Il volo del pollo decapitato

di Dmitry Orlov

Scelto e tradotto da Markus

 

All’età di cinque anni, mentre trascorrevo l’estate in un piccolo villaggio, un paio di fusi orari ad est di Mosca, avevo assistito all’uccisione di un gallo. Io e mio fratello ci eravamo recati a casa di un vicino per prendere un po’ di uova. Proprio mentre stavamo arrivando, il vicino era finalmente riuscito a catturare un gallo e gli aveva tagliato la testa. Dopodichè, il neo decapitato volatile si era impegnato in una incredibile esibizione di alta acrobazia. Dopo un lunghissimo decollo era andato su e giù numerose volte, aveva rimbalzato qua e là (più schianti che rimbalzi, in effetti), senza nessun timore di quelli che, fino ad un attimo prima, sarebbero stati impatti frontali.

La risposta del Vaticano alla nostra estinzione

di Maurizio Blondet  

 

“Davvero simbolico il video proiettato sulla chiesa di Santa Maria della Minerva per concludere il Sinodo della Gioventù:la chiesa (o piuttosto la Chiesa?) viene scoperchiata, poi demolita, infine dissolta..”, mi scrive il lettore Alberto Piccoli.  E’ accaduto a fine ottobre  ma m’era sfuggito, perché ormai distolgo il pensiero e lo sguardo dal Vaticano occupato dalla junta sudamericana, come si deve fare per  non guardare la madre fattasi, a tarda età, prostituta del “Mondo”.

IL LOGOS DEL MONDO NUOVO.

Post inadatto a chi è debole in geografia ed in pragmatica

di Pierluigi Fagan

 

Perché ieri il ministro dei trasporti israeliano Israel Katz in Oman rilanciava l’idea della “ferrovia della pace”?

Lettera aperta a Trump sulle conseguenze dell’11 settembre

di Thierry Meyssan

 

Signor Presidente,
I crimini dell’11 settembre 2001 non sono mai stati giudicati nel suo paese. Vi scrivo da cittadino francese, il primo a denunciare le incongruenze della versione ufficiale e ad aprire il mondo al dibattito ed alla ricerca dei veri esecutori.

Non è il sonno ma il sogno della Ragione che ha partorito mostri

di Massimo Fini

 

Il futuro non è davanti ma dietro di noi

L’economia nella forma del libero mercato, insieme a tutti i suoi infiniti addentellati, domina interamente la nostra società e la discussione pubblica (lo stesso tema cogente dell’immigrazione vi è strettamente legato). 

La Favola Bella è andata in pezzi. Finalmente

di Francesco Lamendola

 

Di solito è un momento assai triste quello in cui le favole si dissolvono davanti alla cruda realtà: i bambini ci restano malissimo, ed è comprensibile. Se ne va la poesia, se ne va l’ingenuità, se ne va, almeno in parte, l’incanto del mondo. Poi bisognerà ricostruirlo, per evitare di scivolare nel cinismo.

Italexit? No, Germanexit

di Federico Dezzani

 

Gli angloamericani giocano la carta M5S-Lega puntando alla Germanexit.

 

Vi spiego perché l’America e tutto l’Occidente hanno tanta paura dell’Iran

di Alberto Negri

 

L’Iran fa paura perché è un Paese indipendente, che non si è mai piegato alle direttive occidentali, con un regime assai discutibile ma in grado di preservare l’autonomia di uno stato che ha comunque 2500 anni di storia. Non solo.

Le ragioni esoteriche dell’attacco in Siria

di Paolo Franceschetti

 

Fausto Carotenuto, analista politico internazionale, oggi formatore e insegnante spirituale, racconta nel suo libro “Il mistero della situazione internazionale”, di come le guerre siano in realtà fatte per ragioni esoteriche, non solo economiche o politiche. Vediamo quindi le ragioni esoteriche di questa guerra senza senso alla Siria, tra l’altro proprio da Trump, che nel 2013 aveva criticato Obama per la sua decisione di attaccare la Siria.

La favola di Usa contro Russia 

di Alessandro Ghebreigziabiher 

 

«C’era una volta un c’era una volta che si ripeteva nel tempo, con ambientazioni e costumi diversi, ma con morale immutabile. Nel mezzo, i protagonisti, che sbiadivano e si confondevano tra loro... »

Siamo già in guerra. Nel Mediterraneo…

di Dante Barontini

 

Siamo già in guerra, qui, alle porte di casa. E paradossalmente non sorprende che soltanto la “classe politica italiana” di tutto si occupi, meno che di questo. E’ il segno della sua irrilevanza nel contesto europeo e Nato, dove ogni decisione può esser presa senza che il governo o il parlamento di questo paese possa neanche interloquire. O accorgersene.

È la fine del Diritto Internazionale?

di  Thierry Meyssan

 

La guerra contro il Medio Oriente Allargato dovrebbe concludersi con il ritiro, entro i prossimi sei mesi, delle truppe USA. Non ci sono però elementi che inducano a credere che in tutti i Paesi aggrediti si affermerà di nuovo la pace. Oggi stiamo assistendo a quel che pare essere un tentativo di mettere fine al diritto internazionale. Ci stiamo avviando verso il consolidamento della bipartizione mondiale oppure verso un conflitto generalizzato?

Degenerazione e fondamentalismo dei media occidentali

di Andre Vltchek

 

Non c’è nulla di più triste e patetico di un famigerato bugiardo che urla, sputa, insulta persone normali a destra e sinistra, mentre terrorizza chi dice la verità. Ultimamente, l’occidente è diventato chiaramente furioso. Quanto più ha paura di perdere il controllo sul cervello di miliardi di persone in tutti gli angoli del mondo, tanto più aggressivamente urla, tira calci e ridicolizza se stesso.

Economia mondiale in crisi. La fine di un'epoca (I & II)

di Maurizio d'Orlando

Analisi e commenti parlano di un’economia in ripresa. Ma è solo apparenza (e forse falsità): la “ripresa” è soltanto frutto di emissioni monetarie da parte di tutte le banche centrali del mondo. In realtà molti si aspettano lo scoppio di un’enorme bolla speculativa, mentre l’economia reale rimane umiliata. Siamo alla vigilia del cambiamento di un’epoca che potrebbe travolgere i governi in occidente e in oriente. Dal nostro esperto di economia politica.

Cosa c’è in serbo per le relazioni tra la Russia e l’Occidente?

di Alex Gorka

 

No, non si tratta di un ritorno a George Kennan e alla sua politica di contenimento. Sembra più un lento strangolamento, con una crescente pressione ovunque. Il furore sul caso di avvelenamento di Skripal è stato sollevato in un momento in cui le mosse dell’Occidente stanno passando quasi inosservate, eclissate come lo sono dalla narrativa circa la nefanda Russia. Anche se tutto è iniziato in Europa, e in gran parte presenta l’impronta americana.

Il conflitto permanente come culla del nuovo mondo multipolare

di Pierluigi Fagan

 

Le scienze sociali che usano come unità metodologica lo stato, ovvero le Relazioni Internazionali e la Geopolitica, non potendo fare esperimenti di verificazione delle teorie, si accontentano di sostenere la loro “scientificità” verificando quanto una teoria si adatti ad eventi storici pregressi.

Caso Skripal: da Mosca a Londra passando per Pechino. Intervista a Pierluigi Fagan

 

Il caso Skripal, la ex-spia del KGB tra la vita e la morte dopo un attentato al gas nervino, puzza di "inside job" da un continente all’altro. Una storia che sembra parlarci soprattutto dell’eterna questione russa, terzo polo in bilico nello sconvolgimento secolare degli equilibri geopolitici globali tra Cina e Stati Uniti.

Israele, UK, Usa, UE; gas nervini e partite di caccia: Stati canaglia all’assalto colpi di coda o offensiva finale?

di Fulvio Grimaldi

 

Che il mostro sia ferito è indubbio, che abbia la forza per menare colpi di coda, o allestire una soluzione finale è da vedere. La resa dei conti, in ogni caso, ha per obiettivo Putin e la sua Russia, nonché i popoli europei a metà strada tra est e ovest.

I ricatti e le mosse degli Usa contro la Russia (via Ue)

di Mauro Bottarelli

 

Gli Stati Uniti continuano a punzecchiare e ad attaccare la Russia, usando nel suo piano anche l’Europa, mediante una strategia non molto limpida.

Putin e Xi, non ce li leva più nessuno

di Giampiero Gramaglia

 

Ci sono. E ci restano. Adesso, siamo sicuri che, per un bel po’, avremo a che fare con loro

L’Occidente sta andando alla guerra con la Russia

di Brad Cabana

 

L’Occidente sta andando in guerra con l’Est. I probabili obiettivi iniziali sono la Siria e l’Iran: qualsiasi attacco all’Iran è una dichiarazione di guerra alla Russia”.

Il contesto storico per l’aggressione occidentale

di James Petras

 

(….) Diversi fattori storici fondamentali risalenti agli anni ’90 spiegano l’attuale ondata di ostilità occidentale nei confronti della Russia.

Siamo diretti alla guerra con la Russia, e nessuno sembra preoccuparsi

di Il Saker

 

Francamente, sono stupito, stupito e persino imbarazzato. Sono nato in Svizzera, ho vissuto la maggior parte della mia vita lì, ho anche visitato la maggior parte d’Europa, e ho vissuto negli Stati Uniti per oltre 20 anni. Eppure nei miei peggiori incubi non avrei potuto immaginare che l’Occidente affondasse così in basso come adesso.

Previsioni 2018 – Che cosa potrebbe andare storto?
di James Howard Kunstler

Se voi prendete i vostri riferimenti a partire dal Consenso disinformato, dalle reti di informazione cablate, dal New York Times, dal Washington Post, e dall’ Huffington Post, Trump è responsabile di tutto ciò che affligge questo Impero che sprofonda.. E anche si possono associare Trump e la Russia perché il Golem d’Oro della Grandeur ha fatto comunella con Vladimir Putin per saccheggiare il mondo, o roba del genere.

Il punto di vista russo su Afrin

di Maxim A. Suchkov

 

La convinzione comune suggerisce che Mosca abbia dato la luce verde alla mossa di Ankara in cambio di qualcos’altro: Idlib, il congresso di Sochi, influenza sull’opposizione. Ciò può essere vero ma ...

2018 – guerra o non guerra?

de Il Saker

 

Se i primi mesi del 2017 sono stati un momento di grandi speranze dopo la sconfitta storica di Hillary Clinton, l’anno sta finendo in modo cupo, quasi minaccioso. Non solo la palude ha facilmente, rapidamente e totalmente sommerso Trump, ma l’Impero Anglo-Sionista sta vacillando a causa della sua umiliante sconfitta in Siria e i neoconservatori stanno ora minacciando il nostro intero pianeta con una serie infinita di intimidazioni.

Lacrime e lotta: da Erica Garner ad Ahed Tamimi

di Russell Rickford

 

Per molti aspetti, il 2017 è stato un anno penoso più o meno per tutti, tranne per l’uno per cento e per le élite parassite che servono i loro interessi. Sofferenze, disgregazione sociale,  e insicurezza, hanno assillato vaste zone del pianeta. Negli Stati Uniti, l’agenda spaventosa di Trump ha aggravato la sofferenza economica di milioni di persone. Nel frattempo, la classe dei miliardari ha esteso la sua egemonia, espandendo moltissimo il panorama dell’angoscia umana.

Geopolitica, le sfide del 2018

di Tatiana Santi

 

Finisce qui un anno pieno di tensioni internazionali segnato da
importanti eventi politici come Brexit, l’insediamento di Trump alla Casa Bianca e la crisi in Catalogna. A suon di sanzioni i rapporti fra Occidente e Russia rimangono critici. Geopolitica, le sfide del 2018.