

Da quando Trump è entrato alla Casa Bianca, lo abbiamo visto sbeffeggiato dalla lobby israeliana con un dileggio che è estremo anche per gli standard statunitensi. Suppongo che abbia calcolato “con la lobby israeliana alle mie spalle, sono al sicuro alla Casa Bianca”. È ovviamente troppo stupidamente narcisista per rendersi conto che è stato usato da sempre. A suo merito (o di uno dei suoi principali consiglieri), NON ha permesso ai Neoconservatori di iniziare una grande guerra contro Russia, Cina, Corea del Nord, Venezuela, Yemen, Siria, ecc. Tuttavia, l’Iran è un caso totalmente diverso, è il bersaglio “numero uno” che i Neoconservatori e Israele vogliono colpire e distruggere. I Neoconservatori avevano persino questo motto [in inglese] “i ragazzi vanno a Baghdad, i veri uomini vanno a Teheran”. Ora che lo Zio Shmuel ha perso tutte queste guerre per scelta, ora che le forze armate statunitensi non hanno più credibilità, ora è il momento di ripristinare l’immagine da “macho” dello Zio Shmuel e, in effetti, di “andare a Teheran” per così dire.

 

CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 90 Biden capitalizza immediatamente su questi eventi.

 

Democratici (Biden) stanno già dicendo [in inglese] che Trump ha appena “gettato un candelotto di dinamite in una polveriera”, come se non gli importasse di nulla, tranne i loro piccoli e meschini obiettivi e potere politici. Tuttavia, devo ammettere che la metafora di Biden è corretta – questo è esattamente ciò che Trump (e i suoi veri capi) hanno fatto.

 

Se presumiamo che io abbia ragione nella valutazione che Trump è il “presidente usa e getta” dei Neoconservatori/di Israele, allora dobbiamo anche accettare il fatto che le forze armate statunitensi sono le “forze armate usa e getta” dei Neoconservatori/di Israele, e che anche gli Stati Uniti come nazione sono la “nazione usa e getta” dei Neoconservatori/di Israele. Questa è davvero una brutta notizia, poiché ciò significa che dal punto di vista Neoconservatore/israeliano, non ci sono rischi reali nel lanciare gli Stati Uniti in una guerra con l’Iran.

In verità, la posizione dei Democratici è un capolavoro di ipocrisia che può essere riassunto come segue: l’assassinio di Soleimani è un evento meraviglioso, ma Trump è un mostro per averlo fatto.

Un vincitore, no?

 

Quale sarebbe il probabile esito di una guerra americana con l’Iran?

Ho scritto così spesso su questo argomento che non entrerò in tutti i possibili scenari qui. Tutto ciò che dirò è quanto segue:

- Per gli Stati Uniti, “vincere” significa ottenere un cambio di regime o, in mancanza di esso, distruggere l’economia iraniana.

 - Per l’Iran, “vincere” significa semplicemente sopravvivere all’attacco degli Stati Uniti.

Questa è un’asimmetria ENORME che sostanzialmente vuol dire che gli Stati Uniti non possono vincere, e l’Iran può solo vincere.

E no, gli iraniani non devono sconfiggere il CENTCOM/la NATO! Non hanno bisogno di impegnarsi in operazioni militari su larga scala. Tutto quello che devono fare è: rimanere “in piedi” quando la polvere si depositerà a terra.

Una volta Ho Chi Minh disse ai francesi “Potete uccidere dieci dei miei uomini per ognuno dei vostri che uccido, ma anche così voi perderete e io vincerò”. Questo è esattamente il motivo per cui l’Iran alla fine prevarrà, forse a un costo enorme (Amalek deve essere distrutta, giusto? [Amalek è una nazione biblica arcinemica di Israele la cui distruzione per gli Ebrei è un comandamento]), ma sarà comunque una vittoria.

 

Ora diamo un’occhiata ai due tipi più elementari di scenari di guerra: al di fuori dell’Iran e in Iran.

Gli iraniani, incluso lo stesso Generale Soleimani, hanno dichiarato pubblicamente molte volte che, provando a circondare l’Iran e il Medio Oriente con numerose forze e strutture, gli Stati Uniti hanno fornito all’Iran un lungo elenco di obiettivi redditizi. Il campo di battaglia più ovvio per una guerra per procura è chiaramente l’Iraq, dove ci sono un sacco di forze pro e anti-iraniane che possono fornire le condizioni per un conflitto lungo, sanguinoso e prolungato (Muqtada al-Sadr ha appena dichiarato che l’Esercito del Mahdi verrà di nuovo mobilitato). Ma l’Iraq è lungi dall’essere l’unico posto dove un’esplosione di violenza può avvenire: TUTTO IL MEDIO ORIENTE è ben a “portata di mano” degli iraniani, sia tramite un attacco diretto o tramite un attacco da parte delle forze loro alleate. Accanto all’Iraq, c’è anche l’Afghanistan e, potenzialmente, il Pakistan. In termini di scelta degli strumenti, le opzioni iraniane vanno da attacchi missilistici, ad azioni dirette delle forze speciali, a sabotaggi e molte, molte altre opzioni. L’unica limitazione qui è la fantasia degli iraniani e, credetemi, ne hanno un sacco!

Se si verificherà una simile rappresaglia, gli Stati Uniti avranno due opzioni di base: colpire gli amici e gli alleati iraniani fuori dall’Iran o, come ha suggerito Esper, colpire all’interno dell’Iran. In quest’ultimo caso, possiamo tranquillamente presumere che tale attacco comporterà una massiccia rappresaglia iraniana contro le forze e le strutture statunitensi in tutta la regione e una chiusura dello Stretto di Hormuz.

Tenete a mente che il motto Neoconservatore “i ragazzi vanno a Baghdad, gli uomini veri vanno a Teheran” riconosce implicitamente il fatto che una guerra contro l’Iran sarà una guerra qualitativamente (e anche quantitativamente) diversa da una guerra contro l’Iraq. E, questo è vero, se gli Stati Uniti pianificassero di colpire seriamente all’interno dell’Iran, si troverebbero di fronte ad un’esplosione che farebbe sembrare piccole al confronto tutte le guerre dalla Seconda Guerra Mondiale in poi. Ma la tentazione di dimostrare al mondo che Trump e i suoi seguaci sono “veri uomini” piuttosto che “ragazzi” potrebbe essere troppo forte, soprattutto per un presidente che non capisce che lui è uno strumento usa e getta nelle mani dei Neoconservatori.

 

Ora diamo un’occhiata rapidamente a ciò che NON accadrà

La Russia e/o la Cina non verranno militarmente coinvolti in questo. Né gli Stati Uniti useranno questa crisi come pretesto per attaccare la Russia e/o la Cina. Il Pentagono non ha chiaramente lo stomaco per una guerra (convenzionale o nucleare) contro la Russia, e lo stesso vale per la Russia, che non ha alcun desiderio di una guerra contro gli Stati Uniti. Lo stesso vale per la Cina. Tuttavia, è importante ricordare che la Russia e la Cina hanno altre opzioni, politiche e segrete, per ferire veramente gli Stati Uniti e aiutare l’Iran. C’è il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in cui Russia e Cina bloccheranno qualsiasi risoluzione americana che condanni l’Iran. Sì, lo so, allo Zio Shmuel non frega niente delle Nazioni Unite o del diritto internazionale, ma alla maggior parte del resto del mondo sì. Questa asimmetria è ulteriormente aggravata dalla capacità di attenzione dello Zio Shmuel (settimane al massimo) rispetto a quella di Russia e Cina (decenni). È importante?

Assolutamente!

Se gli iracheni dichiareranno ufficialmente che gli Stati Uniti sono una forza di occupazione (cosa che è), una forza di occupazione che si impegna in atti di guerra contro l’Iraq (cosa che fa), e che il popolo iracheno vuole che lo Zio Shmuel e i suoi discorsi ipocriti sulla “democrazia” facciano i bagagli e tornino a casa, cosa può fare il nostro Zio Shmuel? Cercherà di resistere, ovviamente, ma una volta che la foglia di fico della “ricostruzione della nazione” sarà sparita, sostituita da un’altra brutta e brutale occupazione degli Stati Uniti, la pressione politica sugli Stati Uniti perché se ne vadano diventerà estremamente difficile da gestire , sia fuori che dentro gli Stati Uniti.

In effetti, la televisione di stato iraniana [in inglese] ha definito l’ordine di Trump di uccidere Soleimani “il più grande errore di calcolo da parte degli Stati Uniti” dalla Seconda Guerra Mondiale. “La gente della regione non permetterà più agli americani di rimanere”, ha detto.

Successivamente, sia la Russia che la Cina possono aiutare l’Iran militarmente con intelligence, sistemi d’arma, consiglieri ed aiuti economici, in modi palesi e segreti.

Infine, sia la Russia che la Cina hanno i mezzi per, per così dire, “suggerire fortemente” ad altri obiettivi nella “lista dei successi” degli Stati Uniti che ora è il momento perfetto per colpire gli interessi degli Stati Uniti (diciamo, nell’Estremo Oriente asiatico).

Quindi Russia e Cina possono e aiuteranno, ma lo faranno con ciò che la CIA ama definire “negabilità plausibile”.

 

Torniamo alla grande domanda: cosa può fare/farà l’Iran dopo?

Gli iraniani sono giocatori di gran lunga più sofisticati degli ignoranti americani. Quindi la prima cosa che suggerirei è che è improbabile che gli iraniani facciano qualcosa che gli Stati Uniti si aspettano che facciano. O faranno qualcosa di completamente diverso, o agiranno molto più tardi, una volta che gli Stati Uniti abbasseranno la guardia (come sempre dopo aver dichiarato “vittoria”).

Ho chiesto ad un amico iraniano ben informato se fosse ancora possibile evitare la guerra. Ecco cos’ha risposto:

Sì, credo che una guerra su vasta scala possa essere evitata. Credo che l’Iran possa provare ad usare la sua influenza politica per unire le forze politiche irachene perché chiedano ufficialmente la rimozione delle truppe statunitensi in Iraq. Cacciare gli Stati Uniti dall’Iraq significherà che non potranno più occupare nemmeno la Siria orientale, poiché le loro truppe saranno in pericolo tra due stati ostili. Se gli americani lasceranno la Siria e l’Iraq, questa sarà la vendetta finale dell’Iran senza aver sparato un solo colpo.

Devo dire che concordo con questa idea: una delle cose più dolorose che l’Iran potrebbe fare sarebbe usare questo evento davvero fantasticamente sconsiderato per cacciare gli Stati Uniti prima dall’Iraq e poi dalla Siria. Tale opzione, se può essere esercitata, potrebbe anche proteggere la vita e la società iraniana da un attacco diretto degli Stati Uniti. Infine, un simile risultato darebbe all’omicidio del Generale Soleimani un significato molto diverso e bellissimo: il sangue di questo martire ha liberato il Medio Oriente!

Infine, se questa è davvero la strategia scelta dall’Iran, ciò non significa affatto che a livello tattico gli iraniani non faranno vittime nelle forze statunitensi nella regione, o anche altrove sul pianeta. Ad esempio, ci sono alcune voci piuttosto credibili che la distruzione del Pan Am 103 sulla Scozia non sia stata un’azione libica, ma iraniana, in rappresaglia diretta per l’abbattimento deliberato da parte della US Navy dell’Airbus Iran Air 655 sul Golfo Persico. Non sto dicendo che so per certo che questo è ciò che è realmente accaduto, solo che l’Iran ha opzioni di ritorsione non limitate al Medio Oriente.

 

Conclusione: aspettiamo la prossima mossa dell’Iran

Il Parlamento iracheno dovrebbe discutere una risoluzione che richiede il ritiro delle forze statunitensi dall’Iraq. Dirò solo che, anche se non credo che gli Stati Uniti accetteranno gentilmente tali richieste, metteranno il conflitto nella sfera politica. Questo è – per definizione – molto più desiderabile di qualsiasi forma di violenza, per quanto giustificata possa sembrare. Quindi consiglio vivamente a coloro che vogliono la pace di pregare che i parlamentari iracheni mostrino onore e spina dorsale, e dicano allo Zio Shmuel ciò che ogni paese ha sempre desiderato dagli Stati Uniti: Yankee, andate a casa!

Se ciò dovesse accadere, questa sarà una vittoria totale per l’Iran, e l’ennesima sconfitta abietta (autodistruzione, in realtà) dello Zio Shmuel. Questo è il migliore di tutti gli scenari possibili.

Ma se ciò non dovesse accadere, allora tutte le scommesse saranno chiuse e l’impulso innescato da questo ultimo atto di terrorismo statunitense comporterà molte più morti.

A partire da ora (19:24 UTC) penso ancora che ci sia circa l’80% di possibilità di una guerra su vasta scala in Medio Oriente e, di nuovo, lascerò il 20% di “eventi inaspettati” (speriamo buoni).

Il Saker

 

PS: questo è un testo che ho scritto sotto grande pressione di tempi, e non è stato corretto da errori di battitura o altri errori. Chiedo all’auto-nominatasi Gestapo della Grammatica di fare una pausa, e di non protestare di nuovo. Grazie.

 

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