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Sei progetti contraddittori per l’ordine mondiale
di Thierry Meyssan
Le sei maggiori potenze mondiali affrontano la riorganizzazione delle relazioni internazionali in maniera funzionale ai propri esperimenti e sogni. Con prudenza si adoperano per difendere i propri interessi prima di portare avanti la loro visione del mondo. Thierry Meyssan descrive le rispettive posizioni prima dello scontro
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E’ guerra: dalla Turchia al Cile…
di Maria Teresa Messidoro
Siamo in guerra, tuona Erdogan in Turchia.
Siamo in guerra, proclama Piñera in Cile, dall’altra parte del mondo.
Hanno ragione gli zapatisti quando parlano di una Quarta Guerra Mondiale, riferendosi agli attacchi di una piovra mondiale così aggressiva che ci sembra di vivere in “una noche oscura sin amanecer” (una notte oscura senza alba).
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Il fallimento del capitalismo militarizzato
di Medea Benjamin e Nicolas J.S. Davies
Traduzione di Giuseppe Volpe
Questa stagione potrebbe essere chiamata ‘L’autunno del nostro scontento’, con popoli dal Medio Oriente all’America Latina e ai Caraibi che si sono sollevati contro governi neoliberisti corrotti. Due dei paesi in crisi, Haiti e Iraq, sono sui lati opposti della Terra, ma hanno in comune qualcosa di importante.
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I curdi e la lezione di Sabra e Chatila
di Gianluca Di Feo
Nel 1982 l’esercito israeliano irrompe in Libano per creare una fascia di sicurezza sul confine ed impedire gli attacchi terroristici: una situazione molto simile a quella che si sta verificando oggi in Siria. Finì con il massacro di migliaia di civili: allora erano palestinesi, ora rischiano di essere curdi
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Le guerre, i profughi e il clima
di Guido Viale
La guerra al Rojava avvicina l’Europa e i suoi popoli alla verità: lo sterminio in nome della difesa dei propri confini, cioè del proprio “stile di vita”. È una spirale infernale, perché le guerre producono profughi e, per respingere i profughi, si fanno altre guerre. Come accade nel Rojava, abbandonato nei fatti, al di là delle ipocrisie di vuote condanne verbali, alla ferocia militare turca in cambio del suo argine alle migrazioni.
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I cavalli di Troia dello 0,01%
di Fulvio Grimaldi
Da Gesù, passando per T.I.N.A, a Greta: segui i soldi e trovi Goldman Sachs - (P.P.Pasolini “Petrolio”) “Noi non dovremmo mai accettare il linguaggio dei nostri nemici” - Giovanni Falcone: “Segui i soldi e troverai la mafia”. - Qui, seguendo i soldi che sostengono, propagano e pubblicizzano l’ondata ecogretista, troveremo Soros, NED, Amnesty, Goldman Sachs & Co. Ma di questo dopo, al capitolo “Segui Greta e trovi Paperone”.
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Breve analisi della situazione geopolitica
di Marcello Pamio
Prima di godersi il quadro geopolitico generale che lentamente sta prendendo forma è necessario fare un saltino indietro di qualche mese, ed esattamente dal 30 maggio al 2 giugno all’hotel Montreux Palace di Vaud in Svizzera. Nella cittadina elvetica affacciata sul lago di Ginevra, si è svolto l’annuale incontro segreto del Gruppo Bilderberg.
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La mentalità post-geografica
di Pierluigi Fagan
Fa oggi il suo esordio sull’Osservatorio Pierluigi Fagan, analista di primo livello che debutta parlandoci della necessità, per l’Italia, di ragionare a livello sistemico valorizzando la sua posizione geografica tra Europa e Mediterraneo e risolvendo le contraddizioni tra Nord e Sud per agire in maniera strategica nell’era della globalizzazione. Buona lettura!
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L’assalto populista al Vaticano
di Emanuel Pietrobon
A sei anni di distanza dall’elezione al soglio pontificio, papa Francesco I, al secolo Jorge Maria Bergoglio, il primo pontefice proveniente dal Sud globale, è chiamato ad affrontare una crisi senza precedenti nella storia della chiesa cattolica e non si tratta soltanto di fronteggiare la piaga degli scandali di pedofilia coinvolgenti il clero, che hanno portato all’azzeramento di intere diocesi in Cile e negli Stati Uniti e travolto figure di spicco come Theodore McCarrick, ex arcivescovo di Washington, e George Pell, ex arcivescovo di Sydney.
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Se l’umanità diventa illegale…
di Dante Barontini
Se mettiamo alcune cose in fila, come si fa con i punti neri sulla carta, ne esce fuori un quadro. Fosco, visti i tempi, ma contraddittorio quanto basta.
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Rampini, Assange e la notte della sinistra
di Carlo Formenti
Da troppo tempo il capitale mondiale si è affidato ai servigi d’una sinistra che, ripudiato il classico ruolo di tutela degli interessi delle classi subalterne, si è schierata dalla parte dei potenti.
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È tempo di ribellarsi al falso profeta americano
di Julia Vityazeva
Ciò che è più paradossale, in un’epoca in cui il diritto alla forza decide tutto, un paese, il cui contributo alla civiltà è minimo, ha fondato il suo Impero su tale diritto.
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Verso una nuova crisi sistemica (e globale)
di Piotr
La UE, il Venezuela, la crisi sistemica e la guerra mondiale a settori.
1. Antonio Tajani esulta perché il Parlamento Europeo, di cui è presidente, ha approvato a maggioranza il sostegno al golpista venezuelano Guaidó. In realtà il suo entusiasmo è solo servito da stimolo per un rigurgito di propaganda tanto superficiale quanto laida.
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