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20 dic 2012

Zoabi: Il razzismo fa parte del consenso decisionale israeliano
di Nikki Hodgson and Mikaela Levi


Nel Luglio 2001, in un intervista a Hanin Zoabi, membro palestinese della Knesset israeliana, ha dichiarato all’AIC: “ quando si tratta dei diritti dei palestinesi in Israele, non vi e’ alcuna differenza tra opposizione e coalizione.”

Zoabi, e’ preoccupata dal  fatto che il razzismo e’ diventato parte del consenso nazionale israeliano, e che tutto quello che e’ al di fuori di questo deve essere criminalizzato, e appare giustificato dalla decisione della Commissione Elettorale Centrale della Knesset di escludere la partecipazione di Zoabi alle elezioni che terranno a Gennaio 2013.

La parlamentare della Knesset, Hanin Zoabi, da quando e’ stata sanzionata per la sua partecipazione alla prima Freedom Flotilla per Gaza, trascorre quasi tutti i suoi  giorni dentro il suo ufficio nella Knesset. La sua scrivania e’ piena di documenti, il piccolo tavolino sul lato e’ occupato da tazze di te’ e qualche dolcetto; in un angolo, di fronte alla scrivania, una televisione sta trasmettendo in diretta il dibattito alla Knesset.

Dal lunedi 18 luglio, la parlamentare non puo’ partecipare ai dibattiti generali della Knesset o eventualmente parlare nelle commissioni parlamentari, almeno fino alla fine della sessione parlamentare di quest’anno, a fine Luglio. “Posso solo votare” spiega la parlamentare palestinese con un mezzo sorriso di rassegnazione. Durante l’intera intervista con L’AIC, Zoabi, non distoglie mai il suo sguardo dallo shermo per piu’ di un minuto; non vuole perdere l’occasione di esercitare il suo ultimo diritto rimasto da parlamentare eletta democraticamente della knesset: esprimere il suo voto di minoranza.

Pensi che si possa ancora promuovere un cambiamento all’interno della Knesset?

Promuovere del cambiamento....mmmh, certo! (Ride) Sicuramente, l’evento della Flotilla ha dimostrato quanto sia importante la nostra presenza all’interno della Knesset. E’ ironico. Ma ill fatto che limitano la nostra liberta’ di movimento e incitano contro di noi, indica che stiamo veramente sfidando le loro politiche. Perche’ se non sfidi le loro politiche, se non fai la differenza, se la nostra esistenza come Assemblea Democratica Nazionale fosse insignificante per loro, potrebbero semplicemente emarginarci e farci fare quello che vogliamo. Il fatto del loro razzismo nei nostri confronti, il fatto che loro stanno facendo di tutto per istigarci contro, questo prova che li disturbiamo e non gli stiamo rendendo la vita facile.

Zoabi si rifiuta di cedere al pessimismo. E’ passato piu’ di un anno, da quando ha raggiunto la fama mondiale con la sua partecipazione alla Freedom Flotilla a bordo della Mavi Marmara, la nave Turca nella quale sono morti 9 attivisti e decine sono rimasti ferite dopo che la nave e’ stata attaccata dalle speciali Forze Navali Israeliane. Da allora, Zoabi e’ abituata agli insulti ed a rimonte agressive da parte dei suoi colleghi parlamentari, sia da destra che dal centro. Come dice: “ quando si tratta dei diritti dei palestinesi in Israele non vi e’ alcuna differenza tra opposizione e coalizione”. “Quando potevo ancora partecipare alle commissioni della Knesset, ogni volta che volevo parlare, qualcuno diceva: “Si, hai partecipato alla Flotilla, e allora vai con la Flotilla e vattene a Gaza”. Parlavo di asili e di bambini, qualcuno mi diceva “Si va bene, ma tu vattene a Gaza”. Ho parlato della confisca delle terre e mi dicevano: “ e’ meglio andare a Gaza”. Ha ricordato questi episodi ridendo.

Un mese dopo l’attacco della prima Flotilla e l’arresto dei suoi passeggeri, Zoabi ha ricevuto la prima sanzione da parte dei suoi colleghi. Le sono stati negati tre dei suoi privilegi in quanto parlamentare: il suo passaporto diplomatico, i fondi per qualsiasi consulenza legale e il diritto di visitare i paesi con cui Israele non ha rapporti diplomatici. “E’ solo Odio” spiega Zoabi. In questa Knesset esiste un razzismo irrazionale. Forse nelle precedenti Knesset c’era un razzismo piu’ razionale, un razzismo piu’ sofisticato; ma ora invece e’ molto basilare e diretto.

Questo “razzismo irrazionale” fa parte del nuovo consenso dominante in Israele, Zoabi continua dicendo: “ Ora molte persone credono che i valori ebraici sono piu’ importanti dei valori democratici. Questa ossessione nel giudaizzare tutto... i bambini delle scuole non hanno alcun idea su cosa sia la demcrazia, o l’uguaglianza. Quando gli insegni in modo ossessivo i valori sionisti, cresceranno con la conclusione che qui non ci sono cittadini palestinesi. Si tratta di una pulizia etnica psicologica. Gli insegnano di riconoscere i palestinesi come il nemico, e non a riconoscerli nella vita quotidiana come cittadini, o come  partner di questa terra.  

Per Zoabi, unica donna palestinese nella Knesset, la principale differenza tra l’attuale governo e quelli precedenti non e’ il razzismo (Israele e’ uno stato ebraico dal 1948, quindi non e’ qualcosa di nuovo), ma la criminalizzazione di qualsiasi cosa che e’ al di fuori del suo consenso. Le recente legge approvata, contro il boicottaggio, e’ la prova di questo. Gli insediamenti fanno parte d’Israele e questo non e’ negoziabile. Questo modo di pensare sta delegittimando la politica, perche’ ora tutto fa parte di un consenso e qualsiasi cosa che sta al di fuori da questo consenso viene criminalizzato. “Questo e’ l’effetto drammatico di questo governo” afferma Zoabi, prima di rigirare gli occhi per un’ultima volta verso la televisione. L’ultimo intervento sta’ per finire, cosi lei puo’ finalmente prendere il suo posto alla Knesset e votare contro una commissione d’inchiesta sulle fonti di finanziamento delle organizzazioni israeliane per i diritti umani.

 

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