I costruttori di imperi

Una delle opere piu' riuscite del noto poeta e musicista francese boris vian amico  - tra gli altri - di raymond queneau negli anni 50.....    
feroce satira su un mondo che va sgretolandosi perché autoalimentato e chiuso a qualsiasi contatto con l'esterno. Il meccanismo sembra perfetto, ma basta un granello di sabbia, un piccolo elemento esterno, ignoto o nuovo per far inceppare il meccanismo; come il più potente computer del mondo che va in tilt alla domanda stupida, come quella se sia nato prima l'uovo o la gallina. L'ironia dunque è l'arma di vian, l'unica salvezza in un mondo che muore perché si prende troppo sul serio.

Lo strappacuore

Noël, joël, citroën sono gemelli, anzi tremelli, teneri mariuoli, coccoloni e dispettosi. Nella loro crescita, tuttavia, qualcosa non quadra, a partire dall'età; nascono il 28 agosto, ma dopo un po' intorno a loro il tempo si inceppa: da maggio si passa a giuglio, aprosto, febbrugno, ottembre. I ragazzini crescono troppo in fretta e, forti di un singolare patto con la natura, si spingono sempre più lontano con le esplorazioni. Accanto al miracolo di una natura magnifica, brulica una società orrenda, fondata sul sopruso. Grande inno alla libertà e alla fantasia, lo strappacuore è una denuncia alla violenza che la società esercita su tutti noi, a cominciare dalla famiglia.


Tutti morti hanno la stessa pelle

Critica spietata alla società di quegli anni e a quel razzismo così cieco da spingere un uomo a impazzire, a tal punto da non capire più niente, da compiere azioni abominevoli, per una folle paura di perdere tutto ciò che ha conquistato solo grazie al falso colore della sua pelle. È un libro di una semplicità disarmante che coinvolge il lettore dalla prima all’ultima riga in un gioco crudele, drammatico, ossessivo dove, paradossalmente, l’assurdità delle azioni umane sembra trovare una sua logica ineluttabile.

L'odore di quelle donne,
di quei Neri, pareva scaturire
da ogni parte, proveniva
da quelle pareti sporche,
dalla pittura sciupata e scrostata,
da quel pavimento freddo e umido, da quel divano fuori moda,
da quel tavolo,
dalle gambe della ragazza,
da quel petto che vedevo tendersi, impaziente…

Buttafuori in un locale notturno, Dan è un bianco nelle cui vene scorre sangue nero. Vive, parrebbe, solo per il figlio e la moglie Sheila, e tuttavia non si risparmia una sola scappatella con le ragazze che rimorchia nelle notti newyorkesi. Il fratello Richard, spinto da antichi risentimenti e dal bisogno di denaro, minaccia Dan di spifferare alla moglie che è nero. Angosciato da questa prospettiva, Dan escogita un piano per eliminare il fratello, coprendosi con un alibi perfetto. Decide di recarsi al cinema con una delle sue ganzette e, a film iniziato, senza farsi scorgere, lascia la sala e si reca a casa dell'infido fratello per strangolarlo… Come capita in alcuni film francesi, dolci e crudi, degli anni Cinquanta, l'ingenuo Dan cerca farsi giustizia, seguendo una propria idea assurda, in un mondo che lo stringe in un gorgo micidiale.


Il prete bagnante e altri racconti inediti
di Boris Vian

Nuovi Equilibri, Viterbo, 2006
Traduzione di Leonardo Boero


Tratto da www.techelibri.it

Pagina 30

Il prete bagnante



Favole per gente comune
di Boris Vian

Nuovi Equilibri, Viterbo, 2007
Tradotto da Leonardo Boero


Tratto da www.techelibri.it

"Il primo capitolo non è mio".


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