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29 gennaio 2015

Egitto, dieci attacchi dei jihadisti nel Sinai: 20 morti e decine di feriti

Attaccata anche la sede - ormai distrutta - del giornale statale Al-Ahram, che si trova nella città di el-Arish. Colpite alcune postazioni delle forze di sicurezza nel Nord della penisola

Una base militare, un hotel, un club della polizia e alcuni posti di blocco. Sono questi i bersagli dei miliziani jihadisti che nel Sinai, in Egitto, hanno coordinato dieci attacchi a seguito dei quali venti persone sono morte e almeno 35 rimaste ferite.

Sedici di loro e tutte le vittime sono rimaste coinvolte in tre grandi esplosioni che hanno colpito alcune postazioni delle forze di sicurezza nel Nord della penisola. Attaccata anche la sede – ormai distrutta – del giornale statale Al-Ahram, che si trova nella città di el-Arish.

Sempre nel nord della penisola sono stati ritrovati i corpi decapitati di tre uomini, nell’area in cui è attivo il gruppo jihadista Ansar Beit Al Maqdis (‘Partigiani di Gerusalemme’) alleato dell’Isis. Una delle tre vittime, trovate vicino a Sheikh Zuweid, si chiamava Mohamed Ali, rapito pochi giorni fa.

Il gruppo terrorista è basato nella penisola e di recente si è ribattezzato ‘Stato del Sinai’ nel quadro dell’alleanza con lo Stato islamico. Gli Ansar avevano diffuso un video con decapitazioni in stile-Isis di beduini accusati di collaborare “con Israele” e lunedì era stata mostrata in video la decapitazione di un ufficiale di polizia. Il sito Youm7 ha contato 19 decapitazioni compiute dagli Ansar tra il 2013 e quest’anno, nove delle quali eseguite nel 2014 e otto solo questo mese.

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