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31/10/2020

I Signori del Caos.
di Giorgio Lunardi

Le rivoluzioni vere, quelle che rovesciano governi, sconvolgono intere nazioni e cambiano la storia, nascono soltanto se c’è qualcuno che le organizza e le finanzia. Altrimenti
sfociano in disordini repressi dal potere, inconcludenti e sterili manifestazioni della disperazione.

Abbiamo significativi esempi tratti dal passato, a partire dalla Rivoluzione Inglese di Cromwell, passando per la Rivoluzione Francese, per approdare infine nella Rivoluzione d’Ottobre.

Stessi finanziatori, stessi organizzatori, secoli diversi.
Chi pensa che i cambiamenti nascano dal popolo è soltanto un ingenuo. I libri di storia ci raccontano vicende romanzate, farcite di date inutili e informazioni fuorvianti, ma tengono nascosti i veri protagonisti, i quali rimangono sempre nell’ombra.
Se gli autori di quei libri svelassero la storia, anziché nasconderla, si ritroverebbero senza lavoro, censurati dai media e dai social, oscurati da Google, derisi dai collaborazionisti del potere, e le loro opere verrebbero ritirate dal mercato, così come fa Amazon con tutti gli storici non allineati.

I grandi cambiamenti sociali, le svolte a “U” della storia nascono dalle elite finanziarie, e quindi dal vero potere, che agisce in modo sincrono, come un’unica entità, e programma, organizza, finanzia, attende il momento giusto, esegue, preda.

Il popolo viene soltanto strumentalizzato. E’ carne da macello. Serve soltanto a far rumore per far sì che il potere raggiunga gli obiettivi.

Le tecniche di condizionamento e manipolazione di massa sono note da secoli, e sono ogni giorno più efficaci perché utilizzano un’infinità di moderni strumenti. L’ultimo esempio di strumentalizzazione di un popolo lo troviamo oggi in Polonia, dove stanno operando i Signori del Caos, una pletora di personaggi oscuri tra cui spicca George Soros.

Sono gli stessi che generano il caos migranti. Gli stessi che generano il caos Black Lives Matter. Sono sempre gli stessi, i distruttori della pace e di ogni equilibrio sociale.
Noi non riusciamo sempre a comprendere appieno quali siano i loro obiettivi, ma possiamo intuirli. I simboli delle loro rivoluzioni colorate e dei loro movimenti organizzati sono sempre molto efficaci. E i collaborazionisti facilmente individuabili.

A seguire un articolo di Roberto Marchesini sui disordini in Polonia.

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