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Al-Monitor Week in Review

Monday, December 28, 2015

 

Obama si lamenta delle inaudite violenze contro i cristiani in Medio Oriente

 

Il presidente Usa Barack Obama ha lamentato "le indicibili violente persecuzioni che hanno spinto gli antichi cristiani a fuggire dalle loro patrie".

In una dichiarazione rilasciata il 23 dicembre, Obama ha detto: "In alcune zone del Medio Oriente, dove le campane delle chiese hanno suonato per secoli il giorno di Natale, quest'anno resteranno in silenzio; questo silenzio porta tragica testimonianza delle brutali atrocità commesse contro queste comunità dall’ISIL".

A Mosul, dove il Natale è stato festeggiato nel corso di due millenni, non ci sono stati festeggiamenti per il secondo anno di fila, sotto il dominio dello Statp Islamico.

Papa Francesco, che ha definito la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente e oltre, un genocidio, ha detto in un discorso all'inizio di quest'anno osservando la beatificazione del vescovo assiro Flavien-Michel Malke, "Ci sono più martiri oggi di quanyi ce ne furono nei primi secoli", come conseguenza delle attuali persecuzione dei cristiani in Medio Oriente.

Un recente rapporto di un ente di beneficenza cattolica ha osservato: "In alcune parti del Medio Oriente, in particolare in Siria e in Iraq, la crisi è così grave che escludendo gli interventi da parte delle potenze mondiali, la presenza cristiana può scomparire completamente entro un decennio o anche prima. Ad esempio, ci possono essere un minimo di 275.000 cristiani rimasti in Iraq, in calo da 1 milione di 12 anni fa."

L’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby ha inserito questo tema nel suo messaggio di Natale, dicendo che è in atto, da parte dello Stato Islamico la ricerca di un’apocalisse per eliminare la presenza dei cristiani e delle altre comunità nelle aree sotto il loro controllo.

Il Natale offre l'opportunità per una riflessione sulla sofferenza dei cristiani in Medio Oriente. I cristiani, naturalmente, non hanno il monopolio della sofferenza come vittime di Isil o al-Qaeda e dei loro affiliati, o come risultato della violenza di stato e dell’oppressione in tutta la regione.

La comunità internazionale non può testimoniare in silenzio per l'assalto al ricco mosaico di popoli e culture del Medio Oriente. I contributi spirituali e culturali della regione al mondo, spesso messi in ombra da violenze e conflitti, devono essere amati e salvati, perché degni della nostra attenzione urgente e prioritaria.

Il papa, nella sua Messa di Natale, ha pregato per il successo degli sforzi di pace per porre fine ai conflitti tra israeliani e palestinesi, in Siria e in tutta la regione, osservando che "proprio dove il Figlio di Dio è venuto nel mondo, tensioni e violenze persistono, e la pace rimane un dono da implorare per esser costruito."

Obama, nel suo messaggio, ha chiesto alle persone di tutto il mondo di "pregare per la protezione di Dio dei cristiani perseguitati e quelli di altre religioni, così come per quegli uomini e donne coraggiosi impegnati nelle nostre azioni militari, negli sforzi diplomatici e umanitari per alleviare le loro sofferenze e ripristinare la stabilità, la sicurezza e la speranza nelle loro nazioni".

 


Al-Monitor Week in Review

Monday, December 28, 2015

 

Obama bemoans 'unspeakable violence' against Mideast Christians

 

US President Barack Obama lamented the “unspeakable violence and persecution” that has driven Christians from their “ancient homelands.”

In a statement released Dec. 23, Obama said, “In some areas of the Middle East where church bells have rung for centuries on Christmas Day, this year they will be silent; this silence bears tragic witness to the brutal atrocities committed against these communities by ISIL [Islamic State].”

In Mosul, where Christmas had been celebrated during two millennia, there were no celebrations for the second year in a row, under the rule of IS.

Pope Francis, who has termed the persecution of Christians in the Middle East and beyond a genocide, said in a speech earlier this year observing the beatification of the Syriac Bishop Flavien-Michel Malke, "There are more martyrs [today] than there were in the first centuries,” as a result of the persecution of Christians in the Middle East today.

A recent report by a Catholic charity observed, “In parts of the Middle East — particularly in Syria and Iraq — the crisis is so severe that barring significant interventions on the part of world powers, the Christian presence may disappear completely within a decade or even sooner. For example, there may be as few as 275,000 Christians left in Iraq, down from 1 million 12 years ago.”

Archbishop of Canterbury Justin Welby picked up this theme in his Christmas message, saying that IS is seeking an “apocalypse” to eliminate the presence of Christians and other communities in the areas they control.

Christmas provides an opportunity for reflection on the suffering of Christians in the Middle East. Christians, of course, have no monopoly on suffering as victims of either IS or al-Qaeda and their affiliates, or as a result of state violence and oppression throughout the region. 

The international community cannot bear silent witness to the assault on the Middle East’s rich mosaic of peoples and cultures. The region’s spiritual and cultural contributions to the world — often overshadowed by violence and conflict — should be cherished and saved, and is worthy of our urgent attention and priority. 

The pope, in his Christmas Mass, prayed for success for peace efforts to end the conflicts between Israelis and Palestinians, in Syria and throughout the region, observing that “precisely where the incarnate Son of God came into the world, tensions and violence persist, and peace remains a gift to be implored for and built.”

Obama, in his message, called for people around the world to “pray for God’s protection for persecuted Christians and those of other faiths, as well as for those brave men and women engaged in our military, diplomatic and humanitarian efforts to alleviate their suffering and restore stability, security and hope to their nations.”

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