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23 mar 2014

Otto palestinesi e due soldati feriti nel campo di Aida
di Rossana Zampini

Gli scontri, proseguiti per due giorni a partire da sabato, si sono verificati anche nel vicino campo di Al‘Aza. I soldati israeliani hanno sparato dai tetti contro la folla. Numerosi gli arresti

AGGIORNAMENTO ORE 9.30

Otto giovani palestinesi, due soldati israeliani feriti e decine di arresti: è il bilancio degli scontri avvenuti sabato e domenica nel campo profughi di Aida, a Betlemme. I soldati israeliani, entrati nel campo sabato e installatisi sui tetti di alcune abitazioni, hanno sparato proiettili di gomma contro i giovani manifestanti, colpendone uno alla testa. A quanto riporta l’agenzia Maannews, subito dopo essere entrati, due soldati sarebbero stati feriti da alcuni mattoni di una scuola lanciati da un gruppo di giovani del campo.

Fonti locali riportano che l’esercito ha aperto il fuoco sulla macchina del fotografo dell’Associated Press Iyad Hamad mentre copriva gli scontri. Un giornalista ha raccontato di essere stato catturato dai militari assieme ad altri due colleghi e di essere stato usato per un po’ come “scudo umano” contro i lanci di pietre. Luba al-Samri, portavoce della polizia israeliana, ha dichiarato che i giovani palestinesi hanno cominciato a lanciare “dispositivi esplosivi improvvisati e cocktail molotov contro i soldati di guardia alla Tomba di Rachele”, dall’altra parte del muro.

AGGIORNAMENTO ore 19.45. PRESA LA CASA DELLA FAMIGLIA ABU AKER: ARRESTATI TUTTI GLI UOMINI

L’esercito israeliano ha preso la palazzina della famiglia Abu Aker, vicino al Muro. I soldati hanno arrestato i cinque uomini della famiglia: Mustafa (57 anni), Diaa (43), Saleh (50), Majdi (27), Mohammad (25).

Betlemme, 23 marzo 2014, Nena News - Perseguono violentissimi gli scontri presso il campo profughi Aida di Betlemme. Solo nella giornata di oggi si contano dieci feriti e tre case occupate. Gli scontri sono iniziati due giorni fa quando i ragazzi del campo sono riusciti nell’azione, dal forte valore simbolico, di creare un’apertura nel muro dell’apartheid che li divide da Gerusalemme. Gli israeliani hanno risposto con il gas. Per impedire di chiudere il buco, un gruppo di giovani ha appiccato un fuoco con una decina di pneumatici.

Circa 70 militari hanno assediato il campo: a colpi di fucile hanno occupato le case per aver accesso ai tetti, dai quali hanno iniziato a colpire qualsiasi corpo in movimento. La guerriglia si è conclusa con un bilancio di sei feriti- incluso un neonato di pochi mesi –  e decine di arresti.

Nella giornata di ieri l’esercito è riuscito nell’intento di chiudere il buco, prontamente riaperto da un gruppo di ragazzi durante la notte. In risposta, questa mattina un centinaio di soldati ha occupato il campo nel tentativo di ripararlo: secondo i testimoni, ”i cecchini continuano a sparare ininterrottamente dai tetti e dagli altoparlanti voci in arabo, ebraico ed inglese rivolgono agli abitanti insulti pesantissimi che non mostrano alcun tipo di rispetto nemmeno per donne, anziani e bambini”.

E non è l’unico caso. Dopo il raid israeliano di ieri nel campo profughi di Jenin, nel quale sono stati uccisi quattro palestinesi, oggi anche nel campo Al’Aza di Betlemme si sono accesi scontri, che vedono vittima un soldato colpito da un mattone.

Solo quando Israele sarà davvero pronta a risolvere le sue contraddizioni politiche ai tavoli, e non a colpi di fucile, e a liberare i leader palestinesi chiusi nelle sue prigioni, permettendo al suo popolo di avere dei rappresentanti democraticamente eletti, forse questa escalation di violenza avrà fine. Se così non fosse, questi scontri rappresenterebbero solo l’inizio di un nuovo conflitto. Nena News

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