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"Bisogna dire basta a questa falsa democrazia che calpesta i nostri diritti. Vogliamo portare avanti un nuovo progetto di sviluppo per i nostri figli". Camila Vallejo


Grecia senza cibo e medicine, i bambini muoiono di fame
In Grecia è crisi nera, povertà e suicidi alle stelle
Grecia, un cittadino su quattro sotto la soglia di povertà
Il Natale dell’emergenza
di Bernardo Cervellera

Ma la vera emergenza è quella di Dio e dell’uomo. L’uomo che guarda al mondo non come un dono creato, considera il suo simile solo come una preda e la terra come un territorio di conquista.

Vi è un’emergenza per il rispetto dell’uomo, per la sua dignità, la sua libertà civile e religiosa. Il mondo ateo e materialista in occidente ed oriente, che si inchina al dio-finanza per affermare la supremazia di un gruppo, il potere di pochi sulla moltitudine.


Occupy America It's a Liberty Walk! video
This Week In Occupy Video
Intervista: gli indignati e la nonviolenza del 'pensiero collettivo'
di Daniele Quattrocchi

Occupy il Pianeta Terra
di Nafeez Mosaddeq Ahmed

I Buoni Sono Buoni
di Lucia Berardi e Franco Berardi

La rivincita dell'Islanda: non c'è benessere senza partecipazione
di A. Degl'Innocenti


Depressione in arrivo: è la madre delle guerre mondiali
La crisi mondiale, il debito dell’Europa e quello degli Usa
di Maurizio d'Orlando

Un economista fuori dal coro.
Intervista a Bruno Amoroso
di Andrea Pinna 

Le smart bombs di Wall Street
di Manlio Dinucci

Il Premo Sakharov del Parlamento europeo per la libertà di pensiero 2011 è stato assegnato a 5 rappresentanti del popolo arabo per esprimere riconoscimento e sostegno alla loro lotta per la democrazia e per i diritti umani. Essi sono; Asmaa Mahfouz (Egitto), Ahmed al-Zubair Ahmed al-Sanusi (Libya), Razan Zaitouneh (Syria), Ali Farzat (Siria) e, postumo, a Mohamed Bouazizi (Tunisia). Solo due dei vincitori hanno potuto partecipare personalmente alla cerimonia di consegna: Anna Mahfouz , giovane blogger egiziana, e Ahmed El-Senussi, il prigioniero più "anziano" della Libya. Il Parlamento ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Mohamed Bouazizi, il cui gesto estremo di darsi fuoco diede il via alle proteste in Tunisia e al quale il premio è stato attribuito postumo.


Persona dell’anno
di Rick Stengel

The Protester person of the Year
http://www.time.com/time/person-of-the-year/2011/



linkto: http://www.foreignpolicy.com/articles/2011/12/14/to_the_barricades

A world tour on the Barricades

From Tahrir Square to Wall Street to the Kremlin, 2011 was a year when politics was conducted in the street.

Dove Eravate Quando Hanno Crocifisso il Mio Signore?
di Chris Hedges
Questa è la versione integrale del discorso tenuto sabato mattina da Chris Hedges in Liberty Square a New York City quale parte di un appello rivolto alla Trinity Church affinché affidasse al movimento Occupy Wall Street un lotto di terreno vuoto, conosciuto come Duarte Square, tra Canal Street e la 6th Avenue, e di cui la chiesa è proprietaria. I manifestanti di Occupy Wall Street, a sostegno della richiesta, hanno cominciato uno sciopero della fame ai cancelli di quella proprietà. Domenica tre manifestanti sono stati arrestati con l’accusa di violazione di proprietà privata e altri tre ne hanno preso il posto.


Il mercato, la crisi, il debito: come uscire dal 'delirio spreadicidio' di Umberto Mezzacapo
Ma uno stato che continua ad indebitarsi, che possibilità ha di ripagare tali debiti? Nessuna! Questa sarà la fine della moneta, ... Quindi la guerra.
E se cascasse l'euro di Bruno Giorgini
Falliti e disperati: ecco perché ora vogliono dissanguarci

http://www.presseurop.eu  - 3 dicembre 2011 - Jürgen Habermas, l’ultimo europeo, vecchio filosofo tedesco, afferma che il potere è scivolato dalle mani dei popoli ed è andato a finire in quelle di istituzioni di dubbia legittimità democratica, come il Consiglio europeo, un’“istituzione di governo che fa politica senza essere autorizzata a farla”.. I tecnocrati hanno messo a segno un colpo di stato silenzioso. In tale sistema di “post-democrazia” il Parlamento europeo non ha praticamente più nessuna influenza. La Commissione europea è in una “strana posizione, è come sospesa”, senza per altro essere responsabile di ciò che fa. "A un certo punto, dopo il 2008, ho capito che il processo di espansione, integrazione e democratizzazione non avanza automaticamente, ma è reversibile, e che per la prima volta nella storia dell’Ue stiamo assistendo allo smantellamento della democrazia. Non credevo che una cosa del genere fosse possibile. Siamo arrivati a un bivio". Secondo Habermas esiste un’alternativa allo spostamento furtivo di poteri al quale stiamo assistendo in questo periodo. L’Ue dovrebbe essere democratizzata.

Capitan America

di M. Primi

"Polizia di New York: non diventate i mercenari di Wall Street"


Dieci anni. Eppure "Il fatto non sussiste".

Comunicato del Comitato Verità e Giustizia per Genova


E' difficile, oggi in Italia, avere ancora fiducia nelle istituzioni.

Enrica Bartesaghi e Lorenzo Guadagnucci
- Comitato verità e giustizia per Genova -

Che Prezzo Ha La Nuova Democrazia? Goldman Sachs Conquista L'Europa

La signora Barreiro aspetta fiduciosa il 2015. Forse nel 1939 avrebbe aspettato fiduciosa il 1945. Ma non le passa neppure per l’anticamera del cervello che nel 2015 l’Europa non esisterà più. Al suo posto ci saranno nazioni sconvolte dalla guerra civile, centinaia di migliaia di morti nelle repressioni di massa che i governi nazionali avranno scatenato contro i lavoratori, e rovine fumanti al posto di quello che un tempo fu lo stato sociale.

La sinistra fiduciosa
di Franco Berardi Bifo


Bologna: gli studenti medi in corteo selvaggio bloccano la città
Milano: 10000 studenti in piazza contro la crisi
Torino: cariche contro gli studenti per difendere Bankitalia. Occupata la Mole
5000 in piazza a Palermo: cariche contro gli studenti

Usa, una protesta intelligente contro le banche
di Enrico Piovesana

Negli Usa non c'è solo Occupy Wall Street. Per il Bank Transfer Day centinaia di migliaia di risparmiatori hanno trasferito miliardi di dollari dalle grandi banche agli istituti di credito cooperativo



peacereporter.net - 03/11/2011 - Ghiorgos Papandreu torna sui suoi passi. Il Governo greco si rivolge all'opposizione guidata da Antonis Samaras, che si è detto disponibile ad appoggiare il Governo socialista. Papandreu si è poi lasciato sfuggire che, arrivati a questo punto, ha più fiducia "nel popolo greco", piuttosto che "nello status quo politico".
Papandreu Tiene Cojones, Reloaded
di Debora Billi

La democrazia è spazzatura
di Frank Schirrmacher

Alberto Melloni, storico del Cristianesimo, invita a rendersi conto «che la svolta storica che ci sovrasta è di proporzioni superiori al panico che produce» e che quindi «lo stile di vita tenuto dall’Occidente, nel quale il debito aveva sostituito altri sistemi di dominio, è finito. Per sempre. Come il colonialismo in India e come il bolscevismo in Russia. Non è la fine del mondo: è la fine di un mondo».


La resa della politica ai predoni della finanza mondiale, attraverso un’inesorabile processo di privatizzazione perfezionato negli anni ’80 da Reagan e dalla Thatcher con la complicità di Kohl e Mitterrand e sviluppato in Italia da uomini come Ciampi e Prodi, fino al capolavoro assoluto: un’Unione Europea non democratica, retta da una Commissione di non-eletti e incentrata sull’euro, moneta comune ma privata, che la Bce “presta” agli Stati membri ad elevato tasso d’interesse.
“La mossa del riccio”, la guida per chii dalla protesta vuole passare alla proposta
di Andrea Giambartolomei

James Kenneth Galbraith economista
"I Paesi periferici d'Europa sono in grave difficoltà. La Grecia, in particolare, la stanno distruggendo in maniera deliberata e profonda, Le istituzioni greche, già deboli, hanno subìto tagli tali su sanità, istruzione e servizi pubblici, da renderle di fatto non più funzionanti. Gli imprenditori greci non hanno più nessuna speranza su una ripresa della loro economia". "Penso che la crisi del debito sovrano in Europa si concluderà con un'esplosione violenta alla periferia, che originerà forse in Grecia o magari altrove. A un certo punto la distruzione della società diventa intollerabile, e secondo me quello è il punto di infiammabilità".

http://occupygeorge.com/ - Money talks, but not loud enough for the 99%. By circulating dollar bills stamped with fact-based infographics, Occupy George informs the public of America's daunting economic disparity one bill at a time. Because money knowledge is power.

Il Vaticano: un governo mondiale, per salvarci dal liberismo

Scoperta La Rete Capitalista Che Governa il Mondo

di Andy Coghlan e Debora Mackenzie

Quattro Banche Hanno il 95,9% dei Derivati Usa
di K. Fitz-Gerald

Il PIL mondiale è circa 65 trilioni di dollari, o circa il 10,83% del valore globale del mercato dei derivati, in base all’Economist. E quindi non ci sono in pratica abbastanza soldi sul pianeta per fermare gli scambi tra le banche di questi strumenti se dovessero finire nei guai.


Il racconto dei poliziotti che hanno partecipato agli scontri di Roma (video)


Le lacrime del 15 ottobre

Perche`non mi sento tutelata da uno Stato che dovrebbe sostenere i cittadini, da un governo che dovrebbe curarsi di noi e non dei suoi interessi, da una società fallimentare e perchè non vedo futuro davanti a me ma solo un vuoto che cattura ogni mio progetto o sogno.


Un attacco alla libertà di manifestazione
di Enrico Piovesana

Intervista all'avvocato Ezio Menzione, ex difensore dei ragazzi massacrati alla Diaz

15 ottobre: i due scenari
di Paolo Garuti

Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti
di Italo Calvino


Vedi anche Italo Calvino sull'archivio on line de l'Unità


Occupy Wall Street e Le Strategie di Resistenza alla Dittatura Finanziaria
di Geert Lovink e Franco Berardi “Bifo”

Germano: «Dobbiamo risvegliare la politica»
di Mariagrazia Gerina

Occupy Wall Street: Al Momento la Cosa Più Importante al Mondo di Naomi Klein

Ho avuto l’onore di essere stata invitata a intervenire giovedì sera all'Occupy Wall Street. Dal momento che l'amplificazione era, sfortunatamente, proibita e che ogni cosa doveva essere ripetuta da centinaia di persone perché gli altri potessero sentire (alias "il microfono umano"), il mio intervento a Liberty Plaza doveva essere molto breve. Considerato questo, ecco la versione estesa e integrale del discorso. IO vi amo.

“Un sistema che costruisce carceri e chiude scuole, non può essere un modello”

Intervista a Camila Vallejo, guida del movimento studentesco cileno


La protesta coincide con il decimo anniversario dell’inizio della guerra in Afghanistan, dove i droni vengono usati di frequente.
09 Oct 2011  - L’inviata di Al Jazeera Monica Villamizar, reporting fron Washington, racconta che centinaia di persone e gruppi, inclusi attivisti contro la guerra hanno aderito alla protesta - Occupy DC – contro l’uso dei droni da parte dei militari USA.

"What you are seeing right now is unemployed people, you are seeing people from across the city, from across the country going out there and sending a message saying 'enough is enough. Big banks and corporations need to take responsibility'. People are tired of going into their pockets and suffering from what is not their responsibility, but the responsibility of our government to help us create jobs. And these people want to go back to work, they are tired of being abused." Camille Rivera, a Wall Street demonstrator

La protesta contro Wall street (video)

Scrive Benjamin R. Barber dell’esistenza di un progetto di infantilizzazione del cittadino, ridotto a puro consumatore, per la cui attuazione “nulla ha maggior rilievo dell’ideologia della privatizzazione, espressione fresca e vigorosa dell’ideologia del laissez-faire che favorisce i liberi mercati al posto della regolazione da parte dell’amministrazione pubblica e associa la libertà con la scelta personale del tipo di cui dispone il consumatore”. Ma, aggiunge Barber, questo sistema economico produce al tempo stesso troppe merci e troppo pochi consumatori. Un’altra contraddizione di un sistema che produce solo spreco, danni ambientali e sociali e la sofferenza di settori crescenti di popolazione.

L’occupazione di Wall Street sta diventanto troppo grande per non essere presa sul serio: ora potrebbe persino diventare un punto di svolta. Paul Krugman, premio Nobel per l’Economia

"Milioni in piazza contro il potere vogliamo una tassa sui ricchi"
di Angelo Aquaro

Noi la crisi non la paghiamo
di Stella Spinelli

TRASH-MOB (CT, 30/09/2011) - rete catanese 15 ottobre (video)

Islanda, Stato D’eccezione?
di Giacomo Gabellini

“Sovrano è chi decide lo stato di eccezione”
scrive Carl Schmitt.

Il Nuovo “Sistema Mondo"
di Ignacio Ramonet


Verso il 15 ottobre. Parole d'ordine dell' "indignazione"
di Bruna Iacopino

Miscellanea del primo ottobre

"Io tra gli indignati di Liberty Plaza
Vi imbrogliano, ora diciamo basta"
di Michael Moore

Michael Moore e il 'microfono umano'
di Gabriele Battaglia

Michael Moore At Occupy Wall Street 9-26 LIVE with crowd mic (video)

La Filosofia Alla Base Del Movimento “Occupiamo Wall Street”
di Vijay Prashad

Pensare la Rivoluzione
di John Spritzler e Dave Stratman

aljazeera.net - 30 Sep 2011  -
A variety of strategies exist to profit from downturns
Goldman Sachs Governa il Mondo

La pacifica rivoluzione del popolo islandese
di Mariella Arcudi

Prima rubano, poi chiedono il conto:
l’Islanda non ci sta

Dichiarazione KLF verso 15 Ottobre
Knowledge Liberation Front
Decine di arresti a Wall Street
Wall Street "occupata"
di Paola Bonini


John Perry Barlow

Berlino, l'arrembaggio dei Pirati
di Nicola Sessa

Berlino alza la bandiera pirata
di Niklas Hofmann

Dichiarazione d'indipendenza del Cyberspazio

di John Perry Barlow

Un po' figli di Marx, un po' di Steve Jobs, i Pirati non si limitano a chiedere maggiore libertà in rete e una rafforzata privacy digitale

Un continente sempre più precario
di Wawrzyniec Smoczyński

Tre eurozone sono meglio di una
di Harrie Verbon

Guerra civile europea:
dalla cura Bce aspettiamoci il peggio
di Francesco Bifo Berardi


Crisi euro, l'ombra della guerra
di Alberto Tundo

"Rostowski prevede guerra", titola Dziennik Gazeta Prawna. Il 14 settembre, davanti al Parlamento europeo, il ministro delle finanze polacco Jacek Rostowski ha profetizzato una guerra "nel giro di dieci anni" se l'eurozona crollerà a causa della crisi del debito. La maggior parte dei commentatori polacchi ha definito le parole del ministro quanto meno discutibili. Rostowski "ha rafforzato lo stereotipo secondo cui i polacchi sono emotivi e irrazionali", scrive Rzeczpospolita. Ma anche se ritiene un'ipotesi remota "l'iperbole della guerra" del ministro, Gazeta Wyborcza si schiera con Rostowski. Secondo il quotidiano la premessa è fondata: "lo scioglimento dell'eurozona sarebbe una catastrofe economica e politica per l'Europa".

Don Gallo: “Altro che una giornata di sciopero, dovremmo bloccare il Paese per un mese intero”

Intervista a don Andrea Gallo di Stefano Galieni

«La manovra non fa altro che confermare la strenua difesa della ricchezza senza equità. Ma chi governa non è in grado di trovare un’intesa, ognuno bada a sé. Si vuole distruggere il Paese. E’ il risultato di 20 anni di berlusconismo, menefreghismo, arroganza, fascismo in libera uscita, distruzione della costituzione. Come si fa a non ribellarsi di fronte ai 120 miliardi di evasione, al lavoro nero che ingoia le zone più depresse, al fatturato delle mafie? Piero Grasso, magistrato eccellente, a dire che le mafie si potrebbero battere semplicemente applicando la costituzione.»


Indignati Usa: Occupiamo Wall Street! di Enrico Piovesana
Hello Wall Street - We Are Anonymous (video)
#Antibanks Day# - 17 Settembre - Occupazione Di Piazza Affari

Si potrà licenziare con l'accordo dei sindacati. Aggirando, di fatto, la rigidità dell'articolo 18, grazie agli accordi aziendali in deroga ai contratti nazionali e alla legge. Mai nella storia della Repubblica ci sono stati un governo e un ministro del Lavoro che avessero come scopo quello di abolire il contratto nazionale, lo Statuto dei lavoratori, i diritti dei lavoratori. E’ una vicenda che non ha precedenti. La contrasteremo con tutti i mezzi. Susanna Camusso

Luca Galassi - Peacereporter - 31/08/2011 - Da quando è in carica David Cameron, 150mila persone ricevono l'assegno per l'alloggio. "Tali cifre - riferisce Leslie Morphy di Crisis - non includono solo i disoccupati, ma centinaia di migliaia di lavoratori. Affitti in aumento, tagli ai benefici e carenza di alloggi rischiano di provocare una catastrofe sociale con tutti i costi umani e finanziari che ne derivano".
La città con il maggior numero di senzatetto è Birmingham (2,7 persone ogni mille abitazioni), seguita da Hackney (2,4). A Londra, il consiglio municipale di Westminster - il più ricco della capitale - ha una soluzione originale per eliminare il problema. Rimuovere gli homeless dalle strade. Una proposta di legge dei Tories vuole infatti rendere fuorilegge sia chi dorme in strada, sia chi porta assistenza ai senzatetto, come il benemerito servizio di zuppa calda del Salvation Army. Nell'area di Victoria Station - se il provvedimento passerà - diventerà reato dormire o giacere a terra, e sarà punibile chi accanto a se' ha materiali di scarto come il cartone, così come chi darà, o permetterà ad altri di dare cibo gratis ai poveri.

Carlo Smuraglia (Anpi)
di Stefano Corradino

Con l’Anpi contro l’abolizione del 25 Aprile,
del 2 Giugno, del Primo Maggio
di Ottavio Olita

FIRMA L'APPELLO CONTRO L'ABOLIZIONE DELLE FESTE DEL 25 APRILE, PRIMO MAGGIO E 2 GIUGNO
Il rimedio è la povertà di Goffredo Parise
(30 giugno 1974)

Annullare il debito e affidare all’Onu il futuro delle risorse
«Siamo dentro la Terza Guerra Mondiale, che è finanziaria». Cosa che nemmeno Einstein poteva prevedere, anche se Farulli conferma la celebre profezia del grande scienziato: «Il rischio è davvero che la quarta, di guerra, sia combattuta con clave e pietre, e – con tutta probabilità – per difendere quel che resterà di ciò che oggi chiamiamo “beni comuni”».

London calling
di Franco Berardi “Bifo”

Con rapidità impressionante il castello del capitalismo finanziario sta crollando, e il patrimonio che la dittatura finanziaria sta distruggendo è il patrimonio di cinque secoli di Umanesimo, Illuminismo e Socialismo che rischia di rimanere sotto le sue macerie.

Crisi economica: non basta un potere mondiale
di Bernardo Cervellera

Due anni fa i governi politici nazionali erano i salvatori degli istituti di credito; ora sembrano essere i più grandi nemici del benessere. La finanza mondiale, da “imputata” responsabile della crisi, passa a volere l’ultima parola e ad essere l’ultima autorità, senza controllo. I pericoli per la democrazia e la libertà. È necessaria un’autorità mondiale, ma verificata dai poteri nazionali. E soprattutto è necessaria una conversione dal criterio (unico) del profitto materiale allo sviluppo integrale, come suggerisce la “Caritas in veritate”.

Siamo in guerra: la finanza criminale vuole annientarci
Cittadini d’Europa, uniamoci: non paghiamo il loro debito
I banchieri della strada di Karl Fluch

L’Europa salva le piazze finanziarie ma non i giovani. Tre diritti fondamentali come istruzione, lavoro e casa restano loro preclusi. Allora si ribellano, ispirandosi al modello dei più grandi: arraffa quel che puoi e scappa.

Pericolo: l’Europa taglia democrazia, e la politica tace

London - Peckham

Eskil Pedersen, leader del movimento giovanile del Partito laburista norvegese 24 lug 2011 «Questo massacro immane, questo bagno di sangue che non ha eguali nella storia del mio Paese, non può essere liquidato come l’atto di un folle isolato. Perché si è trattato di una strage mirata, pianificata in ogni dettaglio, che aveva un obiettivo preciso: quell’obiettivo eravamo noi giovani laburisti, giovani democratici con un credo, quello di voler vivere in una società che non demonizza o emargina l’altro da sé. Giovani che si battono perché un essere umano non venga discriminato per il colore della propria pelle o per la sua fede religiosa. Giovani che credono negli ideali di tolleranza e antirazzismo. Per questo ci sentiamo vicini ai ragazzi di Piazza Tahrir, ai protagonisti dell’Onda verde iraniana, e a chiunque si batta per la libertà. Il nostro impegno si moltiplicherà, è questo il modo per onorare i nostri compagni uccisi. Mi auguro, anzi ne sono convinto, che la Norvegia farà tesoro di questa tragedia e riusciremo ad essere un Paese migliore. Noi non ci faremo zittire. Mai».


Francesco Peloso  il 24 lug 2011 La strage avvenuta in Norvegia ha illuminato d’improvviso una zona oscura della coscienza europea: vi si scorge un brulicare scomposto di movimenti di destra violentemente razzisti, dove pulsioni neonazi e riferimenti a un cristianesimo arcaico s’incrociano con le teorie dello scontro di civiltà lanciate a gran voce, negli ultimi dieci anni, dai think-tank  repubblicani d’Oltreoceano. La vicenda di Anders Behring Breivik ha ridicolizzato la stampa reazionaria italiana e europea che si era avventata sul sangue dell’isola di Utoya per ripetere che il nemico musulmano era alle porte. Il nemico invece ha un altro volto, inquietante, è quello di un fondamentalismo nostrano che predica l’odio per il diverso e salda questa concezione con sentimenti e pulsioni antidemocratici, contrari ai diritti umani, a una visione umanistica di uguaglianza e di convivenza. Un odio che rifiuta la fatica e le difficoltà necessarie per costruire una società pluralista. Qui, in modo indiretto naturalmente, inciampa anche un cattolicesimo guidato da una visione identitaria e ancestrale, quello della legge naturale e delle radici  cristiane, incapace di confrontarsi con la modernità. Un cattolicesimo che pure avrebbe, per storia, ricchezza di pensiero e cultura, gli anticorpi giusti con i quali respingere l’assalto venuto dalle profondità stesse dell’Europa.

A 10 anni dal G8 di Genova
Firma l’appello di Amnesty a questo link, per introdurre il reato di tortura nel codice penale.
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5032/P/5068

La lezione di Genova di Michael Braun

Siamo tutti Carlo Giuliani - La storia ha dato ragione alle idee del movimento. Che oggi animano la protesta delle piazze europee.
Piazza Alimonda, 20 luglio, dieci anni fa. Alle 17.27 veniva ucciso Carlo Giuliani. 
Senza processo, senza giustizia. Piazza Alimonda anche quest'anno, soprattutto quest'anno, sarà il luogo dell'incontro e di memoria. Dalle 15.00 in avanti si alterneranno interventi, letture, musica in un presidio informale, ormai purtroppo familiare, che vedrà il silenzio allo scoccare dell'ora dell'omicidio.
In ricordo di mio figlio che oggi avrebbe 33 anni di Giuliano Giuliani

Essere a Genova. Per ricordare, raccontare, e fermarsi, dieci anni dopo, a riflettere su quanto del 'seme di Genova' sia rimasto nelle pratiche e nella nuova ventata di partecipazione alla vita politica da parte della società civile.

Il punto debole del capitalismo di Tonino Dorazio
Ulrich Beck - La nuova politica europea potrebbe nascere da una coalizione di governo rosso-verde. L'Unione europea allora cesserebbe di essere il "mostro gentile" che conosciamo, diventando l'Europa sociale in divenire  dei cittadini e dei lavoratori. Un'Europa che abbraccerebbe la lotta per la legittimità democratica e le risposte politiche ai problemi globali in modo trasparente e di importanza fondamentale per la vita di tutti i giorni dei suoi cittadini.


http://it.peacereporter.net - 30/06/2011 - Margherita Dean - Pensionati e ragazzini, nonni e nipoti, signore che, se non fossero state in piazza avrebbero sfornato i biscotti della settimana, operai e studenti, avvocati e piccoli imprenditori, impiegati di banca e maestre d'asilo. C'erano tutti: donne e uomini, quelli dallo sguardo cupo di rabbia, quelli dallo sguardo smarrito del novizio alle manifestazioni, quelli i cui occhi mostravano la melanconia del futuro greco, quelli che traspiravano sicurezza e convinzione nella lotta. Ma non c'erano solo ateniesi a piazza Syntagma: pullman da Salonicco, dal Peloponneso, da Corfù; auto private che hanno attraversato il Paese per unirsi ai manifestanti e agli ‘'aganaktismenoi'', gli indignati greci che, da trentasette giorni, invitano i cortei di ogni piccola o grande manifestazione a terminare in piazza Syntagma, unendosi a loro. C'erano tutti in piazza: movimenti studenteschi, migranti, movimenti anti razzisti, sindacati di base, le grandi confederazioni sindacali, quella del settore pubblico (Adedy) e quella del settore privato (Ghesee). Problematiche di categorie professionali, sindacali e sociali accomunate da uno slogan su tutti: ‘'pane, istruzione, libertà'', recitato con la passione di quando nacque, trentotto anni fa, durante la dittatura. Uno slogan che tocca corde sensibili dei greci, recitato dagli studenti che occuparono il Politecnico nel '73 contro i colonelli; Pane, istruzione, libertà. Stiamo lottando per il nostro futuro, per il futuro dei lavoratori di tutta Europa. E' una bugia colossale che il governo greco non abbia risorse per ripianare il debito. Un debito non è nostro. Con le tasse imposte al popolo greco si possono pagare i salari, i servizi pubblici, la salute, l'istruzione. Con queste misure si ripiana il debito generato dai prestiti chiesti alle banche europee. Questa cosa non accade solo in Grecia, o nella periferia del Vecchio Continente, ma ovunque. Noi abbiamo perso metà del nostro salario a causa di politiche di prestiti sconsiderate. Siamo contro le banche, e contro i governi.


La tensione nel paese è altissima: una situazione senza precedenti da quando in Grecia è tornata la democrazia. La preoccupazione delle persone è che il pacchetto di austerità sia troppo duro da sopportare. Intanto oggi l'euro è salito battendo il dollaro, dopo che il parlamento ha approvato le misure di austerità. E’ salito anche il prezzo dell’oro. Più in generale i ricchi e i benestanti se la passano sempre meglio, i destri che hanno falsficato i bilanci della Grecia quando erano al governo hanno votato contro le misure di austerità, mentre ai socialisti, estranei alla truffa, tocca l’onere di imporre il salasso alla parte più debole della popolazione, i loro elettori. Ben tornata democrazia greca!!! (ndr)


http://iovoto.eu/site/
“Io voto” è un’iniziativa apartitica e fuori dagli schieramenti. È un progetto indipendente, promosso da persone provenienti da diversi ambiti della società civile, unite dallo scopo comune di sottolineare l’importanza del diritto di voto.

http://www.libreidee.org 28/5/11 Prepariamoci alla collera dei poveri, ha detto Monsignor Bregantini, responsabile della Commissione episcopale per il lavoro. La collera dei poveri, di coloro che, secondo l’Istat possono diventare un quarto dell’intera popolazione italiana. La collera degli operai e dei ceti medi che si proletarizzano che, sempre secondo l’Istat, sono oramai la maggioranza del Paese. La collera di chi rischia di perdere tutto per sé e per i propri figli, e che aumenta la propria rabbia e indignazione quando sente Berlusconi e Tremonti dire che le cose non vanno male, che i ristoranti sono pieni, che la povertà è un’invenzione mediatica.
Nota di redazione: Vorrei commentare questi ultimi eventi spagnoli, che poi riflettono un sentimento anche italiano, greco, irlandese, portoghese eccetera ... aggiungendo qui sotto stralci da articoli apparsi on line nell'autunno inverno del 2010. Non perchè ce li fossimo dimenticati, ma per fare il punto sui primi effetti delle rapine di cui parlano gli articoli in oggetto.

http://www.asianews.it 13/10/2010 09:56 Pare che questo importante discorso pubblico di Bernanke sia “sfuggito” alla stampa “indipendente”...Il disastro finanziario bancario americano e globale è ormai imminente...La situazione è così disastrosa che se ne potrebbe perdere il controllo in qualsiasi momento...E’ difficile attuare le necessarie misure d’austerità in uno Stato in cui le leggi sono stabilite da un sistema parlamentare...Vale a dire in un sistema in cui i rappresentanti del popolo sono soggetti ad un periodico e fastidioso scrutinio, le elezioni popolari...In altre parole egli afferma che occorre sottrarre agli organi elettivi ogni potere autonomo in merito alla determinazione delle tasse....Per quanto grandi e macroscopici siano stati i suoi errori e perfino i suoi crimini, il sistema bancario ed i suoi uomini non vanno chiamati a risponderne in proprio. Leggi tutto l'articolo
http://www.libreidee.org Scritto il 23/12/10 Un importante economista, Bruno Amoroso, docente all’università danese di Roskilde. Allievo del professor Federico Caffè, grande economista italiano scomparso nel nulla il 15 aprile 1987. Afferma che i titoli tossici, divenuti carta straccia una volta scoppiata la bolla immobiliare; il bluff di mutui senza copertura, di quote azionarie senza capitali e senza più valore commerciale né relazioni con l’economia reale. Grande crisi? No, grande truffa. Organizzata dagli Stati, con la complicità delle banche centrali. Obiettivo: derubare i cittadini. Letteralmente: espropriarli dei loro risparmi, per alimentare il grande flusso del capitalismo finanziario globale: hi-tech e spese militari in primis. Tutto legale, naturalmente. Perché sono stati gli stessi “truffatori” a manipolare le leggi per agevolare il grande saccheggio. Leggi tutto l'articolo

Barcellona: manganelli sul movimento 15 M da Barcellona, Michele Primi
''Mai vista tanta bestialità'' di Antonio Marafioti
Batalla campal en Barcelona. Desalojo Plaza Cataluna 27-M (video)
Carga Policial Plaza Cataluña (video)
Carga policial Plaça catalunya FCB-ATH (video)
Mossos pegan a la gente en la limpieza de Plaza Catalunya - Alvarito Pinto (video)


La democrazia del consenso del Movimento 15 M di Angelo Miotto
Toma la calle (video)


linkto 50° anno di attività
Illumina i diritti umani (video)

Il 28 maggio 1961, da un articolo su un quotidiano londinese e dalla campagna per i prigionieri dimenticati che ne seguì, nacque Amnesty International. Da allora e per questi 50 anni, abbiamo lavorato per difendere i diritti umani, liberare i prigionieri di coscienza, abolire la pena di morte, fermare la tortura e la violenza contro le donne, contrastare impunità e discriminazione, garantire il diritto all’alloggio, alla salute e all’istruzione, tutelare i diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Per festeggiare con noi questo importante anniversario, il 28 e 29 maggio, partecipa alle Giornate dell’Attivismo, in decine di piazze italiane brinda insieme a noi alla libertà. Non perdere, inoltre, i tanti eventi dello Human Rights Tour 50°: concerti, spettacoli teatrali e reading che molti artisti hanno scelto di dedicare ad Amnesty.


Rapporto Annuale 2011
Annual Report 2011

Migliaia di persone arrestate, minacciate, torturate e uccise solo per aver difeso i diritti umani, limitazioni alla libertà di espressione, processi iniqui, civili vittime di conflitti: questo il quadro mondiale del 2010, che emerge dal Rapporto annuale 2011. Ma nello scorso anno ci sono stati anche la liberazione di Aung San Suu Kyi, il premio Nobel per la pace al dissidente cinese Liu Xiaobo, l'inizio della richiesta di libertà e giustizia in Medio Oriente e Africa del Nord. Alla luce di questi passi avanti, Amnesty celebra, il 28 maggio, il suo 50° anniversario, dedicando il Rapporto alle persone coraggiose che sfidano la repressione. Per il suo compleanno, Amnesty ha rinnovato questa newsletter e organizzato tante iniziative, perché l'imperativo, dopo mezzo secolo, è ancora quello di unire le forze per difendere i diritti umani.

L'Europa delle destre
di Luca Galassi

La mappa dell'avanzata dei partiti populisti e xenofobi nel nostro continente

Non siamo merce: ribelliamoci alla dittatura dei ricchi

In Spagna sono 58mila a suonare la sinfonia dell’indignazione di Cristina Artoni

“Cairo, Reykjavik, Madrid! Ahora es nuestro turno”

15 M. per una nuova, reale, democrazia di Angelo Miotto

Il manifesto politico di “¡Democracia Real YA!”, in italiano di Lucio Colavero


Las plazas del mundo se van a llenar, @world, take over the squares
http://tomalaplaza.net/
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Un 'manifesto' interattivo: scrivi le tue idee
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#ItalianRevolution: vogliamo la felicità (video)
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Non c’è una data che stabilisca quando la resistenza iniziò. Come scrisse Piero Calamandrei, semplicemente, «Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini». La lotta partigiana in Italia fu caratterizzata dall’impegno unitario di tutto il fronte delle opposizioni che il fascismo con la violenza e la persecuzione aveva tentato di stroncare con ogni mezzo. Cattolici, Comunisti, Liberali, Socialisti, Azionisti, Monarchici, Anarchici, trovarono intesa ideale e organizzativa sotto il comune obiettivo della democrazia e della libertà. È in quella scelta che si trovano le radici dell’Italia repubblicana. È grazie a quella scelta, infatti, che venne a costituirsi il Comitato di Liberazione nazionale che dopo la cacciata dei nazisti e del fascisti fu la culla per il primo parlamento democratico e la fucina feconda della nostra Costituzione.


Un altro no a Icesave
Islanda, un paese che vuole punire i banchieri responsabili della crisi
di Jóhanna Siguroardót

Uscire dalla crisi, senza sudare
di Ludovic Lamant

"Chicchi", la Costituzione e la Resistenza... oggi
di Rita Mattei


La memoria tradita del Risorgimento
di Paolo Flores d'Arcais

Quale festa
di Furio Colombo


Il tao della decrescita, incontro con Serge Latouche di Francesco Bevilacqua
Latouche: il capitalismo condanna il mondo
al suicidio


L'origine della festa dell'8 Marzo
Festa delle donne, le iniziative di «Se non ora quando»
«Il mondo sarà salvato
dalle nonne indiane»
di J. Bufalini

La storia mondiale che si dispiega
di Johan Galtung


Un anno rischioso da vivere
di Michael T. Klare

I prezzi alimentari raggiungono un nuovo picco storico
Fame: la minaccia del grano
su Cairo e Algeri
di Roberto Bongiorni


Crisi, la lezione svedese
di Nicola Sessa

Egitto e Tunisia: 100 rivolte così, prevede Davos
di Federico Rampini

Murdoch contro l'élite globale?
di Paul B. Farrell

Fortezza Davos
di Enrico Piovesana

Food-riots, reazione a catena - la cronologia
di Alberto Tundo


http://www.abbiamounsogno.it/
Ho fatto un sogno, è meraviglioso e non intendo più svegliarmi.
Bologna 29 e 30 Gennaio 2011
presso "La Scuderia",
Piazza Verdi, 2 - h 10:00


Shame: siamo tutti belgi
di Michele Mezza

Belgi in marcia contro la mancanza di un governo

Clima, Quando a Rimetterci è il Pane
di Alberto Zoratti


Suicide for a Cause
By Adam Lankford

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani 
art.23 Ogni persona ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione. 2. Ogni persona, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro. 3. Ogni persona che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui/lei e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale. 4. Ogni persona ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi
Suicidi col fuoco per disperazione:
17 dicembre 2010: Tunisi - Mohamed Bouazizi, 26 anni
12 gen. 2011: Algeria, Bordj Menail - Aouichia Mohamed, 26 anni
16 gennaio: Algeria, Jijel - un ragazzo di 26 anni
Algeria, Boumerdes - un uomo di 41 anni
17 gen.: Mauritania, Nouakchott - Yacoub Ould Dahoud, 40 anni
Algeria, Boukdhra - Mohsen Bouterfif, 27 anni
Algeria, Mostaganem - Senouci Touat (non è in pericolo di vita)

Tunisia: un’insurrezione per il pane
e per la libertà
di Annamaria Rivera

Il Lavoro è un Diritto

Sciame sismico
di Paolo Barnard


«Cittadini indignatevi! Ribellarsi è giusto!»
di Luca Sebastiani

L’indignazione vende bene
di Eric Aeschimann

Ragazzi, questo mondo fa schifo: indignatevi!
di Alessandro Verani

Un testimone del ventesimo secolo
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