Maannews - 26/07/2014 - Migliaia hanno partecipato alle manifestazioni a Betlemme, Tulkarem, Jenin, Nablus, Salfit, e decine di altre città e villaggi in Cisgiordania che sono state chiamate da tutte le fazioni palestinesi. I raduni vengono dopo una giornata di pesanti proteste con sei morti in tutta la Cisgiordania. Decine di migliaia hanno partecipato alla Giornata della Collera, seguita alla grande protesta della notte del Destino, che precede l’ultimo venerdì di Ramadan, che ha portato oltre 20.000 palestinesi ad una marcia al checkpoint di Qalandia.

A Beit Fajjar vicino a Betlemme, Nasri Mahmoud Taqataqa, 16 anni, è stato ucciso dalle forze israeliane durante una protesta nel villaggio.

A Jenin, circa 10.000 hanno partecipato a una marcia di protesta che ha portato al checkpoint Jalame a nord della città.

Bassem Abu Safi Sadeq Rob, di Qabatiya, è stato ucciso, e i funzionari medici hanno detto che ci sono stati una trentina di feriti durante gli scontri.

In Tulkarem, gli scontri con i soldati israeliani sono scoppiati al posto di blocco Netanya a ovest della città, dopo che in migliaia hanno marciato fin lì, dove le forze hanno aperto il fuoco con le granate di gas lacrimogeni e proiettili di gomma.

A Betlemme, in circa 3.000 hanno partecipato ad una marcia iniziata a piazza della Mangiatoia e terminata nella zona della Tomba di Rachele, dove il muro di separazione passa attraverso i quartieri nord della città.

Scontri hanno avuto luogo anche nei villaggi di al-Walaja e Tuqu vicino a Betlemme, dove decine di giovani hanno affrontato le forze israeliane.

Migliaia inoltre hanno preso parte ad una manifestazione a Nablus lanciata da Beit Dajan, a est della città, così come a Beit Furik, dove gli scontri sono scoppiati al Bita checkpoint.

In Salfit, Shaher Riyan è stato ferito dopo che le forze israeliane gli hanno sparato a un piede durante la seconda marcia negli ultimi due giorni nei villaggi, mentre decine di altri hanno sofferto di un’eccessiva inalazione di gas lacrimogeni.

11 sono stati feriti al posto di blocco a sud di Qalqiliya dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco, con proiettili di acciaio ricoperti di gomma e gas lacrimogeni.

Scontri sono scoppiati a Gerusalemme est dove la polizia israeliana ha impedito ai palestinesi sotto i 50 anni di entrare nella moschea Al-Aqsa l'ultimo Venerdì di Ramadan, un giorno in cui luogo sacro è tipicamente pieno di fedeli.

Scontri tra palestinesi e polizia israeliana sono in corso a Hatta Gate e Council Gate, due degli ingressi alla moschea, lo ha riferito un giornalista di Ma'an sul posto.

Venerdì mattima presto, un giovane palestinese è rimasto gravemente ferito dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile rivestito di gomma vicino ad Al-Aqsa.

Ali Zakarana, un portavoce dell'OLP, ha dichiarato che tra i molti feriti sono state rilevate una serie di ferite pericolose agli occhi e al torace.


lastampa- 26/07/2014 - «Siamo qui per marciare verso Gerusalemme». In piedi su un pick-up, con il megafono in mano e una maglietta nera con la scritta «Libertà e dignità nazionale», è Qassam Barghouti a dare inizio alla protesta di Qalandia. È la più imponente dimostrazione anti-israeliana che si svolge in Cisgiordania dalla fine della Seconda Intifada. Qassam, 28 anni, è il figlio maggiore di Marwan, il leader dei Tanzim di Al Fatah condannato a molteplici ergastoli in Israele.


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