A tutt’oggi, sono il solo vincitore delle elezioni del 12 dicembre

di Gilad Atzmon

 

Negli ultimi 15 anni, ho continuato a mettere in guardia sia gli Inglesi che gli Ebrei sulla possibilità delle gravi conseguenze che potrebbero derivare dalla continua attività della lobby ebraica in Gran Bretagna ed oltre.

Sei progetti contraddittori per l’ordine mondiale

di Thierry Meyssan

 

Le sei maggiori potenze mondiali affrontano la riorganizzazione delle relazioni internazionali in maniera funzionale ai propri esperimenti e sogni. Con prudenza si adoperano per difendere i propri interessi prima di portare avanti la loro visione del mondo. Thierry Meyssan descrive le rispettive posizioni prima dello scontro

E’ guerra: dalla Turchia al Cile…

di Maria Teresa Messidoro

 

Siamo in guerra, tuona Erdogan in Turchia.

Siamo in guerra, proclama Piñera in Cile, dall’altra parte del mondo.

Hanno ragione gli zapatisti quando parlano di una Quarta Guerra Mondiale, riferendosi agli attacchi di una piovra mondiale così aggressiva che ci sembra di vivere in “una noche oscura sin amanecer” (una notte oscura senza alba).

Il fallimento del capitalismo militarizzato  

di Medea Benjamin e Nicolas J.S. Davies

Traduzione di Giuseppe Volpe

 

Questa stagione potrebbe essere chiamata ‘L’autunno del nostro scontento’, con popoli dal Medio Oriente all’America Latina e ai Caraibi che si sono sollevati contro governi neoliberisti corrotti. Due dei paesi in crisi, Haiti e Iraq, sono sui lati opposti della Terra, ma hanno in comune qualcosa di importante.

I curdi e la lezione di Sabra e Chatila

di Gianluca Di Feo

 

 Nel 1982 l’esercito israeliano irrompe in Libano per creare una fascia di sicurezza sul confine ed impedire gli attacchi terroristici: una situazione molto simile a quella che si sta verificando oggi in Siria. Finì con il massacro di migliaia di civili: allora erano palestinesi, ora rischiano di essere curdi

Le guerre, i profughi e il clima

di Guido Viale

 

La guerra al Rojava avvicina l’Europa e i suoi popoli alla verità: lo sterminio in nome della difesa dei propri confini, cioè del proprio “stile di vita”. È una spirale infernale, perché le guerre producono profughi e, per respingere i profughi, si fanno altre guerre. Come accade nel Rojava, abbandonato nei fatti, al di là delle ipocrisie di vuote condanne verbali, alla ferocia militare turca in cambio del suo argine alle migrazioni.

I cavalli di Troia dello 0,01%
di Fulvio Grimaldi

Da Gesù, passando per T.I.N.A, a Greta: segui i soldi e trovi Goldman Sachs - (P.P.Pasolini “Petrolio”) “Noi non dovremmo mai accettare il linguaggio dei nostri nemici” - Giovanni Falcone: “Segui i soldi e troverai la mafia”. - Qui, seguendo i soldi che sostengono, propagano e pubblicizzano l’ondata ecogretista, troveremo Soros, NED, Amnesty, Goldman Sachs & Co. Ma di questo dopo, al capitolo “Segui Greta e trovi Paperone”.

Breve analisi della situazione geopolitica

di Marcello Pamio

Prima di godersi il quadro geopolitico generale che lentamente sta prendendo forma è necessario fare un saltino indietro di qualche mese, ed esattamente dal 30 maggio al 2 giugno all’hotel Montreux Palace di Vaud in Svizzera. Nella cittadina elvetica affacciata sul lago di Ginevra, si è svolto l’annuale incontro segreto del Gruppo Bilderberg.

 

La mentalità post-geografica

di Pierluigi Fagan

 

Fa oggi il suo esordio sull’Osservatorio Pierluigi Fagan, analista di primo livello che debutta parlandoci della necessità, per l’Italia, di ragionare a livello sistemico valorizzando la sua posizione geografica tra Europa e Mediterraneo e risolvendo le contraddizioni tra Nord e Sud per agire in maniera strategica nell’era della globalizzazione. Buona lettura!

 

L'ecologia politica sta nelle lotte della riproduzione sociale

 

Coimbra, a cura dei collettivi di Ecologia Politica nata nel contesto del Festival Alta Felicità in Val Susa.

Iran e Usa, che cosa succederebbe con la chiusura dello Stretto
di Hormuz a petrolio e gas

 

L’analisi di Nitesh Shah, director research, WisdomTree

L’assalto populista al Vaticano

di Emanuel Pietrobon

 

A sei anni di distanza dall’elezione al soglio pontificio, papa Francesco I, al secolo Jorge Maria Bergoglio, il primo pontefice proveniente dal Sud globale, è chiamato ad affrontare una crisi senza precedenti nella storia della chiesa cattolica e non si tratta soltanto di fronteggiare la piaga degli scandali di pedofilia coinvolgenti il clero, che hanno portato all’azzeramento di intere diocesi in Cile e negli Stati Uniti e travolto figure di spicco come Theodore McCarrick, ex arcivescovo di Washington, e George Pell, ex arcivescovo di Sydney.

Se l’umanità diventa illegale…

di Dante Barontini

 

Se mettiamo alcune cose in fila, come si fa con i punti neri sulla carta, ne esce fuori un quadro. Fosco, visti i tempi, ma contraddittorio quanto basta.

Rampini, Assange e la notte della sinistra

di Carlo Formenti

 

Da troppo tempo il capitale mondiale si è affidato ai servigi d’una sinistra che, ripudiato il classico ruolo di tutela degli interessi delle classi subalterne, si è schierata dalla parte dei potenti.

È tempo di ribellarsi al falso profeta americano

di Julia Vityazeva

 

Ciò che è più paradossale, in un’epoca in cui il diritto alla forza decide tutto, un paese, il cui contributo alla civiltà è minimo, ha fondato il suo Impero su tale diritto.

Verso una nuova crisi sistemica (e globale)

di Piotr

 

La UE, il Venezuela, la crisi sistemica e la guerra mondiale a settori.

 

1. Antonio Tajani esulta perché il Parlamento Europeo, di cui è presidente, ha approvato a maggioranza il sostegno al golpista venezuelano Guaidó. In realtà il suo entusiasmo è solo servito da stimolo per un rigurgito di propaganda tanto superficiale quanto laida.

Maurizio Blondet

Da Saddam a Maduro, il delirio dei liberal

di Alberto Negri

Operazione riuscita: c’è un nuovo Saddam in Sudamerica con tanto di sanzioni petrolifere e finanziarie. Sono singolari i nostri liberal. Tirano un sospiro di sollievo per l’accordo appena raggiunto tra Usa e Talebani che, ricordo, mozzavano le teste allo stadio di Kabul ma per loro oggi Maduro è peggio del Mullah Omar.Tipi curiosi i nostri liberal. Vorrebbero intervenire in Venezuela ma non fanno nulla per far fuori i trafficanti di essere umani sulle coste libiche come prevede la missione europea Sophia sotto comando italiano.