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Translated from Arabi21, 31 May, 2015. https://www.middleeastmonitor.com Tuesday, 02 June 2015
La guerra civile imminente in Egitto: cronaca di una morte annunciata di Feras Abu-Helal
Quello cui stiamo assistendo in Egitto in questo momento è simile agli eventi scritti dal compianto, grande scrittore, Gabriel Garcia Marquez, nel suo libro Cronaca di una morte annunciata. Questa storia racconta di un villaggio i cui abitanti sapevano che i due fratelli stavano complottando per uccidere un'altra persona nel villaggio; la gente non ha cercato di fermare l'omicidio né hanno informato il giovane che, il giorno successivo, sarebbe stato vittima del complotto, in modo che lui potesse evitare la sua, altrimenti inevitabile, morte.
Oggi in Egitto, c'è una storia che viene scritta e preparata, consciamente o inconsciamente, e porterà il paese lungo il percorso di una inevitabile guerra civile distruttiva. Questo è il risultato delle misure e delle decisioni prese dal governo egiziano. E' ironico che nessuna persona saggia nel paese o nella regione stia cercando di impedire che la guerra esploda o anche solo tenti di fermare il regime, che sembra sia disposto a distruggere il Paese e la sua gente per il bene della sua posizione e per mantenere i suoi interessi. Quello che il governo in Egitto sta facendo è più pericoloso della tirannia e dell'oppressione; le sue misure quotidiane stanno creando un clima di vendetta tra gran parte della popolazione. Questo include non solo i Fratelli Musulmani, come i media filo-governativi affermano. Il governo golpista sta operando la creazione di un clima di ostilità e animosità tra lo "stato" e tutti i settori popolari. Quando mi riferisco allo stato, intendo dire le entità che dovrebbero essere una forza unificante tra tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro ideologie, religioni e ideologie politiche. E' ormai certo che l'Egitto è minacciato dal pericolo di scontri civili dopo il "circus" delle condanne a morte emesse a quelle contro il colpo di stato, così come le sentenze emesse nei confronti di individui sulla base di accuse farsesche e fabbricate. Dopo la rapida esecuzione di Mahmoud Ramada ad Alessandria e i due imputati del caso "Sharkas araba", l'ostilità nel paese contro il governo e le autorità ha raggiunto un picco, il più alto da sempre. Questo è evidente a chiunque segua ciò che viene scritto sui social networking e altri siti web. Le misure adottate dal governo golpista guidato attraverso un sistema giuridico politicizzato, ha fatto, di migliaia di leader e membri dell'opposizione, dei martiri, che si trovano ad affrontare la morte giudiziaria in qualsiasi momento. Ciò significa che migliaia di famiglie sono a rischio di diventare gruppi anti-statali che cercheranno ogni opportunità per vendicarsi e vendicare la morte dei loro parenti, attraverso qualsiasi tipo di scontro con lo Stato, sia esso rappresentato dalla polizia, dall'esercito o dai giudici. Sostengo che tra quelli a rischio di essere uccisi da parte della magistratura politicizzata, sono il presidente Morsi e i leader dei Fratelli Musulmani, il governo golpista sta versando olio sul fuoco se va fino in fondo ed elimina figure influenti e sagge tra le fila dell'opposizione, in particolare della Fratellanza. Il governo non avrà più nessuno con cui negoziare e non ci sarà nessuno a contenere i giovani che si sentono già in uno stato di guerra aperta contro il governo a causa delle sue azioni ingiuste e oppressive. Di fronte a tali sviluppi, l'unico modo per capire il conflitto che è emerso all'interno dei Fratelli Musulmani sono, nel contesto del quale sto parlando, i segni che potrebbero spingere il movimento ad abbandonare il suo approccio pacifico. Questo, a sua volta, porterà il paese in una guerra civile, che Dio proibisce. E' un fatto che le dispute politiche e i conflitti all'interno di qualsiasi partito o gruppo coinvolgono motivi ideologici e politici insieme a quelli relativi alla lotta contro lo Stato. Tuttavia, è chiaro che la squadra che rappresenta L’Ufficio Guida della Fratellanza, eletto lo scorso anno, è ispirata da un approccio più duro con lo Stato, secondo le dichiarazioni riportate dai media. Le discussioni che si svolgono on-line tra i giovani Fratelli hanno dimostrato che questa squadra è più accettata dai più giovani attivisti, il che significa che lo Stato e le sue misure oppressive hanno rafforzato e rafforzano il blocco all'interno dei Fratelli Musulmani più propensi a ricorrere alla violenza. In questo caso, la domanda più importante è per quanto riguarda le parti, sia all'interno che all'esterno dell’Egitto, che possono svolgere un ruolo nel prevenire la guerra. La cosa più importante in questa equazione possono essere le forze rivoluzionarie che si oppongono alla Confraternita così come allo stato. L'importanza di questo partito sta nel fatto che essa può rappresentare un rifiuto popolare quanto delle elite, dell’oppressione e dell'ingiustizia esercitata dallo Stato contro la Fratellanza. Questo può alleviare il senso di isolamento del movimento e la sensazione che stia affrontando lo Stato da solo. Vale la pena notare che questa posizione può essere la posizione minima richiesta dalle forze che sono state coinvolte, in un modo o nell'altro, nel successo e bel sostegno del Coup che ha terminato il percorso democratico nel paese. La seconda parte che potrebbe impedire una guerra potenziale sono i paesi che hanno sostenuto e eseguito il colpo di stato, in particolare gli Stati del Golfo, il cui finanziario e mediatico supporto per Al-Sisi sono stati fondamentali per il golpe militare dell'Egitto. Ciò significa che questi paesi sono complici di ogni crimine commesso a seguito del colpo di stato. Essi sono anche in parte da biasimare per la guerra potenziale che può verificarsi per mano delle autorità militari. In quanto tale, è dovere morale e politico di questi paesi di impedire questa guerra, facendo pressioni sul governo che colleghino l'aiuto che forniscono all'abbandono, da parte del governo, delle politiche che stanno distruggendo l'Egitto e il suo futuro. Nel racconto di Marquez, gli abitanti del villaggio hanno abbandonato il giovane Santiago Nasar, e lui era la vittima di un omicidio pubblico. Tuttavia, nella storia che viene scritta dal governo golpista che oggi guida l’Egitto, il fallimento degli egiziani e del mondo per fermare i suoi crimini porterà, Dio non voglia, il più grande paese arabo ad essere la più grande vittima di un crimine che è tutt'altro che ingenuo, di cui non solo l'Egitto pagherà il prezzo, ma anche tutta la regione e il mondo.
Translated from Arabi21, 31 May, 2015. https://www.middleeastmonitor.com Tuesday, 02 June 2015
The upcoming civil war in Egypt: a chronicle of a death foretold By Feras Abu-Helal
What we are witnessing in Egypt at the moment is similar to the events written by the late, great writer, Gabriel Garcia Marquez, in his book Chronicle of a Death Foretold. This story tells of a village whose residents knew that two brothers were plotting to kill another person in the village; the people did not try to stop the murder nor did they tell the young man that he would be the victim of this plot on the very next day, in order for him to take action and avoid his otherwise inevitable death. Today in Egypt, there is a story being written and prepared, either consciously or unconsciously, and it will lead the country inevitably down the path to a destructive civil war. This is a result of the measures and decisions being made by the Egyptian government. It is ironic that no wise person in the country or region is trying to prevent the war from happening or even trying to stop the regime, as it seems that it is willing to destroy the country and its people for the sake of keepings its position and interests. What the government in Egypt is doing is more dangerous than tyranny and oppression; its daily measures are establishing a climate of revenge amongst a large part of the population. This not only includes the Muslim Brotherhood, as the pro-government media outlets are claiming. The coup-led government is creating an atmosphere of hostility and animosity between the "state" and all of the popular sectors. When I refer to the state, I mean that entity that should be a uniting force amongst all of the citizens, regardless of their ideologies, religions and political affiliations. It has become certain that Egypt is threatened by the danger of civil fighting after the "circus" of the death sentences issued to those against the coup, as well as the lengthy and life sentences issued against individuals based on farcical and fabricated accusations. After the swift execution of Mahmoud Ramada from Alexandria and the two defendants from the "Arab Sharkas" case, the hostility in the country against the government and authority has reached an all-time high. This is obvious to anyone following what is being written on social networking sites and other websites. The danger of the measures being taken by the coup-led government through a politicised and unjust legal system lies in the fact that it has made thousands of opposition leaders and members "martyrs" as they face judicial death at any moment. This means that thousands of families are at risk of becoming anti-state groups who will look for any opportunity to retaliate and avenge the death of their relatives, through any sort of clash with the state, including the police, army or judiciary. If I also mention that among those at risk of being killed by the politicised judiciary are President Morsi and leaders of the Muslim Brotherhood, then I would have to say that the coup government is pouring oil on the flames if it goes through with it and eliminates influential and wise figures from the ranks of the opposition, especially the Brotherhood. The government will have no one to negotiate with and will have no one to contain the youth who feel that they are already in a state of open war against the government because of its unjust and oppressive measures. In the face of such developments, the only way to understand the conflict that has surfaced within the Muslim Brotherhood is in the context of which I am discussing; the signs that would push the movement to abandon its peaceful approach. This, in turn, will lead the country into a civil war, God forbid. It is a fact that political disputes and conflicts within any party or group involve ideological and political motives mixing with those related to the struggle against the state. However, it is clear that the team representing the Brotherhood's Guidance Office, elected last year, is leaning towards a harsher approach with the state, according to statements reported by the media. The discussions taking place online between the Brotherhood youth have shown that this team is more accepted by the younger activists, meaning that the state and its oppressive measures have reinforced and strengthened the bloc within the Muslim Brotherhood more likely to resort to violence. In this case, the most important question is regarding the parties, both inside and outside Egypt, which may play a role in preventing a war. The most important party in this equation may be the revolutionary forces that are opposed to the Brotherhood and the state equally. The importance of this party lies in the fact that it may represent an elite and popular rejection of the oppression and injustice exercised by the state against the Brotherhood. This may alleviate the movement's sense of isolation and feeling that it is facing the state alone. It is worth noting that this position may be the minimum position required of these forces which were involved, in one way or another, in the success and support of the coup and ending the democratic path in the country. The second party that could prevent a potential war are the countries which supported and backed the coup, especially the Gulf States, whose financial and media support for Al-Sisi were critical for the military takeover of Egypt. This means that these countries are complicit in every crime committed as a result of the coup. They are also partly to blame for the potential war that may occur at the hands of the military authorities. As such, it is these states' moral and political duty to prevent this war by pressuring the government and linking the aid they provide to the government's abandonment of its policies which are destroying Egypt and its future. In Marquez's story, the villagers abandoned the young man Santiago Nasar, and he was a victim of a public murder. However, in the story being written by the coup-led government today, the failure of the Egyptians and the world to stop its crimes will, God forbid, lead to the biggest and greatest Arab country falling victim to a crime that is anything but naïve, and that not only Egypt will pay the price for, but also the entire region and world. |