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18 maggio 2013

Il Papa: «C'è chi muore di fame
ma si pensa più alle banche»

Monito del Pontefice alla politica: «L'assenza di etica nella vita pubblica fa male all'umanità». La veglia di Pentecoste a San Pietro. E sottolinea: «Non è crisi soltanto economica, è una crisi dell'uomo»

«La nostra crisi di oggi è che non interessa se la gente muore di fame, se non ha niente. Ci si preoccupa delle banche o della finanza...». Lo ha deto Papa Francesco rispondendo a una delle quattro domande che gli sono state poste - in una sorta di question time - in piazza San Pietro in occasione della veglia di Pentecoste che vede la presenza di 200mila persone appartenenti ai movimenti,alle comunità, alle aggregazioni laicali e alle associazioni.

«Se uscimo da noi stessi troviamo la povertà. Oggi - fa male al cuore dirlo  sottolinea il Papa - trovare una persona morta in un vagone dal freddo non è notizia, oggi è notizia forse uno scandalo. Pensare che tanti bambini non hanno da mangiare non è notizia: questo è grave. Non possiamo restare tranquilli, dire 'le cose sono così', non possiamo diventare cristiani inamidati, troppo educati, che parlano di cose teologiche mentre prendono il the tranquilli».

«La povertà è la carta di Cristo, non è una categoria filosofica e teologale. La mondanità spirituale porta alla sufficienza e non va bene, è un altro problema. Come affrontare la crisi etica? La mancanza di etica nella vita pubblica fa tanto male all'umanità, e lo leggiamo sui giornali», è il monito del pontefice. La domanda dei fedeli era: 'Come possiamo vivere una Chiesa povera e per i poveri?'

Poi sempre durante la veglia, avverte: «La Chiesa non è un movimento politico né una struttura ben organizzata, non è quello, non siamo una ong: quando la Chiesa diventa Ong, perde sale non ha sapore ed è vuota organizzazione. Siate furbi, perché c'è il pericolo dell'efficientismo».

Papa Francesco ha ricordato un 'midrash' ebraico sul cantiere della torre di Babele, dove «se cadeva un mattone era un dramma, se cadeva un operaio non succede niente», nel corso di un incontro in piazza San Pietro con i movimenti cattolici, per affermare: «Questo succede oggi: se calano gli investimenti delle banche è una tragedia, ma se la gente muore di fame non succede niente. Questa è la nostra Chiesa oggi». Per il Papa, «la testimonianza di una Chiesa povera e per i poveri va contro questa mentalità». «Stiamo attenti non è crisi soltanto economica, culturale, è una crisi dell'uomo. Quello che è in crisi è l'uomo e quello che può diventare distrutto è l'uomo, per questo è una crisi profonda».

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