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fine gennaio 2020

 

Della Memoria

a cura di Maurizio Cucci

 

Premessa

I pogrom iniziarono a partire dal 1881-82, dopo l’attentato allo zar Alessandro II, provocarono a danno degli Ebrei massacri e saccheggi, spesso perpetrati con la connivenza delle autorità, sotto la spinta di motivazioni economiche (cancellazioni di debiti non pagati), mascherate con motivi religiosi. Il massacro di ebrei perpetrato dai russi nel biennio 1881-1882, venne percepito nel resto del mondo come un atto incivile nei confronti di esseri indifesi, gli ebrei appunto. La Russia fu chiamata nazione barbara. Gli ebrei uccisi nel corso di questo periodo furono oltre 100.000. L'odessita Lev Pinsker, uno dei più importanti esponenti degli intellettuali ebrei dell'epoca, direttore del quotidiano Sion, rinunciò alla sua missione di riavvicinare le due nazioni, e gettò le basi del sionismo. La lunga crisi russo-ebraica durò fino alla vittoria della rivoluzione, nel 1917, e vide la brutale emarginazione degli ebrei nell'Impero russo di Alessandro III e Nicola II. Una crisi segnata da ondate periodiche di pogrom e di vessazioni da parte delle autorità. … Il ministro Vja?eslav Konstantinovi? von Pleve organizzò il pogrom di Chisinau nel 1903; durante la guerra civile seguita alla rivoluzione bolscevica, grandi pogrom furono organizzati dagli eserciti controrivoluzionari “bianchi” dal generale Anton Ivanovi? Denikin nella Russia meridionale; e il fenomeno si estese alla Polonia orientale. Conseguenza di ciò fu la massiccia emigrazione di massa che portò gli ebrei dell'Europa orientale a centinaia di migliaia verso nuovi centri sparsi per tutto il globo. Alla fine gli ebrei morti furono oltre due milioni. … Agli inizi del XX secolo, essi si resero contro che la loro sorte dipendeva dall'esito delle trasformazioni politiche in atto in Russia. O emigrare o partecipare alla rivoluzione: questa era l'alternativa. L'inasprirsi delle ostilità da parte del potere ufficiale rese tuttavia impossibile ogni compromesso con il sistema zarista. La comunità ebraica non ebbe alla fine altra scelta che sperare nella vittoria della causa rivoluzionaria. Secondo le statistiche ufficiali, all'epoca quasi il trenta per cento degli arrestati nell'Impero russo per ragioni politiche era rappresentato da ebrei. Nel 1905 la percentuale salì a trentaquattro. Dalla terribile esperienza dell'ultimo quarto del secolo XIX° gli ebrei di Russia maturarono un odio implacabile per quel regime dispotico ... E, infatti, quando nel 1905 scoppiò la rivoluzione, moltissimi ebrei la interpretarono come una vendetta per venticinque anni di umiliazione e persecuzioni.

 

Il 9 aprile 1917, un treno si fermava alla stazione di Thaygen, città svizzera alla frontiera con la Germania. A bordo, un gruppo di 32 Russi, per un viaggio di una settimana con destinazione San Pietroburgo. A bordo anche Vladimir Il'i? Ul'janov Lenin: Nato da una famiglia borghese di origine ebraica a Simbirsk. Lenin si interessò alla politica socialista rivoluzionaria dopo l'esecuzione di suo fratello avvenuta nel 1887. Nel 1893 si trasferì a San Pietroburgo, dove divenne una figura di alto livello nel Partito Operaio Socialdemocratico Russo … Sei mesi dopo, nell’ottobre del 1917, Lenin e qualcuno dei suoi accoliti si sarebbero trovati a capo di un nuovo Stato, la Repubblica Sovietica Russa. … Joseph Vissarionovich Stalin in georgiano Ioseb Besarionis dz? Jughashvili, georgiano: visse un'avventurosa giovinezza come rivoluzionario socialista e attivista. Capace organizzatore, dotato di grande energia e di durezza di modi e di metodi, nonché strettamente fedele alle direttive di Lenin, Stalin divenne uno dei principali capi della rivoluzione d'ottobre e del nuovo Stato socialista … Il suo ruolo e il suo potere politico crebbero durante la guerra civile russa in cui svolse compiti politico-militari di grande importanza, entrando spesso in rivalità con Lev Trockij. Era un brutale criminale, poco dotato e meno intelligente di altri … pare che ci fosse il rabbinato orientale dietro di lui, che gli respirava sul collo, tirandone le corde; … in un solo giorno, l’8 dicembre 1938, Stalin firmò 30 liste della morte, con migliaia di nomi. Poi andò al cinema del Cremlino per vedere una ridicola commedia intitolata “Happy Guys”, che racconta molto su che tipo di ragazzo fosse davvero. Forse era una buona idea per i rabbini essere in grado di spingere la responsabilità su di lui, soprattutto dopo la sua morte? … Trotskij ha simbolizzato l’anti-stalinismo, il rivoluzionario libero dalla mente fertile, in opposizione a Stalin il pragmatico, lo statista, l’iniziatore delle purghe sanguinarie. Una parte del mito Trotskij si deve senz’altro al fatto che era ebreo, come molti altri rivoluzionari, attivisti e discepoli del comunismo della fine del XIX secolo. … Il gruppo composto da Lenin e dai suoi compagni era considerato da molti come un gruppo eclettico di ebrei rivoluzionari. La maggior parte delle analisi e delle opere che trattano questo tema trascura completamente il carattere ebraico di questi rivoluzionari. La ragione è complessa. Va ricercata sia nel timore di una stigmatizzazione che potrebbe incoraggiare l’antisemitismo, ma anche nel fatto che gli stessi rivoluzionari hanno cercato di non evidenziare le loro particolarità etniche e religiose. Anche se Lenin spesso elogiava gli ebrei parlando con i suoi compagni, nessuno di questi ultimi faceva mai riferimento alle sue origini.

 

Ed eccoci all’anno chiave, nulla sarà più come prima.

Nel 1933, il figlio illegittimo di una serva della casata austriaca dei Rothshild, già Capo del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, nonché principale ideatore del nazionalsocialismo, il 30 gennaio Hitler prestò giuramento come Cancelliere nella camera del Reichstag, sotto gli sguardi e gli applausi di migliaia di sostenitori del nazismo. Nel 1934, si attribusce per legge il titolo di Führer e Cancelliere del Reich, accentrando nelle sue mani i poteri dello Stato e instaurando un regime dittatoriale. Grazie a un possente ed efficace programma di ristrutturazione economica e riarmo militare, Hitler perseguì una politica estera estremamente aggressiva, volta principalmente a espandere il Lebensraum, lo spazio vitale tedesco, a spese delle popolazioni dell'Europa orientale.

 

L’edizione del Daily Express di Londra del 24 Marzo 1933 spiegava come i dirigenti dell’ebraismo, insieme a potenti interessi ebraici internazionali, avessero lanciato un boicottaggio economico della Germania con il preciso scopo di mettere in ginocchio la già precaria economia tedesca nella speranza di abbattere il nuovo regime di Adolf Hitler. Nell’articolo si leggeva tra l’altro: “Il commerciante ebreo lascerà la sua casa, il banchiere la sua borsa valori, il mercante i suoi affari ed il mendicante il suo umile cappello per unirsi nella guerra santa contro il popolo di Hitler”. Il 27 Marzo vi furono marce di protesta simultanee al Madison Square Garden, a Chicago, Boston, Philadelphia, Baltimora, Cleveland ed in 70 altre località. La “Nuova Germania“ venne dichiarata nemica degli interessi ebraici e quindi bisognava strangolarla economicamente. … Fu proprio in risposta al boicottaggio organizzato dagli ebrei che il governo tedesco annunciò il contestuale boicottaggio dei negozi tedeschi in Germania con decorrenza 1° Aprile 1933 e per un giorno a settimana. … In un discorso del 28 Marzo 1933, quattro giorni dopo la dichiarazione di guerra da parte dell’ebraismo mondiale, Adolf Hitler in persona replicò al boicottaggio ebraico: Ora che i locali nemici della nazione sono stati eliminati dal popolo tedesco. I criminali marxisti e comunisti assieme ai loro istigatori ebraico-intellettuali che, al momento giusto, hanno portato con sé i loro capitali oltre confine, stanno scatenando una campagna di agitazioni sediziosa e senza scrupoli contro il popolo tedesco nel suo insieme. Menzogne e diffamazioni di una perversità da fare accapponare la pelle vengono lanciate contro la Germania. Storie orribili di corpi smembrati di ebrei, occhi strappati dalle orbite e mani amputate stanno circolando col preciso scopo di diffamare il popolo tedesco nel mondo per la seconda volta, proprio come riuscirono a fare nel 1914.

 

Negli anni ’30, il miracolo economico hitleriano non fu dovuto soltanto agli effetti della Metallurgische Forschungsgesellschaft: “Società per la ricerca in campo metallurgico”. Hjalmar Horace Greeley Schacht, istituì un severo regime di controllo dei cambi per tenere sotto controllo il deficit commerciale. Inoltre decise di rifiutare prestiti esteri gravati da interessi, e di basare la moneta tedesca sulla produzione, il lavoro, invece che sulle riserve auree. … Le sanzioni americane non bastarono a frenare il sistema di scambi internazionali diretti di merci, non mediati da trasferimenti valutari in dollari e sterline, messi in opera dal sistema germanico. … dal ’36 in poi, Hjalmar Schacht consiglia ad Hitler di dedicare somme maggiori alle importazioni … per migliorare i nostri rapporti con l’estero, indebitiamoci un pò, per acquietare gli usurai. Naturalmente Hitler non seguì il consiglio. Anzi cominciò a diffidare del suo banchiere. Schacht fu allontanato dal potere. … Sull’ebraismo di Schacht non si facevano illusioni, neppure gli ebrei. Era un fermo nazionalista tedesco, il 18 agosto 1935 ebbe a dire: “Gli ebrei devono rendersi conto che la loro influenza in Germania è scomparsa per sempre. Vogliamo mantenere il nostro popolo e la nostra cultura puri e distinti, proprio come gli ebrei hanno sempre richiesto per se stessi”.

 

A partire dal 1933, il governo tedesco fece costruire 20.000 lager, nell'ambito della campagna antisemita. Lager è un termine tedesco che indica i campi di concentramento, per i lavori forzati e lo sterminio. La legge diceva per confinare e rieducare, ma i nazisti in realtà li adoperavano per la repressione degli oppositori politici; comunisti, socialdemocratici, obiettori di coscienza. A partire dal pogrom dalla notte tra il 9 e 10 novembre 1938 (Notte dei cristalli), in Germania, Austria e Cecoslovacchia vennero usati per la detenzione, la pena di morte e lo sterminio degli ebrei e di altre categorie di indesiderati, come: zingari, omosessuali, apolidi, testimoni di Geova e altre minoranze, marcati con contrassegni colorati. I guardiani dei lager erano le SS-Testa di morto. Simili campi di sterminio vennero poi costruiti anche in Italia e in Francia. A Francoforte, il 10 novembre 1938, le più grandi sinagoghe ortodosse e riformate furono bruciate a terra. Molti ebrei emigrarono da Francoforte, e la maggior parte di quelli che non lo fecero furono mandati nel ghetto di Lodz, e infine nei campi di concentramento di Dachau e Buchenwald. Nel 1933, 30.000 ebrei vivevano a Francoforte; nel 1945 ne rimanevano solo 602.

 

Fotografia aerea alleata del campo di Birkenau eseguita il 25 agosto 1944

 

Poi la guerra finì.

La IG Farben* fu responsabilità di Paul Warburg fino all’inizio degli anni trenta e poi del fratello Max Warburg, influente banchiere formatosi proprio nella banca dei Rothshild e da essi, successivamente

Max Warburg collocato ai vertici della Deutsche Bank, nonché nominato consulente finanziario del Kaiser e poi, nel 1918, capo della commissione per i negoziati di Pace a Versailles e direttore dei Servizi Segreti tedeschi. Nel 1945 il colosso industriale venne trascinato alla sbarra nel Processo di Norimberga. Fu accertato che la multinazionale, la quale aveva un’importantissima sede anche negli Stati Uniti, utilizzava cavie umane per i suoi esperimenti, prelevandole direttamente dai campi di concentramento nazisti, e che decine di migliaia di schiavi, almeno 83.000, lavoravano gratuitamente per l’azienda. La IG Farben, infatti, nel 1941 aveva costruito ad Auschwitz uno stabilimento che produceva gomma sintetica e nafta, utilizzando come bacino di manodopera a costo zero, il tristemente famoso campo di concentramento. Inoltre si sostenne, durante il processo, che la IG Farben forniva ai nazisti il famigerato gas Zyklon-B. pare inoltre che la IG Farben abbia sfruttato anche un’altra quarantina di campi di concentramento. Come del resto anche altre aziende, ad esempio la Siemens. A Norimberga, comunque, Max Warburg non venne toccato, mentre vennero coinvolti tutti i principali dirigenti, a partire dall’amministratore delegato.

Nel 1947, si tenne a Cracovia, in Polonia, il "Primo processo di Auschwitz"Rifiutato da Einaudi per ben due volte, Primo Levi fu costretto a rivolgersi alla piccola casa editrice Francesco De Silva, che stamperà il suo libro nell'autunno del 1947 in sole 2500 copie. Fu Franco Antonicelli, direttore della casa editrice, a decidere di sostituire il titolo scelto da Levi, “I sommersi e i salvati”, con il celeberrimo

Se questo è un uomo. Il successo e la notorietà del libro si fecero attendere fino al 1958. …"L'uomo del banco dei pegni" (The Pawnbroker) è un film del 1964 diretto da Sidney Lumet. Il film è celebre per essere la prima pellicola statunitense a trattare il tema dell'Olocausto dal punto di vista di un ebreo sopravvissuto allo sterminio.

 

Auschwitz, 1944, foto aerea di ricognizione della Royal Air Force.

 

Si dovette giungere al 1963 per venire a conoscenza del Secondo processo di Auschwitz, tenutosi in Germania a Francoforte fra il 1963 ed il 1965. Pare che ai tempi la popolazione tedesca, in particolare i più giovani non fossero a conoscenza dei Campi di Concentramento dove si erano sterminate milioni di esseri umani. Coloro che, invece, avevano vissuto la guerra non ne volevano parlare in alcun modo, tantomeno con i giovani. … La consapevolezza di oggi, tuttavia, è il frutto di un lungo lavoro che ha attraversato coscienze e generazioni. Il nazismo ha regnato sulla Germania per «soli» 12 anni, ma alla fine della Seconda guerra mondiale i tedeschi non si sono svegliati tutti antinazisti. «La prima generazione non ha negato l'orrore ma lo ha vissuto con una consapevolezza marginale e distaccata, senza un vero riconoscimento delle responsabilità», spiega a Il Giornale Irit Dekel, sociologa israeliana associata alla Humboldt Universität di Berlino. Dekel vede con chiarezza il differente atteggiamento degli eredi del nazismo, generazione dopo generazione: «La prima non parlava dello sterminio», che rimaneva quindi un tabù culturale, «mentre la seconda concedeva che fosse opera delle istituzioni ma non del popolo tedesco; la terza ammetteva che fosse responsabilità del popolo, ma non di mio padre». Fino agli inizio degli anni '70 il tabù era tutto emotivo. … «Dopo il '68 - le fa eco Korbinian Frenzel, caporedattore di Deutschland Radio e responsabile dei programmi culturali dell'emittente pubblica - l'Olocausto entra nelle scuole pubbliche. E proprio in quegli anni i giovani chiedono ai loro padri “che cosa avete fatto?“ Ma è vero che prima del '68 non se ne parlava» conferma Frenzel

 

Documenti delle Nazioni Unite resi disponibili per la prima volta dopo 70 anni mostrano che gli alleati erano a conoscenza dell’olocausto ma non fecero nulla per aiutare gli ebrei

 

I documenti erano racchiusi in una cassa sommersa fra centinaia d’altre. Bisognava pazientemente arrivare ad aprirne 1.386, pescando da una montagna di 1.440, per trovarsi di fronte a una verità che fa male. Erano rimaste nelle casseforti dell’Intelligence Service per quasi 60 anni. Un milione e 400 mila pagine messe assieme dai servizi segreti inglesi, contenenti soprattutto scottanti rivelazioni sullo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. E la verità che covava sotto la cenere è ancora oggi capace di bruciare. Gli Alleati erano stati perfettamente e tempestivamente informati del fatto che i nazisti sterminavano spietatamente milioni di civili innocenti già all’inizio del conflitto. Potevano denunciare il massacro, ma hanno preferito tacere. Potevano intervenire fermando l’Olocausto, ma hanno scelto di lasciar fare. Lo sterminio avvenne sotto gli occhi delle democrazie, che non fecero abbastanza per fermarlo e in un primo periodo restarono addirittura completamente inerti. I messaggi mostrano come i più feroci massacri furono operati direttamente non solo dai reparti speciali delle forze naziste, ma anche dalla struttura statale, dalla polizia, dalle forze ordinarie con il coinvolgimento e la complicità di tanta parte della popolazione civile. PERCHE’ È una domanda ancora priva di risposta definitiva. Tanto più che gli inglesi rifiutarono per un lungo periodo di rivelare il contenuto di questi messaggi anche ai loro alleati americani, che furono tenuti a lungo all’oscuro. Ma qualcuno a Londra aveva purtroppo motivo di compiacersi di quanto stava accadendo.

Nel maggio 1940 Churchill divenne primo ministro e nominò Robert Anthony Eden, 1º conte di Avon, Segretario di Stato per la guerra. Anthony Eden era noto per la sua antipatia nei confronti degli ebrei e per i suoi timori che milioni di profughi in fuga dai Paesi invasi dai nazisti si riversassero nella colonia britannica di Palestina e andassero a ingrossare le file dei sionisti che rivendicavano l’indipendenza di uno Stato ebraico su quella terra.

 

Jan Kozielewski, più noto come Jan Karski, nato nel ghetto di Lodz, era un esponente del principale gruppo polacco di resistenza al nazismo, incaricato di far conoscere la situazione del suo paese all'estero e soprattutto la realtà dei campi di sterminio. Per la sua opera è stato insignito del titolo di Giusto tra le nazioni. … Nel gennaio 1939 era impiegato al ministero polacco per gli affari esteri. A partire dal gennaio 1940 partecipò a missioni di collegamento con il governo polacco in esilio in Francia. Successivamente partecipò alle attività dell'ufficio di propaganda ed informazione dell'Armia Krajowa, la maggiore organizzazione di resistenza armata polacca durante l'occupazione nazista. Nell'estate 1942 fu inviato in missione a Londra per aggiornare il generale W?adys?aw Sikorski (primo ministro) e i rappresentanti dei partiti politici in esilio sulla situazione in Polonia. Di nuovo in Polonia, si infiltrò due volte nel ghetto di Varsavia e raccolse anche informazioni sui campi di concentramento ed i campi di sterminio tedeschi. Nell'autunno del 1942 fu inviato in missione diplomatica dal premier Sikorski in Gran Bretagna e negli Stati Uniti per riferire sullo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti sul territorio della Polonia occupata. … «Non le darò istruzioni né le farò raccomandazioni ... Dovrà soltanto riferire obiettivamente quello che ha visto, raccontare quello che ha vissuto in prima persona e ripetere ciò che in Polonia le è stato ordinato di dire su coloro che vivono là e negli altri paesi occupati d'Europa»: con questo viatico il premier Sikorski mandò Jan Karski a informare gli Alleati di ciò che stava accadendo agli ebrei nel suo paese e di come i polacchi non avessero mai smesso di lottare.

Il Rapporto Karski venne poi inviato dal generale Sikorski ai governi britannico ed americano, con la richiesta di aiuto per gli ebrei polacchi. Nel 1943 Karski poté incontrare il ministro degli esteri britannico Anthony Eden ed il presidente degli Stati Uniti Roosevelt, come pure i principali esponenti delle comunità ebraiche dei due paesi. Ai suoi racconti gran parte di loro ebbero una reazione di incredulità, simile a quella di Felix Frankfurter, giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, egli stesso ebreo, che gli disse: “Signor Karski, un uomo come me che parla con un uomo come lei deve essere del tutto sincero. Così io devo ammettere: non riesco proprio a crederle”. … Presentò il suo rapporto anche a politici, vescovi, giornalisti ed artisti, ma nessuno si interessò veramente a quanto diceva. Nel 1944 scrisse: “La mia testimonianza davanti al mondo. Storia di uno stato segreto dedicato allo stato clandestino polacco”.

 

 

Il Rapporto del ministro degli esteri di Polonia, Conte Edward Raczyski, consiste in una nota diplomatica ufficiale del governo polacco in esilio a Londra, che il 10 dicembre 1942, in pieno corso della seconda guerra mondiale, denunciava in modo esplicito e senza mezzi termini il genocidio che i nazisti andavano compiendo sugli ebrei polacchi.

 

Consultando le vecchie enciclopedie degli anni sessanta





Olocausto compare nel 1964, mentre per Auschwitz bisognerà attendere fino al 1968.

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto. Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell’offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.


 

La tredicesima tribù, degli Ashkenaziti

Gli ebrei Ashkenazi rappresentano lo 0,2% della popolazione mondiale, nonchè il 27% dei premi Nobel del XX° secolo, e la metà dei campioni mondiali di scacchi. … Il sionismo comincia da loro, anche se non era ancora chiaro come modello.

 

Una nuova ricerca di Genetisti israeliani suggerisce che la maggior parte della popolazione ebraica dell'Europa settentrionale e orientale, normalmente noti come ebrei ashkenaziti, sono i discendenti di greci, iraniani e altri che hanno colonizzato quello che ora è il nord della Turchia più di 2000 anni fa e sono stati poi convertiti al giudaismo, probabilmente nei primi secoli d.C. da ebrei della Persia. In quel momento, l'Impero persiano era la casa delle più grandi comunità ebraiche del mondo.

 

Gli attuali ebrei discendono da popolazioni che si convertirono all’ebraismo nel corso dei secoli e che non hanno alcuna parentela con gli originari popoli d’Israele. Si tratta di berberi, arabi ed altri semiti, turchi dell’impero Kazaro, popolazioni indoeuropee. Lo sostiene Shlomo Sand storico e scrittoreisraeliano, saggista di fama internazionale. I suoi genitori, di estrazione comunista e anti-imperialista, si rifiutarono di ricevere compensi dalla Germania per i loro trascorsi durante la seconda guerra mondiale. Sand passò i suoi primi anni in un campo profughi speciale, ed emigrò con la famiglia a Giaffa nel 1948.

 

Dopo Joseph Conrad, nessuno scrittore nato al di quà della Manica ha offerto alle lettere inglesi una serie di contributi tanto importante quanto quella prodotta, a partire dall'inizio degli anni '40, da Arthur Koestler. Una delle figure più ricche di creatività e dinamismo intelettuale all'interno del panorama letterario del nostro secolo. Questo testo venne scritto quando non era ancora nota tutta la dimensione dell'Olocausto, ma ciò non toglie che la grande maggioranza degli ebrei sopravissuti, provengano dall'Europa Orientale e siano perciò di origine prevalentemente cazara. I loro antenati sono nativi del Volga, non del Giordano, non di Canaan ma del Caucaso, ritenuto la culla della razza ariana ... dal punto di vista genetico quindi, il termine antisemitismo diventa privo di significato.

La Tredicesima Tribù - Introduzione di Bruno Segre - … Nasce a Torino il 4 settembre 1918, ove frequenta l'Università dal 1937 al 1940, ultimo allievo di Luigi Einaudi, di cui il padre era stato il primo nel 1901. Si laurea in legge il 15 giugno 1940, ma al figlio di un genitore ebreo, non era permesso di esercitare la professione di avvocato. … Il 31 agosto 1949 Bruno Segre difese il primo obiettore di coscienza in Italia, Pietro Pinna, dinnanzi al Tribunale militare di Torino. Fu un giudizio clamoroso (testimoni Umberto Calosso e Aldo Capitini) cui seguirono centinaia di altri processi.

 

Nota

* Tratto da I Rothshild e gli altri, dal governo del mondo all’indebitamento delle nazioni: i segreti delle famiglie più potenti. Di Pietro Ratto per i tipi di Arianna Editrice, 2015

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