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Published 01:56 20.06.11

Stralci

Navy head Vice Admiral Eliezer Marom spoke yesterday about the flotilla during remarks delivered at a ceremony marking the completion of the navy's submarine training course.

Marom mentioned "the flotillas of hatred which operate under the cover of providing humanitarian aid to the Gaza Strip," and said that the "navy has prevented, and will continue to prevent, the arrival of these flotillas."

Marom told the assembly that were the flotillas to be allowed to reach Gaza, Hamas would "equip itself with unmonitored loads of weapons, and threaten the state of Israel by means of terroristic rockets and missiles."

He explained that the flotilla's goal is to "cause a confrontation with IDF soldiers, and create a media provocation and thereby foster delegitimization of the state of Israel."

He called on international officials to "impose all their authority to prevent the departure of this needless, provocative flotilla."


Stralci

Roma, 21 giugno 2011, Nena News

Domenica durante una cerimonia al porto di Haifa, il comandante della Marina Militare israeliana, l’ammiraglio Eliezer Marom, aveva annunciato che la Flotilla sarà bloccata in alto mare e non sarà permesso ad alcuna imbarcazione di raggiungere le coste di Gaza. Un film già visto: a maggio dello scorso anno, la prima Freedom Flotilla fu arrembata da commando d’Israele e nove attivisti turchi rimasero uccisi nell’attacco. Dietro gli slogan umanitari, secondo Marom, si nasconde in realtà un pericoloso antisemitismo, “un odio verso lo Stato ebraico. Si cerca una provocazione di carattere mediatico per creare un’atmosfera di delegittimazione di Israele”.

L’ammiraglio ha poi proseguito indicando nella Flotilla uno strumento di lotta utile per Hamas: permettere alle navi internazionali di raggiungere Gaza, aprirebbe la navigazione libera verso la Striscia e “Hamas potrebbe dotarsi di quantità incontrollate di armi e minacciare Israele con missili terroristici”.

Secondo quanto riportato dall’agenzia italiana Ansa, fonti dell’intelligence di Tel Aviv temono che attivisti provenienti da Yemen e Giordania attaccheranno i soldati israeliani nel caso in cui questi blocchino le navi. Nei giorni scorsi i militari israeliani sono stati impegnati nella simulazione di un abbordaggio con tecniche nuove, al fine di “limitare” la perdita di vite umane. Limitare, non eliminare. Nena News

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